Gesellschaft | L'INTERVISTA

"La canapa migliora la vita"

Stefano Balbo (Cannabis social club) sulla delibera provinciale per i preparati terapeutici: "Finalmente ricette gratuite. Io prima soffrivo, ora ho una vita sociale".
Stefano Balbo
Foto: Stefano Balbo

saltobz: Stefano Balbo, vicepresidente dell’associazione Cannabis social club Bolzano, la Provincia ha recepito la vostra proposta: far avere gratuitamente ai pazienti che lo necessitano nella terapia del dolore e non solo i preparati a base di cannabis. Soddisfatti?

Stefano Balbo: Certamente. È un bel passo in avanti. Tantissimi pazienti aspettavano una risposta, persone che finora hanno speso anche centinaia di euro al mese. Siamo stati noi del Social club a chiedere all’assessora Martha Stocker se era possibile fare sì che la ricetta bianca per i farmaci a base di cannabinoidi divenissero rosse, dunque coperte dal servizio sanitario.

L’Alto Adige interviene dopo il decreto fiscale nazionale del 16 ottobre 2017, come convalidato in legge, che contiene un emendamento sulla produzione e trasformazione di cannabis per uso medico (la coltivazione è stata affidata all’Azienda chimico-farmaceutica dell’Esercito). La Provincia di Bolzano ha quindi previsto l’assunzione dei costi della cannabis terapeutica da parte del sistema sanitario pubblico. Passo corretto?

Sì. In Italia da 4 anni si può prescrivere la canapa a scopo terapeutico in carta bianca. Facendo pagare il paziente, ad esclusione di Toscana, Sardegna e di alcune province della Liguria, dove è stata concessa gratuitamente. Ora anche in Alto Adige.

I preparati a base di cannabis terapeutica, ha precisato la Provincia, “riducono il dolore, aumentano l’appetito, rilassano la muscolatura e trovano applicazione per malattie come la sclerosi multipla e la sindrome di Tourette”. La giunta provinciale ha incluso anche malattie oncologiche, glaucoma, HIV e la classica terapia del dolore. Cosa vuole dire quindi questo passaggio per i circa cento pazienti, secondo la cifra riferita da Arno Kompatscher, che finora in Sudtirolo hanno ricevuto le prescrizioni?

La canapa serve per il dolore. Ed è molto importante per la vita di pazienti che si trovano ad avere bisogno di una terapia in questo campo. Prendiamo il mio caso. Oggi ho 53 anni. Prima stavo benissimo, avevo fatto un periodo in polizia stradale e poi vendevo impianti stereo ad alta fedeltà di altissimo livello. A 23 anni mi hanno diagnosticato il diabete, a 35 la sclerosi multipla, a 40 anni un cancro, per il quale nel 2008 mi hanno dato un mese di vita. Ma lasciamo perdere. Soffro anche della sindrome dell’uomo rigido, collegata al diabete, che interessa 600 persone in Italia. Ho quindi diritto a 60 grammi al mese di canapa gratuiti, che sarebbero circa 900 euro mensili. Cosa fa dunque la canapa a una persona nelle mie condizioni, che fronteggia anche un effetto nocebo perché solo la notizia di avere patologie come queste non ti fa mangiare e ti fa deprimere? Ecco, in sintesi, la canapa ti fa mangiare, dormire, dimenticare, riposare. Ti fa vivere.

La canapa ti fa mangiare, dormire, dimenticare, riposare. Ti fa vivere. Non sono molti i pazienti di sclerosi multipla che hanno una vita sociale. Io ce l'ho.

Migliora quindi la qualità della vita dei pazienti?

Senza dubbio. Migliora tutto. Io stamattina ero alle terme. Non sono molti i pazienti di sclerosi multipla che hanno una vita sociale.

La giunta provinciale altoatesina assumendo la sua decisione ha posto diversi paletti. Primo, i prodotti a base di cannabis terapeutica possono essere prescritti dai medici di medicina generale, a patto che la diagnosi e il piano terapeutico siano stati definiti “da uno dei centri specialistici insediati presso gli ospedali e le strutture territoriali dell’Azienda sanitaria provinciale”: reparti di neurologia, malattie infettive, oncologia, medicina interna, oculistica, servizio per le cure palliative, ambulatorio per la terapia del dolore, servizio di medicina complementare. È un ostacolo in più per i pazienti?

La delibera è migliorabile e sono fiducioso che la Provincia ci darà attenzione. Per avere il via libera dei primari ci vogliono mesi. Escluso il mio primario, Francesco Teatini, responsabile del reparto di neurologia-stroke unit dell’ospedale di Bolzano, che è un eroe. È stato il primo in Italia a prescrivere i farmaci a base di cannabis per la sclerosi multipla, il Sativex contro gli spasmi. Ma comunque sarebbe il caso, a beneficio di tutti, di delegare i medici di famiglia, con un minimo di preparazione. Il Cannabis social club di Bolzano organizza corsi di aggiornamento Iacm, l’Associazione internazionale per la cannabis come medicina, che possono fornire ai professionisti le conoscenze e gli strumenti giusti per le prescrizioni.

La delibera è migliorabile e sono fiducioso che la Provincia ci darà attenzione. Per avere l'ok da un primario servono mesi. Sarebbe il caso di delegare tutto ai medici di famiglia, opportunamente formati con i corsi Iacm del Social club.

La delibera approvata dalla giunta specifica inoltre che un piano terapeutico possa durare al massimo 6 mesi e che una prescrizione non possa coprire più del fabbisogno mensile. Un ulteriore impedimento?

Ci si può organizzare per avere ogni mese in farmacia il preparato galenico collegato alla ricetta. Gli ostacoli si superano, ma è un problema di concezione. Non bisogna mettere troppi ostacoli a pazienti che hanno difficoltà persino a muoversi o a recarsi in ospedale. In Olanda la canapa arriva a casa.

Appunto una questione “culturale”. “In fin dei conti la Cannabis è e resta una droga” ha detto l’assessora Stocker, riferendosi ad un possibile abuso nell’utilizzo dei prodotti. Condivide la preoccupazione?

Che la cannabis sia droga è una leggenda metropolitana. Cocainomani o alcolisti o ladri e altri farabutti, si dice, sono diventati tali perché prima ci sono accesi una sigaretta, hanno bevuto una birra o si sono abbuffati di nutella. Ma vogliamo forse dare la colpa della loro dipendenza alla nutella, mettendola fuori legge? In Olanda la canapa è accettata nel 1971 e oggi hanno il più basso tasso di morti per droghe pesanti. Dove c’è la cannabis non ci sono le droghe pesanti. In California hanno il minor numero di morti per eroina, cocaina, eccetera negli Stati Uniti. Questo quindi è un pregiudizio, duro a cambiare. Ci si arriverà solo con il tempo.

Sulla cannabis troppi pregiudizi, dove è legale il numero di morti per droghe pesanti è al minimo. L'approccio cambierà con il tempo.

Il fabbisogno di canapa terapeutica in Alto Adige è stato stimato per il 2018 in 10 chilogrammi: uno verrà dall’Azienda chimico-farmaceutica dell’Esercito, con sede a Firenze, il resto da Olanda e Canada, per un costo per il servizio sanitario altoatesino di 250.000 euro. La quantità sarà sufficiente?

Potrebbe essere sufficiente, ma ho i miei dubbi che alla fine lo sia. In Canada, che ha poco più di 26 milioni di abitanti, meno della metà dell’Italia, hanno avuto bisogno di 10 tonnellate. In Italia quindi ne servirebbero 20, ma ne hanno importato solo 350 chilogrammi. Dunque, manca canapa.

La canapa cambia tantissimo la vita quotidiana dei pazienti, è una cosa meravigliosa. Io prima ero una larva, andavo avanti a cerotti di morfina. Ora ho una vita sociale.

In conclusione, la canapa terapeutica è necessaria per i pazienti affetti dalle patologie prima citate?

La canapa cambia tantissimo la vita quotidiana di queste persone, è una cosa meravigliosa. Io prima ero una larva, andavo avanti a cerotti di morfina. Ora ho una vita sociale. E sono in tanti quelli che possono avere un beneficio, senza doverne pagare i costi.