Politik | Bolzano

A contatto con l’acqua

Il Piano del Verde muove i primi passi concreti: Comune e Bacini Montani lavorano congiuntamente a nuove piattaforme sulla riva dei fiumi cittadini. Si parte con l'Isarco.
Piano del verde, rive fluviali
Foto: land

Sono passati pochi giorni dalla conferenza stampa indetta nella “Giornata internazionale dell’acqua” sulle rive dell’Isarco a Bolzano, alla confluenza con il torrente Talvera, durante la quale la Giunta provinciale - per bocca del suo vicepresidente Giuliano Vettorato - ha annunciato le prime (blande) misure volte ad arginare l’emergenza siccità che sta colpendo anche il Sudtirolo. Ed è proprio in tempi di scarsità d’acqua che diventa importante comprendere il valore del delicato ecosistema su cui si regge il patrimonio idrico: entrare in contatto con quest’ultimo diventa perciò non solo una questione altamente simbolica, bensì pedagogica.

 

 

Proprio al riavvicinare i cittadine e le cittadine all’elemento acqua sta lavorando in questi mesi l’amministrazione comunale di Bolzano. A confermarlo è l’assessora competente all’ambiente Chiara Rabini. “L’idea nacque a suo tempo dal percorso partecipato nell’ambito della formulazione del Piano del verde: tra le priorità emerse negli incontri c’era la vicinanza, l’entrare in contatto con l’acqua, lungo i fiumi ma anche nei quartieri”, spiega Rabini, dove i canali irrigui interrati (così si legge nel Piano) potrebbero rappresentare “un'occasione per riportare l’acqua in città”, attraverso la riapertura localizzata di tali canali interrati.

 

Cosa prevede il Piano del Verde

 

 

L’intento di incrementare i punti blu in tutti i quartieri lo si evince anche dagli esiti contenuti nelle linee guida progettuali del Piano del Verde approvato nel 2022, nel capitolo “Accessibilità e fruibilità di fiumi e canali”: “I fiumi Adige, Isarco e Talvera danno forma alla città di Bolzano. (…) Da parte dei cittadini emerge la volontà di riappropriarsi di tutti gli spazi del fiume, dai parchi lungofiume attualmente molto fruiti alle aree spondali, più naturalistiche, che in questo momento non risultano fruibili per via della mancanza di spazi e percorsi codificati”.

 

 

Ai tavoli di lavoro sui “sistemi delle acque” i bolzanini consultati hanno chiesto più accessibilità all’Isarco verso Oltrisarco-Aslago, compresi gli spazi vuoti sotto l’A22. Per il Talvera viene auspicata addirittura “la creazione di bacini balneabili” laddove possibile ed emerge, infine, la proposta di una maggiore possibilità di fruizione delle sponde del Rio Rivellone (già oggetto di una lunga querelle per la sua privatizzazione de facto), ora “non adeguatamente collegate al centro urbano”.

 

 

Flusso diffuso

 

Successivamente, sulla spinta del progetto FLUX promosso lo scorso anno dalla galleria “Lungomare”, “si è attivato un tavolo di collaborazione tra i Bacini Montani della Provincia e il Comune che stanno studiando l'idea di realizzare dei luoghi da vivere lungo le rive fluviali bolzanine, in particolare lungo l’Isarco”, annuncia Rabini. Un lavoro congiunto coi Bacini montani, dunque, in quanto competenti sulle rive e cui, infine, “spetterà il progetto esecutivo” dei lavori di riqualificazione delle aree. In concreto si pensa a delle piattaforme di legno fuori dall’acqua (quindi sull’erba) da sfruttare per eventi o anche solo per sdraiarsi e sostare in sicurezza lungo le rive dei fiumi. “Mancano vari passaggi amministrativi, sia in Provincia che in Comune, ma la volontà e l'intenzione c’è”, sottolinea l'assessora bolzanina.

 

 

Le prime aree di intervento saranno, a partire da quest'anno, la sponda dell’Isarco sul lato di viale Trento, in prossimità del Parco delle religioni (proprio dove la galleria Lungomare ha promosso alcune iniziative nel 2022) e in direzione di Ponte Loreto, il parco Robert Baden-Powell tra ponte Roma e ponte Palermo “per ridargli un concetto e un nuovo arredo urbano” e in prospettiva, sulle rive presso il quartiere Casanova e lungo il Talvera, a sud del piazzale “Langer” delle feste. Nel 2023 si parte dunque con il fiume Isarco, per poi proseguire nel 2024 con il torrente Talvera.