Politik | Bilancio 2022

Più tasse, meno servizi

Opposizioni critiche sul contenuto e la poca trasparenza del bilancio provinciale 2022: “Tagliano il sociale per investire su asfalto e il Digital Marketplace di IDM”.
Sheriff of Nottingham
Foto: Disney

L'aumento dell'IRAP annunciato ieri (26 ottobre) dalla Giunta provinciale continua a far discutere. Si tratta, aveva assicurato Arno Kompatscher, dell’allineamento dell’aliquota provinciale a quella nazionale, che passa così dal 2,68% al 3,9% per un totale di circa 60 milioni di imposte ricavate dalle aziende, ma opposizioni e associazioni di categoria puntano il dito anche contro gli imponenti tagli previsti alla spesa sociale. “Ecco cosa succede - scrive in una nota il Partito Democratico - quando i venditori di fumo che hanno fatto campagna elettorale promettendo mari e monti arrivano al governo: tasse e tagli. Vettorato dice che non c'erano alternative all'aumento delle tasse? Falso. Il governo nazionale - secondo il segretario Alessandro Huber - sta andando nella direzione opposta e bene avrebbero fatto i leghisti a contattare i loro capi romani per farsi passare, magari, gli appunti sulla manovra di Draghi. I tagli al sociale poi, fatti sulla pelle dei più deboli in un momento di grande sofferenza come quello del post-pandemia, dimostra ancora una volta che sanno fare solo i forti con i deboli”.


Duro anche il Team-K, che ha lamentato ieri la poca trasparenza in merito alla condivisione del contenuto del bilancio da parte del Landeshauptmann, avendolo presentato inizialmente solo al proprio gruppo consiliare, mentre l’opposizione è stata costretta a scoprirne il contenuto solo attraverso la stampa: "Sappiamo da tempo che l'anno prossimo mancheranno molti soldi al bilancio provinciale, anche perché le trattative con Roma sono tutt'altro che positive. Ma invece di implementare finalmente il tanto promesso ‘zero base budgeting’, ossia una revisione completa del vecchio bilancio provinciale, il presidente Kompatscher se ne esce con la meno creativa delle soluzioni: più tasse per mantenere lo status quo e finanziare un business as usual” sostiene Paul Köllensperger facendo riferimento in particolar modo al settore della mobilità stradale, che ha beneficiato di un cospicuo aumento di fondi, ma anche al Digital Marketplace Alto Adige, il progetto in fase di lancio di IDM che prevede un costo 18 milioni di euro.


Scettiche anche le associazioni di categoria. Stamani, il Consiglio di Presidenza di Assoimprenditori Alto Adige si è riunito d’urgenza per valutare l’aumento dell’aliquota IRAP annunciato dalla giunta provinciale. “Ci troviamo in una situazione di emergenza e bisogna essere solidali. Ma aumentare le tasse sui costi del personale e sugli interessi passivi dei crediti accesi per far fronte alla crisi non è comprensibile - ha detto il Presidente Heiner Oberrauch -. Non possiamo più andare avanti così, anche all’interno dell’amministrazione pubblica, così come anche in altri ambiti, è necessario un cambio di mentalità. Tutti i capitoli di spesa vanno valutati attentamente, non possiamo più permetterci un ulteriore aumento della spesa corrente”.
Sulla stessa linea anche l'Unione commercio turismo servizi Alto Adige (HDS) che critica il passo indietro della giunta dopo i generosi aiuti elargiti in tempi di pandemia: “Che il bilancio provinciale andasse ripensato dopo la pandemia è comprensibile. Ma che a dover pagare sia sempre automaticamente l’economia, con l’innalzamento delle imposte e l’introduzione di nuovi oneri, non è accettabile - riferisce il presidente dell’Unione Philipp Moser -. Siamo nel momento peggiore per un innalzamento delle imposte. La politica dovrebbe prevedere uno stop a nuovi oneri almeno fino a fine 2023!”
Scettici anche i sindacati, con la SGB/CISL che pur ribadendo la propria contrarietà all’innalzamento dell’aliquota si dice contraria a riduzioni generalizzate, sostenendo invece un intervento che preveda una serie di sgravi alle sole imprese virtuose, in grado di applicare integralmente contratti collettivi stipulati dalle parti sociali maggiormente rappresentative. Il sindacato chiede al contempo attenzione anche al sociale e al mantenimento dell’esenzione dal pagamento dell’addizionale IRPEF per i redditi fino a 35.000 euro. “Una conquista che va difesa - ribadiscono i Segretari Generali Donatella Califano e Dieter Mayr - poiché si tratta di una delle poche leve fiscali sulle quali è possibile agire a livello provinciale per stemperare l’alto costo della vita nella nostra provincia”.