Politik | L'intervista

“Svp? Scelti gli interessi di bottega”

Riccardo Dello Sbarba (Verdi) sulla mancata svolta politica, l'alleanza Volkspartei-Lega “partner dormiente” e l'ipocrisia del codice dei valori voluto da Kompatscher.
Riccardo Dello Sbarba
Foto: Verdi

salto.bz: Dello Sbarba, il sogno di un’alleanza Svp-Pd-Verdi finisce qui.

Riccardo Dello Sbarba: Abbiamo avuto la sensazione a un certo punto della scorsa settimana che la Svp stesse maturando una scelta verso la Lega, che la maggioranza del partito si stesse orientando in quella direzione perché quella è l’alleanza che le costa meno. Davanti alla possibilità di una svolta politica in senso europeo, ecologico e sociale rappresentata dall’alleanza con i Verdi la Volkspartei ha scelto di soddisfare gli interessi di bottega, sia del partito stesso sia di molte lobby economiche, ma dubito che questa unione esprima anche gli interessi del Sudtirolo.

Gli ambientalisti provocano troppi pruriti. 

Con il centrosinistra l’Svp avrebbe avuto meno problemi dal punto di vista dei valori ideali ma certamente si sarebbe dovuta confrontare con esso alla pari. Crediamo che questa terra debba rimanere un esempio per l’Europa mentre proprio in Europa un connubio con la Lega, alleata di Marine Le Pen, di Orbán, di Strache, non è certo presentabile. Per questo motivo il presidente Kompatscher si è inventato questa carta dei valori, il che è abbastanza curioso perché dimostra che la Svp ha scelto un partner di cui si vergogna e di cui si dovrà giustificare verso tutto il mondo esterno. Non credo basterà sventolare questo documento di fronte a chi in Italia e nella UE considera Salvini il personaggio politico più pericoloso d’Europa. 

Davanti alla possibilità di una svolta politica in senso europeo, ecologico e sociale rappresentata dall’alleanza con i Verdi la Volkspartei ha scelto di soddisfare gli interessi di bottega, sia del partito stesso sia di molte lobby economiche, ma dubito che questa unione esprima anche gli interessi del Sudtirolo

Dica la verità, ci ha creduto davvero che i Verdi potessero entrare in giunta?

Ci ho creduto per due motivi. Il primo è che c’è una rivalsa dei Verdi nei paesi più avanzati, Germania in primis. C’è una polarizzazione della società tra chi rifiuta processi di modernizzazione e di apertura e si chiude nel rancore verso l’esterno, come appunto i populisti della Lega, e chi vuole governare questa modernizzazione, l’ecologizzazione dell’economia, e si identifica con i Verdi. I partiti conservatori-cristiani d’Europa, a partire da quelli di molti Länder tedeschi e austriaci, individuano nei Verdi il nuovo partner per rilanciare, rafforzare e anche riformare l’Unione Europea. Speravo che i risultati elettorali in Baviera, i governi del Baden-Württemberg, di Amburgo, di Berlino, del Tirolo, potessero essere d’ispirazione per Kompatscher e i suoi, visto che partiti “parenti” della Svp hanno di fatto scelto di coalizzarsi con i Verdi. 

Il secondo motivo?

I colloqui erano andati molto bene. Con noi Kompatscher e Achammer hanno esplorato tutte le tappe di una possibile formazione della giunta con i Verdi e non c’è stato alcun punto su cui sono emersi elementi di rottura. Anche le questioni più critiche e contestate si sarebbero potute risolvere con delle buone soluzioni o comunque opinione comune era che si sarebbero potuti fare dei passi avanti. Aggiungo che ci siamo presentati alle trattative senza certo pretendere che tutto il programma dei Verdi finisse in quello di coalizione, ma con una grande volontà di trovare un accordo, senza mettere alcun paletto rigido, perché chi ci ha votato lo ha fatto affinché offrissimo un’alternativa alla Lega al governo. Sappiamo distinguere tra ruolo istituzionale e ruolo politico, ne sono un chiaro esempio la mia esperienza come presidente del consiglio provinciale e come sostituto presidente della commissione sull’urbanistica giudicate dalla stessa Svp a suo tempo più che positive.

Ho notato una gran voglia della Svp di liberarsi dal Pd. Quello che non dicono, perché dovrebbero mettere in discussione le proprie scelte, è che una parte del partito ha colto l’occasione per rompere l’alleanza con i dem che da tempo voleva spezzare

A proposito di urbanistica la Svp aveva un conto personale aperto con lei, ha pesato anche questo particolare nella decisione di escludervi?

È chiaro che per la Svp era difficile instaurare un rapporto di governo con un partito che è stato per 40 anni all’opposizione. Con me è diventata una questione personale anche perché sarei dovuto entrare io come assessore in giunta. Uno dei mal di pancia si deve certamente alla riforma urbanistica, sebbene spessissimo abbia dato una mano, per così dire, all’assessore Theiner perché il gruppo dei contadini soprattutto in commissione legislativa non gli stravolgesse la legge. E ho visto la riconoscenza negli occhi di Theiner che non a caso ieri ha parlato a favore dell’alleanza Verdi-Pd. Sull’urbanistica abbiamo fatto una battaglia per l’ambiente e il paesaggio e contro la speculazione. Ma c’è un altra battaglia che una parte della Svp non mi perdona.

Lo scandalo Sel.

Ecco, e non scordiamoci che la manipolazione delle gare per le concessioni del 2010 è stata sancita dal tribunale, con le sentenze passate in giudicato. Se non avessimo fatto quell’azione politica avremmo ancora Sel, non ci sarebbe stata tutta la trasformazione e la bonifica del settore energetico, non avremmo l’Alperia ma ancora una guerra di tutti contro tutti. Non ci sarebbe stato il rinnovamento della classe politica che poi c’è stato, e proprio Kompatscher e Achammer dovrebbero dimostrarsi in qualche modo grati alla nostra azione che ha messo fine all’ultima fase dell’era Durnwalder che era ormai da superare. Cosa ci rimproverano quindi? Di aver fatto il nostro lavoro di opposizione?

E lei, si rimprovera qualcosa?

Errori se ne possono sempre fare. Credo che nel complesso non possiamo rimproverarci nulla. Non abbiamo fatto capricci. È facile prendersela con i Verdi che sono stati sempre “dall’altra parte”, ma in verità ho notato una gran voglia della Svp di liberarsi dal Pd. Quello che non dicono, perché dovrebbero mettere in discussione le proprie scelte, è che una parte del partito ha colto l’occasione per rompere l’alleanza con i dem che da tempo voleva spezzare. Molti hanno mal digerito la vicenda Boschi e i risultati delle ultime elezioni la cui responsabilità è stata, a torto, attribuita anche al Partito democratico.  

 Il Carroccio governa a Roma, a Trento, a Bolzano, e governerà anche in Regione. Il vero partner della Svp si chiama Fugatti non Bessone

In sintesi cosa ci dice questa scelta opportunistica della Svp, come lei la definisce? Che per il partito di raccolta non esistono veti per nessuno (o quasi)?

Pensiamo a non molto tempo fa quando la Lega si presentava in piazza Matteotti scortata dal servizio d’ordine di CasaPound. Sono caduti tutti i tabù, anzi tutti i principi. Non credo che Kompatscher stia dormendo sonni tranquilli, sa bene cosa rischia. Il governatore, che gioca benissimo la partita con gli interlocutori europei ed è un ottimo “ministro degli esteri” per la Svp e per il Sudtirolo, ha passato sostanzialmente la prima legislatura a rimediare ai guai che gli hanno lasciato gli altri, vedi la vicenda della riorganizzazione del settore energetico, o la questione aeroporto di cui peraltro ancora non si è liberato. La seconda legislatura dovrebbe essere quella in cui ha la possibilità di spiccare il volo, ma se si unisce a un partner di piombo come la Lega diventerà quella in cui già si discute su chi verrà dopo Kompatscher. Per lui è veramente un boccone amaro quello dell’alleanza con il Carroccio.

Kompatscher non dà tuttavia per scontato che l'accordo tecnico si farà. Ipotesi credibile a questo punto?

Una parte del partito ormai guarda solo agli interessi economici che rappresenta. Per gli egoismi di piccolo cabotaggio e di grandi somme di denaro la Lega è il partner ideale, perché non conosce il territorio, i suoi esponenti non conoscono la lingua, gli basta solo esserci. 

Intende dire che la Lega sarà uno “sleeping partner”?

Assolutamente sì. È un matrimonio d’interesse, la Lega si accontenterà di entrare in giunta, di più non chiederà, per la gioia delle lobby all'interno della Volkspartei, ma questa presenza è simbolicamente molto importante perché si chiude il cerchio. Il Carroccio governa a Roma, a Trento, a Bolzano, e governerà anche in Regione. Il vero partner della Svp si chiama Fugatti non Bessone. 

La seconda legislatura dovrebbe essere quella in cui Kompatscher ha la possibilità di spiccare il volo, ma se si unisce a un partner di piombo come la Lega diventerà quella in cui già si discute su chi verrà dopo l'attuale governatore

Che valore attribuisce a questo codice proposto da Kompatscher? 

La trovata è servita per cercare di ridurre nel numero gli oppositori interni alla Svp e non arrivare a delle rotture clamorose come quella che avrebbe rappresentato, al momento del voto nel parlamentino della Volkspartei, un 'no' da parte di Karl Zeller, il maggiore sostenitore di Kompatscher, che invece si è astenuto. Si è formata nel partito una maggioranza che non vede di buon occhio Kompatscher e che lo sta trascinando verso una scelta che lo mette in estrema difficoltà. Il codice vale quel che vale. Sembra che firmando quello non esista più la Lega come la conosciamo. È come sottoporre alla volpe un documento in cui, prima di farla entrare nel pollaio, si impegna a non mangiare le galline. Mi pare un po’ ipocrita. Inoltre non escludo, ma vorrei sbagliarmi, che questo documento sia stato concordato prima, limato per essere accettato.

Cosa glielo fa credere?

Esiste un punto concreto su cui la Svp ha un problema con la Lega ed è la Regione, che la Svp vuole ridimensionare il più possibile, mentre al contrario la Lega di Fugatti, che è il vero padrone del Carroccio regionale, vuole valorizzare e attribuirle nuove competenze. Su questo specifico tema il documento non dice una parola, hanno evidentemente deciso di lasciar perdere la faccenda. 

 È come sottoporre alla volpe un documento in cui, prima di farla entrare nel pollaio, si impegna a non mangiare le galline. Mi pare un po’ ipocrita

Non ha dubbi che la Lega firmerà, dunque. 

Diciamo che non mi aspetto grosse sorprese. Ora assisteremo a un po’ di teatro, prenderanno tempo, ma non credo che i leghisti troveranno difficoltà a firmare un documento simile. Del resto se si rifiutano cosa fanno, confessano automaticamente di essere contro i diritti umani? La stessa Marine Le Pen dice di voler cacciare gli immigrati per il loro bene, per non farli finire sotto i ponti. 

Achammer chiude alla possibilità di accordo con la Lega per le europee, ma intanto la Svp tratta con Forza Italia.

La previsione è che le europee sanciranno una grossa vittoria politica della Lega e un arretramento dei 5 stelle tale da rimettere in discussione l’accordo di governo e andare a elezioni politiche anticipate che saranno vinte dal centrodestra riunito, Lega e Forza Italia. Perché questa con i 5 stelle è solo una fase di passaggio. La Svp pensa quindi di aggregarsi a un partner, Forza Italia, che poi la porterà nell’alleanza con la Lega anche a livello nazionale?

L’opposizione vi ripagherà?

L’opposizione la sappiamo fare e credo che ci ripagherà se saremo in grado di rendere chiaro che ci proponiamo come alternativa di governo, perché questa è una prospettiva possibile. Puntiamo alla rottura dell'alleanza Lega-Svp, anche prima della fine della legislatura, mettendola in crisi sui contenuti perché ci saranno temi su cui i due partner si divideranno e, ci saranno divisioni anche all’interno della stessa Svp. È lì che dovremo essere incisivi.

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Massimo Mollica Di., 27.11.2018 - 20:14

Io penso che dopo una vita passata al governo della mia terra non sarà una tragedia se la SVP pederà inesorabilmente il potere, perché questo succederà a lungo andare a forza di pensare al proprio interesse personale.
Concordo quasi in tutto con quello che ha detto Dello Sbarba, meno il fatto che si sia ripresentato nonostante la sua età politica. Mi auguro, per il bene della democrazia, che da oggi all'interno dei VERDI si guardi e si parli del futuro del partito! E si ascolti la gente...

Di., 27.11.2018 - 20:14 Permalink
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kuno prey Sa., 01.12.2018 - 11:58

un tirolese critico del nord ultimamente si è permesso di definire noi südtiroler con la seguente frase: "…mochmo an deal…". devo dire che ci ha azzeccato in pieno, ha colpito il nostro tallone d'achille.

Sa., 01.12.2018 - 11:58 Permalink