Wirtschaft | La protesta

Un’altra azienda a bocca asciutta

Progetto Sinfonia, impresa padovana va in concordato e non versa le spettanze ai creditori. Corrarati: “Appalti pubblici, sistema sempre più inaffidabile”.
Sinfonia
Foto: benedikter.biz

Siamo di fronte all’ennesima situazione spiacevole nel settore degli appalti pubblici, dove a farne le spese sono quasi sempre le micro e piccole aziende artigiane”. La denuncia arriva dal presidente di CNA-SHV Claudio Corrarati e riguarda nello specifico un appalto di ristrutturazione e risanamento energetico di un condominio a Bolzano, nell’ambito del progetto Sinfonia (che punta a far diventare il capoluogo una vera smart city). La stazione appaltante è l’Ipes. “Come spesso accade - spiega Corrarati - un’azienda del settore costruzioni, impegnata in un subappalto nel cantiere del progetto Sinfonia dell’Ipes, non ha incassato quanto le spetta perché l'impresa che ha vinto l'appalto è in concordato preventivo e la stazione appaltante non è in condizione di applicare il pagamento diretto ai subappaltatori”. E ancora: “Non possiamo continuare con gare d’appalto vinte da aziende di fuori provincia al massimo ribasso, anche perché le nostre ditte, che applicano contratti regolari e devono far fronte al carovita dell'Alto Adige, non possono permettersi certi sconti. Aziende di fuori provincia che poi, sistematicamente, non riescono a far quadrare i conti e vanno in concordato preventivo, congelando una montagna di debiti. Soldi che i subappaltatori - prosegue il numero uno di CNA - non riescono a farsi anticipare dalle banche, non possono farsi pagare dalle ditte appaltanti e nemmeno dagli enti pubblici, nonostante la norma provinciale che prevede il pagamento diretto ai subappaltatori”.

Non possiamo continuare con gare d’appalto vinte da aziende di fuori provincia al massimo ribasso, anche perché le nostre ditte, che applicano contratti regolari e devono far fronte al carovita dell'Alto Adige, non possono permettersi certi sconti

Nel caso in questione i lavori prevedevano anche il rifacimento degli appartamenti all’interno. Un’azienda, associata CNA, ha ottenuto in subappalto nel 2018 l’incarico per la pavimentazione dall'impresa padovana che ha vinto la gara. I lavori sono stati eseguiti nei primi due mesi del 2019, la fattura di 12.600 euro è stata emessa a marzo 2019 e mai saldata. A nulla sono serviti i solleciti. A settembre, la ditta padovana ha comunicato che non avrebbe pagato i creditori perché aveva avviato la procedura concorsuale.

 

 

Su incarico dell'azienda CNA ha provveduto a sentire il responsabile del procedimento dell'Ipes, l’azienda padovana, il direttore dei lavori. Ha affidato incarico a un legale di fiducia per assistere l'impresa nella procedura concorsuale: sono previsti 120 giorni di tempo per comporre l’elenco dei creditori, non solo a Bolzano, ma in tutti i cantieri in cui l'impresa padovana è coinvolta. “L’Ipes - spiega Gianni Sarti, funzionario CNA-SHV che sta seguendo il caso - afferma che non può pagare direttamente i subappaltatori perché, in presenza di procedura concorsuale, è prioritario verificare tutti i crediti esistenti”. L’unica soluzione, secondo l’associazione degli artigiani, è che tutte le stazioni appaltanti dell’Alto Adige applichino la suddivisione degli appalti in lotti, riducendo al minimo il rischio di mandati pagamenti ai subappaltatori. E che, inoltre, affidino i lavori non al massimo ribasso, ma tenendo conto del rapporto qualità/prezzo.