Politik | La replica

“Non sono succube della SVP”

Dopo l’affondo di Bizzo Tommasini rispedisce le critiche al mittente: “Scopre oggi che esiste il disagio degli ‘italiani’? Non faccia finta di arrivare da Marte”.

salto.bz: Vicepresidente Tommasini, è piuttosto evidente che quando il presidente del consiglio provinciale ed esponente del Pd Roberto Bizzo afferma che bisogna saper dire di no alla SVP si riferisce a lei, cosa risponde? È succube della Volkspartei?
Christian Tommasini: Tutt’altro. Certamente bisogna saper dire di no alla SVP, ed è quello che ho fatto in più occasioni. Per citare qualche esempio recente penso a tutto il dibattito sulle rette degli asili nidi o alla legge elettorale. Penso anche ai fondi per Bolzano capoluogo e a come ci siamo attivati per progetti come il polo bibliotecario, o il nuovo ospedale da 630 milioni di euro, l’areale ferroviario che ho difeso con decisione insieme al sindaco Caramaschi mentre altri erano in settimana bianca. E vorrei ricordare anche la moratoria che ho presentato sulle questioni etniche. Si possono e si devono dire dei no, il problema è che non bisogna far finta di venire da Marte.

"Non è che ora Bizzo si può chiamare fuori da un determinato percorso o prendere posizioni che aveva trent’anni fa l’MSI"

Ed è quello che starebbe facendo il suo collega di partito?
Vorrei capire dov’è stato Bizzo in questi anni. È il politico di più lungo corso che attualmente ha una responsabilità istituzionale, già alla fine degli anni ’80 era capogruppo della DC in consiglio comunale a Bolzano perciò non è che ora si può chiamare fuori da un determinato percorso o prendere posizioni che aveva trent’anni fa l’MSI. Ribadisco, i problemi ci sono, ma è stato fatto molto in questo periodo.

Si sente tirato in causa anche quando Bizzo dice che c’è chi all’interno del partito ritiene “risolto e inesistente il problema del disagio degli 'italiani'”?
Già a novembre, quando questo dibattito era partito, ho espresso chiaramente la mia posizione, ovvero che il disagio esiste e ne risentono diverse fasce della popolazione. Il punto è che non possiamo far passare l’idea che non ci sia stato alcun avanzamento rispetto a trenta o quarant’anni fa. Il problema c’è, non mettiamolo sotto il tappeto e non piangiamoci addosso ma rimbocchiamoci le maniche.

Non crede che anche il gruppo linguistico italiano stesso abbia una dose di responsabilità se questa condizione di malessere è cresciuta?
In presenza di una tale manifestazione di disagio non conta solo la realtà, ma va preso sul serio anche quello che le persone percepiscono. A livello globale oggi la società è impaurita, siamo in una fase di passaggio, in un momento di crisi, e le crisi comportano cambiamenti. Quando non si ha un orizzonte certo verso cui andare ovviamente prevalgono le paure che conducono a questi processi di percezione di disagio. E ogni comunità lo esprime in base a quello che è il suo vissuto. Basta guardare cosa sta succedendo negli Stati Uniti, Trump è il sintomo di una società intimorita e stesso discorso vale per molte zone d’Europa dove per esempio prevalgono le destre che richiamano elementi identitari. E c’è un pezzo della società che di fronte a queste trasformazioni non si sente pienamente inclusa, “a casa”, e di questo dobbiamo tenere conto.

"Il colmo: come rappresentante istituzionale invece di lottare all’interno della Convenzione per attutire in prospettiva anche questo disagio degli 'italiani' Bizzo fa un convegno in veste, stavolta, di capogruppo del PD, per dire che c'è un disagio? Da non credere. Io questo lo giudico un fallimento"

Quello di Bizzo è un attacco mirato e personale nei suoi confronti o sono strategie da campagna elettorale già iniziata?
Il problema non sono le tensioni personali ma la linea del Pd. Quando vado in giunta io non rappresento me stesso ma il partito democratico. Vede, lo schema di gioco di questa legislatura prevedeva che io fossi in giunta con competenze che un esponente non SVP non ha mai avuto, non c’è mai stato nella storia un primo vicepresidente non SVP, voglio dire, quando Arno Kompatscher non c’è, sono io che mi assumo le responsabilità. E il fatto di avere le competenze sui Lavori pubblici vuol dire ricoprire un ruolo molto forte all’interno dell’amministrazione. In quel caso non sono solo un rappresentante del Pd ma porto avanti molti progetti, soprattutto nelle aree urbane, nell’interesse di tutti. Bizzo è stato votato dalla SVP e dal Pd, vicepresidente e poi presidente del consiglio provinciale, e mi pare che questo gli sia andato bene, ma non bisogna dire di no solo quando conviene. È stato nominato anche membro della Commissione dei 6 e rappresentante della Convenzione, la quale è stata proposta anche dallo stesso Bizzo.

Cosa gli rimprovera?
Doveva portare avanti il processo di riforma dello Statuto per permettere una maggiore inclusione anche del gruppo italiano nell’Autonomia, ma in un anno cosa ha fatto? Dove sono le sue proposte? Perché c’è stata questa scarsa partecipazione da parte degli “italiani” ai lavori della Convenzione? E poi il colmo: come rappresentante istituzionale invece di lottare all’interno della Convenzione per attutire in prospettiva anche questo disagio degli 'italiani' Bizzo fa un convegno in veste, stavolta, di capogruppo del PD, per dire che c'è un disagio? Da non credere. Io questo lo giudico un fallimento. Ha scoperto forse oggi che esiste questo disagio? Non sente di avere anche lui una responsabilità, peraltro dopo quasi trent’anni di vita politica? Lo trovo intollerabile.

Ma sulla toponomastica Bizzo pare aver mostrato il pugno duro.
Che va bene, purché non sia un pugno duro solo in apparenza, è lui che siede nella Commissione dei 6, che tratti, che discuta. Non può venire a dire a noi, che siamo fuori da quest’organo, così notoriamente riservato, che facciamo accordi mentre lui ci parla di elenchi. La situazione attuale, comunque, ha reso ancora più chiara una cosa.

Quale?
È necessaria una discussione all’interno del partito democratico, e vorrei partecipasse anche Bizzo, così da definire una linea comune a cui poi attenerci tutti, questa è la mia proposta.

 

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Max Benedikter Sa., 28.01.2017 - 09:52

Beh, situazione scomoda in cui Bizzo mette Tommasini. Si deve ammettere, che in questa intervista Tommasini si difende bene.
Comunque deve essere frustrante parlare sempre di conflitto interni. E Tommasini solitamente cerca di non fare polemica. Ma questa volta mi sa che gli è "der Kragen geplatzt".

Sa., 28.01.2017 - 09:52 Permalink