Politik | Fiducia sul bilancio o dimissioni

Kompatscher: "Non sarà una casa editrice a decidere il destino della giunta"

Durissimo l'attacco sferrato dal Landeshauptmann nei confronti di 'gewisse Medien' ('determinate case editrici' nella versione di lingua italiana) che hanno ripetutamente chiesto il rimpasto dell'esecutivo provinciale.

La decisione di Arno Kompatscher di porre la fiducia sul bilancio preventivo della provincia è giunta stamani come un fulmine a ciel sereno sui colleghi di partito, l'opposizione e la stampa presente in aula.
Ad un certo punto della sua relazione sul bilancio preventivo per il 2014 il presidente della giunta provinciale ha iniziato a parlare dello scandalo sulle pensioni d'oro dando ancora una volta ragione ai cittadini ("comprensibile la loro indignazione") e sentenziando che si è trattato di un "fallimento della politica della nostra terra" e che "sia maggioranza che opposizione hanno sbagliato"

Dallo scandalo delle pensioni all'attuale difficilissimo momento politico il passo è stato breve.
È stato in quel momento che il discorso di Kompatscher ha iniziato a rivolgersi direttamente ad una parte del suo partito, mai citata in maniera esplicita anche se il concetto è risultato incredibilmente chiaro per tutti

"Le richieste di rimpasto della giunta provinciale sono state poste a gradi lettere da parte di determinate case editrici ('gewisse Medien' nella versione originale in lingua tedesca') e questo impedisce alla giunta provinciale di lavorare, essendo messa in discussione tutti i giorni" ha detto il presidente della giunta.
Aggiungendo "per questo faccio una cosa mai fatta finora" e suscitando in questo modo l'apprensione dei presenti e portando la tensione al massimo livello. 

"Lo Statuto di Autonomia prevede che il Consiglio possa essere sciolto solo se la maggioranza dei Consiglieri si dimette e se il Consiglio non è in grado di creare una Giunta, tuttavia in occasione dell’approvazione della legge di bilancio sarò io stesso a porre una richiesta di fiducia all’aula. Se la legge di bilancio non verrà approvata, questa sarà da me interpretata come una sfiducia, pertanto presenterò in questo caso un solo bilancio tecnico e mi dimetterò. Sarà il Consiglio a decidere, e non singole case editrici."

Insomma: se qualcuno finora aveva pensato anche solo per un momento che 'certe case editrici' finora fossero state le più strette alleate del nuovo Landeshauptmann nella difficile opera moralizzatrice all'interno del proprio partito, forse ora dovrà ricredersi. 

Una cosa è certa: le ore che dividono il discorso odierno di Kompatscher dal voto di bilancio previsto per la prossima settimana saranno forse le più difficili che la Svp avrà vissuto dalla sua fondazione.
Restate sintonizzati.