Umwelt | Trasporti

“Il Bbt è una truffa alla collettività”

In una serata organizzata da No Bbt e dai 5 Stelle, Claudio Campedelli ha illustrato i numeri e le analisi di una scelta giudicata sbagliata.
Fragile Silence Smach
Foto: Arturs Punte e Jekabs Volatovskis

Smach

Non usa giri di parole Claudio Campedelli del movimento No Bbt / Kein Bbt di Bolzano per descrivere il progetto del tunnel di base del Brennero: “E' una truffa alla collettività con costi enormi a carico dell'erario pubblico. E oltretutto le risorse neanche ci sono, dovendo poi ricorrere a strumenti di 'finanza creativa' che generano debito che ricadrà sui cittadini e sulle prossime generazioni”. Ma i dubbi in proposito non li hanno solo gli ambientalisti. È notizia di pochi giorni fa la bocciatura da parte della Corte dei conti della delibera Cipe per il finanziamento del secondo lotto del Bbt, mancando certezze riguardo alla disponibilità degli accantonamenti ad hoc dell'A22.

La serata di informazione curata da Campedelli è stata scandita da diversi momenti.

La situazione

La premessa: nel 2011 sono stati 1.885mila gli autocarri transitati sull'autostrada del Brennero creando un notevole inquinamento sia acustico che dell'aria, con la “rilevazione di almeno 40 sostanze nocive per l'uomo di cui almeno 15 cancerogene e con 40mila persone solo in Alto Adige che vivono immerse in questo mix di sostante chimiche in valli strette e senza ricambio d'aria”, ha spiegato Campedelli. Nelle valli attraversate dall'A22 i pericolosi ossidi di azoto registrano sforamenti sistematici del limite di legge di 40 microgrammi per metro cubo, mentre a Bolzano lungo l'autostrada il tasso di inquinamento è molto alto. La soluzione prospettata dall'ente pubblico è quindi una nuova linea ferroviaria ad alta velocità che porti le merci dalla strada alla rotaia: basta smog e basta rumore grazie ai tunnel. Una soluzione drastica per ridurre il traffico autostradale del “40/50 per cento, numeri necessari per rientrare nei parametri di legge” sostiene Campedelli.

I dati sul traffico

Nel ventennio 1990/2010 il traffico pesante transfrontaliero è cresciuto in tutti i valichi alpini. In particolare, il Brennero ha registrato un raddoppio di passaggi fino a 1.850mila unità (sono 720mila nell'ormai “militarizzata” val di Susa). “Dal Brennero passano in moltissimi per un motivo economico – spiega Campedelli –. I costi dei pedaggi sono minori rispetto ad Austria e Svizzera e quindi gli autotrasportatori fanno la scelta di passarci anche se devono fare strada in più perché resta comunque vantaggioso”. Ed ecco quindi una prima proposta. “Se le tariffe per i veicoli pesanti fossero identiche in tutti i tratti alpini si determinerebbe uno spalmamento del traffico che porterebbe a una sua diminuzione sull'A22 di circa un terzo. Un ulteriore terzo di riduzione si potrebbe ottenere con altre forme di politiche da adottare ed è evidente che costruire il Bbt non avrebbe quindi senso”.

Le previsioni ufficiali sul traffico merci sarebbero inoltre sovradimensionate, secondo i No Bbt. “A causa della crisi economica non c'è stato alcun aumento – attacca Campedelli – ma anzi una diminuzione del traffico merci transfrontaliero e quindi abbiamo chiesto: pensate di aggiornare le previsioni? Ci hanno risposto di no, quelle fatte andavano bene... In realtà l'attuale linea del Brennero è utilizzata per circa il 30 per cento della sua capacità effettiva, non è affatto vero che sia in saturazione”.

I costi

“Le stime ufficiali dei costi sono in costante lievitazione nel corso degli anni, un trend destinato a continuare a cui bisogna anche aggiungere i costi di manutenzione negli anni, che sono il triplo rispetto a una linea convenzionale” continua Campedelli. Ma è anche interessante confrontare il costo al chilometro di una linea ad alta velocità tra Paesi diversi: in Giappone ad esempio la media è di 9,3 milioni di euro / km, in Italia è di 60, con la vetta di 96,4 per la Bologna – Firenze.

La battaglia in alta valle Isarco

Un esempio concreto di mobilitazione dal basso è stata portata da Renato Bussola (No Tav Vipiteno – val di Vizze). “Quando sono cominciati a cadere boschi interi per far posto al tunnel da realizzare nei pressi di Mules, il nostro compito è diventato più semplice, alle persone è venuto spontaneo attivarsi e abbiamo cominciato a riunirci con altri cittadini dall'Austria al Trentino. Il nostro impegno è stato premiato: prima delle elezioni – non a caso – Luis Durnwalder ha deciso di sospendere i lavori per questo tunnel secondario. I costi dell'opera sono faraonici mentre saltano le risorse per la scuola, la sanità, i servizi: non è ammissibile in un Paese civile”.

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Gregor Beikircher Di., 04.06.2013 - 14:18

Inzwischen werden die Kosten für den BBT mit Zulaufstrecken auf mehr als 68 Milliarden Euro beziffert. Und das für ein Loch, das wahrscheinlich in 20 Jahren noch nicht fertig sein wird und auch nichts von dem, was wir dringend jetzt bräuchten, lösen wird. Mit 600-700 Millionen Euro Investition könnten wir in wenigen Jahren alle von der Verkehrsbelastung direkt betroffenen Städte und Dörfer entlang der Transitstrecke in Südtirol einhausen. Diese Lösung brächte innnerhalb weniger Jahre eine Entlastung und könnte laufend noch weiter verbessert werden, ohne unsere Staats- und Landeshaushalte langzeitig über zu strapazieren.

Di., 04.06.2013 - 14:18 Permalink