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Drin, telefono casa

Cohousing e coworking: nuove modalità di condivisione degli spazi, ai blocchi di partenza il nuovo progetto “Drin”. Entro fine settembre finiranno i lavori dell’Infopoint
Telefoni di Stato
Foto: USP

Si parte. Il nuovo progetto di coworking e cohousing, che sarà ospitato nell’edificio (una superficie complessiva di 3mila metri quadri) ex Telefoni di Stato a Bolzano prende formalmente il via dopo il “Cohousing Rosenbach Mignone” a Oltrisarco che prevede alloggi ad affitto calmierato a giovani under 35 in cambio di attività per il quartiere. Il nome scelto per il progetto, promosso dalla giunta provinciale e portato avanti dalle Consulte giovani, è “Drin” ed è stato suggerito dagli studenti della Libera università di Bolzano. “Da un lato – ha spiegato la studentessa Carla Ferrari - rievoca la precedente funzione riproducendo il suono dei telefoni di un tempo, e dall’altro, in tedesco suona come un invito ad entrare all’interno: drin significa, appunto, dentro”.

Il capo dipartimento Paolo Montagner, chiamato a fare le veci dell’assessore Christian Tommasini, infortunatosi ieri durante una gara sportiva spiega che “il progetto si svilupperà nel tempo e abbiamo iniziato a lavorarci con l’aiuto delle consulte giovani della Provincia, di alcune associazioni del territorio che si occupano di questi argomenti e con gli studenti del corso di Eco-social design della Libera Università di Bolzano. La cultura diventa, nella sua accezione più innovativa, un pretesto per la creazione di nuovi legami fra le persone che generano un maggior senso di appartenenza ai luoghi e alla comunità”. 

 

I prossimi passi

 

Il progetto prevede una prima fase di avvio con l’apertura dell’Infopoint al piano terra. Stando al programma, i lavori termineranno a fine settembre. Lo spazio di circa 200 metri quadri ospiterà quindi due mostre: una promossa dal gruppo di giovani che ha avviato con la Consulta la conoscenza delle buone pratiche di spazi analoghi a livello europeo e una prodotta dal corso di Eco social design di Unibz che ha lavorato sull’Infopoint nel corso dell’ultimo semestre.

“Abbiamo elaborato le nostre proposte - ha spiegato Nicholas Santini - dopo aver visitato esperienze di coworking e cohousing in Puglia, a Milano e a Berlino. Abbiamo raccolto le immagini e varie interviste in un video che sarà proiettato durante la mostra”. Lo spazio accoglierà però anche progetti promossi dalle organizzazioni giovanili del territorio e un’area di coworking ad uso delle associazioni. I costi per la realizzazione dell’Infopoint ammontano a circa 155.000 euro. La progettazione è stata affidata all’architetto Stefan Delago. Considerando i tempi per la gara di progettazione, l’elaborazione del progetto e l’appalto dei lavori, il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio – costo complessivo, 6 milioni - dovrebbe essere aperto entro un paio d’anni per concludersi entro il 2022.