Wirtschaft | L'appello

“Pensate ai giovani”

Matteo Biasi, il 22enne Ceo di FlashBeing sulla multa record a Google: “L’Ue destini i soldi alle startup e dimostri interesse nel futuro dei giovani imprenditori”.
Biasi, Matteo
Foto: Matteo Biasi

Dopo la “batosta” della Commissione europea che ha comminato al colosso Google una multa da 2,42 miliardi di euro - la più alta mai imposta dall’Ue - per aver “abusato della sua posizione dominante sul mercato della ricerca per promuovere il suo servizio di comparazione dello shopping, declassando quelli dei suoi concorrenti”, uno sviluppatore di app bolzanino ha avuto un’idea: reinvestire i soldi della multa di Google nelle giovani startup digitali. La proposta arriva da Matteo Biasi, 22enne CEO della startup FlashBeing. Omonima è anche l’app realizzata dal giovane bolzanino che oggi conta già 12mila utenti. Facendo guadagnare tempo e batteria, l’applicazione consente di unire in un’unica interfaccia tutte le attività principali online dei professionisti, dalle news, comprese quelle provenienti dai social, e conversazioni con colleghi e amici, all’agenda. Dopo aver raccolto un primo round di finanziamento da 250mila euro, ora FlashBeing è in ricerca di un ulteriore investimento di 500mila euro che gli consenta, dopo il lancio, di raggiungere velocemente il mercato europeo e di proseguire nella crescita.

“All’Europa si è prospettata un’occasione d’oro per dimostrare, senza un particolare sforzo, il suo effettivo interesse nel futuro dei suoi giovani imprenditori, vediamo se saprà coglierla”

“Appena è rimbalzata la notizia della multa a Google da parte della UE – spiega Biasi – la prima domanda che mi è saltata alla mente è stata: ‘Dove finiranno questi due miliardi?’. Per ottenere finanziamenti, oltre agli angels e venture capitalist, come sappiamo ormai da diversi anni anche l’unione europea mette a disposizione alcuni milioni di euro destinati alle startup innovative. Cifra però sempre molto lontana, ad esempio, dai 10 miliardi messi recentemente a disposizione da Macron per le sole startup francesi”. Biasi sottolinea che “la disponibilità di grossi capitali a cui le startup possono attingere è da sempre il punto cardine per attrarre talenti e per sviluppare nuove e robuste comunità di imprese, fondamentali per arrivare a storie di successo. Il network di venture capitals in Silicon Valley e i grossi investimenti per promuovere il mondo startup israeliano ne sono l'esempio”. Lo scopo principale del procedimento contro Google sotto forma di maxi multa, come ha annunciato l’Europa, è quello di rendere il mercato più equo, salvaguardando la libera concorrenza e l’innovazione.

“All’Europa si è prospettata un’occasione d’oro per dimostrare, senza un particolare sforzo, il suo effettivo interesse nel futuro dei suoi giovani imprenditori, vediamo se saprà coglierla”, sostiene Biasi che nel frattempo ha aperto una petizione online, un appello indirizzato al presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, sulla piattaforma change.org.