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L’Imi e il segnale di fiducia

L’appello di Assoimprenditori: “Riduzione dell’IMI senza altri aggravi burocratici, come per il turismo”. Il ddl approda nella prossima seduta del consiglio provinciale.
Landtagsgebäude
Foto: Hannes Prousch

La richiesta che arriva dal Consiglio di Presidenza di Assoimprenditori Alto Adige è chiara: “La riduzione dell’imposta municipale sugli immobili che il consiglio provinciale si appresta ad approvare nella sua prossima seduta va realizzata nel modo più semplice possibile, evitando appesantimenti burocratici che comportano incertezze interpretative e un aggravio di oneri per imprese e amministrazione provinciale”.  

“Abbiamo sempre sostenuto - ricorda il Presidente di Assoimprenditori, Federico Giudiceandrea, che la riduzione del carico fiscale è il sostegno più veloce ed efficiente per famiglie e imprese. Da questo punto di vista è positivo che la Provincia abbia deciso di andare oltre la riduzione del 50% sull’imposta municipale sugli immobili che il governo nazionale ha concesso al turismo, innalzando lo sconto al 100% per il turismo e portandolo al 50% per tutte le altre attività economiche”.

Va detto che a differenza delle attività ricettive, per le imprese che non appartengono al settore turistico il disegno di legge prevede che la riduzione IMI sia legata ad un calo del volume di affari del 20% annuo rispetto a quello del 2019. La relativa autocertificazione va presentata entro il 30 settembre (ad anno ancora in corso), ricontrollata entro il 31 dicembre e verificata definitivamente in sede di chiusura del bilancio che potrà avvenire solo nel 2021. Inoltre, il ddl non specifica come debbano comportarsi imprese con più stabilimenti, situati anche al di fuori dell’Alto Adige, o il cui esercizio di bilancio non corrisponda con l’anno solare, sottolinea Assoimprenditori.

“Il consiglio provinciale opti per la semplicità, concedendo la riduzione senza richiedere ulteriori obblighi burocratici, esattamente come stabilito per il turismo - ribadiscono gli imprenditori -. La crisi che stiamo vivendo purtroppo non ha vincitori. Tutte le imprese, a prescindere dal loro ambito di attività, stanno facendo i conti con difficoltà mai viste in passato. Le imprese fortemente orientate all’export negli ultimi anni hanno contribuito maggiormente alla creazione di posti di lavoro altamente qualificati e al gettito fiscale per la Provincia”, così Giudiceandrea.

“Oggi, oltre che con la crisi economica, devono convivere con una mobilità fortemente limitata e l’impossibilità di raggiungere numerosi mercati internazionali e rischiano di perdere quote di mercato rispetto ai loro concorrenti: la riduzione dell’IMI senza ulteriori aggravi burocratici sarebbe un segnale di fiducia, ma soprattutto - conclude il numero uno di Assoimprenditori - eviterebbe lavoro supplementare in un periodo in cui tutto è reso già molto complicato dall’emergenza”.