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Dolomiti sotto attacco

Dagli hotel di lusso agli impianti di risalita: le associazioni alpine lanciano l’allarme a causa dell’escalation incontrollata di speculazioni sul territorio montano.
conferenza stampa
Foto: AVS

Sempre più aggressivi e sempre più frequenti. Gli attacchi al territorio montano non accennano a fermarsi. Un grido d’allarme quello di stamani, 28 settembre, da parte di Alpenverein Südtirol, Cai Alto Adige, Federazione Protezionisti Sudtirolesi e l'Heimatpflegeverband Südtirol e che spera di svegliare le coscienze di chi sta segnando in maniera irreversibile il destino ambientale e sociale del territorio. Dal rifugio Passo Santner alle Coronelle, dagli aumento del traffico sui passi alla nuova funivia di Tires. Nuovi e vecchi mega progetti edilizi stanno spingendo sempre di più, mentre le perizie, lo status di area protetta, il parere contrario di esperti e commissioni sembrano non contare più nulla.
La conferenza stampa di oggi presso la sede di AVS al numero 3 di Giottostraße, ha visto le principali associazioni di categoria denunciare in maniera compatta come non mai la totale assenza di sensibilità nei confronti dei paesaggi naturali e culturali alpini nonché l’inefficace - se non del tutto assente - politica di tutela dello spazio alpino. 


Progetti che servono solo a chi li costruisce

Un dibattito schiacciato sull’estetica, sulla forma dell’opera e sempre meno dell’impatto che ha sul territorio. Un esempio tra i tanti, sostengono le rispettive presidenze, è la discussione inerente al nuovo progetto del rifugio Coronelle, un vero e proprio hotel di lusso di cui non si fa altro che esaltarne la qualità architettonica, per via della peculiare forma di mega torre di vetro, sebbene con il territorio non abbia nulla a che spartire. Un progetto megalomane, come lo hanno definito in sede di conferenza stampa, che non sarebbe possibile senza l’enorme mole di denaro pubblico richiesta dai costruttori ed elargita a sua volta da parte delle istituzioni, assieme ai lauti foraggiamenti già concessi per i nuovi impianti di risalita
Sulla stessa scia anche il progetto di costruire un villaggio alberghiero in alta Val Senales, che prevede la costruzione di centinaia posti letto, totalmente incompatibile con qualsiasi visione di eco compatibilità e turismo responsabile e su cui la Provincia ancora non vuole dare una risposta chiara, nemmeno alla luce del nuovo record assoluto segnato a luglio, con oltre un milione di turisti giunti sul territorio.


Se l’Unesco si riduce a brand

Aree protette, che vengono definite patrimonio dell’umanità ma solo sulla carta e nella teoria. Le associazioni ne sono convinte: la nomina delle Dolomiti all’Unesco non ha contribuito a fornire a queste aree la protezione necessaria che meritano ma reso, al contrario, il territorio ancora più vulnerabile all'assalto turistico e agli attacchi speculativi. Qual è il valore di queste nomine se non fa alcuna differenza per progetti e costruzioni se siano realizzati all’interno o meno di un’area protetta? Si interrogano all’unisono portando l’esempio di Antersasc, una zona posta sotto la tripla protezione di Natura2000, Unesco e “parco naturale” ma che, nonostante questo, ha visto approvare dal Consiglio di Stato il progetto per una nuova strada di accesso.

 


Traffico automobilistico: quando la pezza è peggio del buco

“Sono anni che parliamo del traffico sui passi ma non ci hanno mai ascoltato, stranamente adesso non fanno altro che parlare di questo”. Una notizia che dovrebbe rallegrare le associazioni ambientaliste, quella dell’annunciata volontà di porre un freno al traffico sui passi è in realtà un’altra, l’ennesima, fonte di preoccupazione. C’è infatti il timore che la pioggia di fondi previsti dal Recovery Fund vengano stanziati per nuovi impianti di risalita, analogamente a quanto sta accadendo in Veneto, e che a loro volta anziché ridurre il traffico lo aumentano ulteriormente riversando nuove masse di turisti sul territorio. “L’unica soluzione - ribadisce il presidente di Cai - è la chiusura tout court dei passi, così come successo qualche anno fa con il Passo Sella. Una volta che si fa un impianto, si devasta il territorio non si può più tornare indietro. Le opere vanno fatte a livello di utilità non di speculazione”.
 

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Davide Costanzo Mi., 29.09.2021 - 21:53

Le associazioni, la politica ed il giornalismo dormono, o si svegliano a frittata fatta.
Mentre "noi" cittadini delle Alpi, vediamo distruggere i nostri amati luoghi in nome della speculazione economica.

Come prima cosa, va portata avanti la richiesta di rimuovere le Dolomiti dall'Unesco.
Successivamente vanno perseguiti gli imprenditori e la politica che hanno permesso questi disastri ambientali

Mi., 29.09.2021 - 21:53 Permalink
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Davide Costanzo Mi., 29.09.2021 - 21:54

Le associazioni, la politica ed il giornalismo dormono, o si svegliano a frittata fatta.
Mentre "noi" cittadini delle Alpi, vediamo distruggere i nostri amati luoghi in nome della speculazione economica.

Come prima cosa, va portata avanti la richiesta di rimuovere le Dolomiti dall'Unesco.
Successivamente vanno perseguiti gli imprenditori e la politica che hanno permesso questi disastri ambientali

Mi., 29.09.2021 - 21:54 Permalink
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Franz Ladinser Do., 30.09.2021 - 03:51

Il ribilanciamento del turismo in Alto Adige dovrebbe essere una delle grandi sfide del prossimo decennio. Purtroppo nel settore si percepisce poca sensibilità all'argomento. Sopratutto la riforma del settore di qualche anno fà ha privato il settore di ogni tavolo politico responsabile per innescare discussione e confronto. Il fatto che esistino solo più le associazioni turistiche del posto da un lato e la (costosissima) IDM dall'altro lato ha creato un vuoto all'interno del quale succede di tutto e niente. La IDM stessa ha un esclusivo mandato di vendita, la associazione degli albergatori ha il compito di assistere aziende alberghiere e dunque la domanda: a chi il compito di creare turismo responsabile per il futuro?

Do., 30.09.2021 - 03:51 Permalink
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Klaus Griesser So., 03.10.2021 - 19:36

Erfreuliche, beispielhafte Initiative ! Warum folgen ihr nicht Jugend-, Lehrer-, Amateursportverbände? Würde das nicht den Druck auf die Landesregierung erhöhen, den Immer-mehr-Beton- Lobbys standzuhalten, vom blablabla wegzukommen?

So., 03.10.2021 - 19:36 Permalink