Gesellschaft | Ong criminali?

Magistrati: il silenzio non è d'oro?

Che dicono delle dichiarazioni del procuratore Zuccaro le 175 associazioni no profit, Onlus, Ong ecc. riconosciute ufficialmente in Trentino-Alto Adige?
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Magistrati
Foto: upi

Secondo il portale delle associazioni no profit, in Trentino-Alto Adige esistono 175 associazioni no profit, Onlus, Ong ecc. riconosciute ufficialmente, attive nel settore Cooperazione e solidarietà internazionale. Molti di noi le finanziano direttamente o indirettamente, o vi lavorano come volontari anche per l’assistenza ai migranti: logico lo sconcerto di chi ne fa parte dopo le dichiarazioni ai mass media del procuratore capo di Catania, Zuccaro, che dice: “alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga“; e aggiunge: “si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi” (notare, nei verbi usati, il passaggio dal possibilista condizionale iniziale all’affermativo e azzardato indicativo, segno di certezza). Di fronte alle reazioni (favorevoli o indignate) è stato poi costretto a precisare che le sue sono solo pure ipotesi e che al momento non ci sono prove; e tuttavia evidentemente si sente autorizzato ad allarmare l’opinione pubblica scatenando reazioni pericolose e qualunquiste causate da accuse prive, per sua stessa ammissione, di prove reali e quindi utili solo, per ora, a favorire  movimenti o partiti di un certo orientamento;  e questi, attraverso i propri portavoce, non hanno tardato a sfruttare politicamente – ed elettoralmente, visto che viviamo in perpetua campagna elettorale – le sue dichiarazioni assolutamente inopportune e scorrette, soprattutto da parte di chi si trova in una posizione delicata come la sua. Naturalmente un procuratore della Repubblica può fare liberamente ipotesi e supposizioni, ma le terrà per sé, per i suoi stretti collaboratori e per gli organismi pubblici direttamente tenuti a intervenire: parlerà in pubblico – e anche questo con prudenza, eventualmente – quando sarà in possesso delle prove di quel che per ora solo suppone.

Invece di sollevare un polverone concedendo interviste ai quattro venti, non avrebbe fatto meglio Zuccaro a concentrarsi in silenzio sulle indagini, a rintracciare le prove, se ci sono, a portare i colpevoli a processo e a farli cacciare in galera? Come fra il resto dovrebbero fare, in sostanza, tutti i magistrati, per i quali veramente il silenzio è d’oro, anche perché favorisce lo svolgimento delle indagini.

Non c’è solo il Mediterraneo, in Italia. Anche qui da noi, all’altra estremità dello stivale, le sue parole seminano sospetto e discredito sui membri di queste organizzazioni e sui relativi sostenitori. Nel nostro Paese, purtroppo, e non solo nel nostro, quando si tratta di dichiarazioni che confermano le peggiori opinioni personali o di gruppo spesso non c’è ormai più bisogno di prove, bastano le supposizioni: e inoltre è evidente che molti non sono in grado di comprendere che un buon magistrato non può abbandonare una responsabile riservatezza che tutela tutti noi, *innocenti fino a prova contraria*, come si dice. Se non sarà in grado di portare al più presto in tribunale i presunti responsabili dei crimini che denuncia, chi pagherà i danni morali enormi che i volontari veri, e soprattutto le persone che soccorrono, subiranno in tutta Italia? Se il procuratore capo Zuccaro “SA”, come dichiara, avvisi senza clamori e interviste, perché intervenga rapidamente e duramente, chi ha il dovere istituzionale di sorvegliare e reprimere certi comportamenti; non i giornali e la TV.