Gesellschaft | Il bilancio

25 anni di Eurac

Oltre 200 progetti europei e partner in 50 Paesi. Il budget supera i 45 milioni di euro (2017). “Abbiamo portato la scienza nel soggiorno delle case dell’Alto Adige”.
Eurac
Foto: Südtirol.info

L’Eurac tira le somme dell’ultimo quarto di secolo, fra i punti degni di nota la crescita dei collaboratori (da 11 a quasi 400), il diversificarsi dei temi di ricerca e delle fonti di finanziamento, le nuove infrastrutture e il legame sempre più forte con la comunità scientifica internazionale. Solo nel 2016 sono iniziati 17 nuovi progetti europei per i quali Eurac Research riceve un finanziamento dall’Unione di 3.760.902 di euro. In questi 25 anni il centro di ricerca ha gestito oltre 200 progetti europei, di cui quasi la metà nel ruolo di coordinatore.

“Oggi le nostre competenze vengono richieste specialmente per le questioni più sensibili”, commenta il direttore Stephan Ortner che in 21 anni alla guida di Eurac Research ha vissuto anche momenti di diffidenza da parte della classe politica. La gamma di temi trattati dai ricercatori si è ampliata anno dopo anno concentrandosi su 3 tematiche centrali dal valore globale: contribuire a una società sana, a regioni dove vale la pena vivere e gestire al meglio la diversità sociale, culturale ed ecologica. Le soluzioni che Eurac Research sviluppa per l’Alto Adige possono trovare applicazione anche in altre parti del mondo - sottolineano dall’istituto di ricerca -. Un esempio è il modello per la simulazione di scenari energetici. Gli esperti di energie rinnovabili lo hanno sviluppato con l’intento di indicare le misure ottimali per raggiungere gli obiettivi del Piano Clima in Alto Adige. Lo stesso modello, però, può diventare uno strumento per pianificare in modo sostenibile l’approvvigionamento energetico anche in altre regioni.

“In molti ambiti tematici Eurac Research ha un ruolo di prim’ordine sul piano internazionale”, spiega Roland Psenner, presidente dal 2015. “La nostra eccellenza scientifica è dimostrata dal fatto che tre quarti dei nostri articoli (quasi 3000 solo nel 2016) siano stati pubblicati sulle riviste più autorevoli della comunità scientifica”. E ancora: “Negli anni abbiamo portato la scienza nel soggiorno delle case dell’Alto Adige”, sottolinea Ortner. 

L’Accademia europea, inoltre, guarda con entusiasmo al nuovo NOI Techpark dove, secondo Psenner, “deve accendersi la scintilla tra la ricerca e l’industria”. Presidente e direttore hanno constatato come questi 25 anni di ricerca abbiano cambiato anche l’Alto Adige: prima i giovani più promettenti lasciavano la provincia per studiare all’estero e poi rimanevano fuori, attratti da interessanti opportunità di lavoro. Oggi grazie a Eurac Research – e all’università che da Eurac Research è gemmata – anche l’Alto Adige è una destinazione attrattiva per i ricercatori. In tema di posti di lavoro la statistica mostra inoltre un dato confortante: in Eurac Research i contratti a tempo indeterminato per i ricercatori sono aumentati in modo deciso negli ultimi anni.

 

Eurac Research - Special 25 Years