Gesellschaft | Festival Economia

"AI, guardare alle opportunità"

Al Festival dell’economia di Trento, in un panel dedicato all’intelligenza artificiale si discute di opportunità e rischi delle nuove tecnologie .
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Foto: festival economia di Trento

Tra gli ultimi appuntamenti della rubrica Economie dei Territori, nell’ultima giornata del Festival dell’economia di Trento (28 maggio), uno spazio è stato dedicato al futuro dell’Intelligenza Artificiale (AI). Davanti ad un folto pubblico, un panel di esperti si è interrogato sulle prospettive di un progresso rapidissimo ma difficile da comprendere, in una conferenza dal titolo L’intelligenza artificiale: rischi e vantaggi in nuovi scenari di vita. Ad introdurre il tema è il Data Journalist Luca Tremolada, che sottolinea le complesse questioni generate dai recenti sviluppi della tecnologia: le applicazioni, infatti, sono sorprendenti in ogni campo, ma proprio per questo l’attenzione ai temi etici che ne deriva deve rimanere alto, per le diverse implicazioni che comportano, soprattutto se si parla di utenti e consumatori. Ed è proprio il Segretario Generale di Altroconsumo Marino Melissano a dedicare una rapida panoramica ai vantaggi che l’AI ha apportato per i consumatori, ma anche alla necessità di adeguare una normativa che rischia di rimanere indietro rispetto ai possibili rischi. E se anche gli esperti concordano nel voler porre l’accento sulle problematiche, Mattia Fumagalli, Ricercatore alla Libera Università di Bolzano sottolinea quanto sia necessario guardare alle moltissime implicazioni positive. Del resto il termine Artificial Intelligence è stato coniato già negli anni ‘50 e lo sviluppo delle varie tecnologie di AI ha permesso di arrivare ad implicazioni che continuano da decenni a semplificare la nostra vita, a partire dai primi sistemi di informatica, alle attuali applicazioni per gli smartphone… Fino ad arrivare alla recentissima ChatGPT.

 

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Mattia Fumagalli, Ricercatore alla Libera Università di Bolzano sottolinea quanto sia necessario guardare alle moltissime implicazioni positive. (Foto: Festival dell'economia di Trento)

 

 

La popolarità del tema è dovuta soprattutto alla velocità dello sviluppo dell’AI, considerato ormai un settore trasversale capace di collaborare con tutti i comparti industriali, ma i timori non devono far perdere di vista le implicazioni positive, di gran lunga maggiori dei rischi. Del resto ogni innovazione comporta regolamenti che riescano a gestire e minimizzare i pericoli, come avvenuto per tanti altri ambiti, dalle etichette per il cibo alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Molte sono inoltre le possibilità di impiego in un settore in costante espansione, come ricorda Jonni Malacarne Cofondatore e CEO di BlueTensor, startup che agisce nel campo dell’AI. In pochi anni le possibilità di trasformare e rendere più plastici i diversi comparti mediante l’AI è di molto cresciuta, ma rimane la difficoltà di scontrarsi con una burocrazia spesso incapace di misurarsi con i cambiamenti repentini e con le nuove applicazioni. Un problema che è, però, anche una risorsa, secondo Marco Pierani, Direttore di Public Affairs Eurocostumers, perché l’UE continua a rappresentare una garanzia di protezione, rispetto alle procedure, a volte eccessivamente semplificate, degli USA. Nonostante il grande patrimonio normativo dell’Unione Europea possa essere visto come un freno alla velocità di evoluzione del settore, non bisogna dimenticare quanto questo sia fondamentale per tutelare tutti i cittadini davanti a tecnologie di facile utilizzo ma di grande impatto.

 La popolarità del tema è dovuta soprattutto alla velocità dello sviluppo dell’AI, considerato ormai un settore trasversale capace di collaborare con tutti i comparti industriali

La difficoltà di ricomprendere tutti i cambiamenti, però, non deve essere d’ostacolo ad una visione di regolamentazione organica, in cui bilanciare progresso e tutele. Il tema è, di fatto, una problematica mondiale e la risposta deve essere globale, ma la paura per le possibili conseguenze negative non deve lasciare spazio ad una visione pessimista di una tecnologia che, secondo tutti gli esperti, sarà in grado di rivoluzionare la quotidianità, al pari della grande rivoluzione dell’elettricità avvenuta nel secolo scorso.