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“I boschi sono in difficoltà”

Allarme siccità, bostrico e turismo di massa, la Giunta provinciale presenta l'Agenda forestale 2030: "Filiere di legname locale e zone off limits ai visitatori".
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Foto: Salto.bz

“Fino a cinque anni fa era tutto nella norma, poi è arrivata la tempesta Vaja, le conseguenze delle intense nevicate con lo schianto di alberi e infine il bostrico. Occorre diminuire i danni causati alla silvicoltura e all’ecosistema. Il bosco è in un momento difficile, abbiamo bisogno del sostegno di tutti”. L’assessore Arnold Schuler è chiaro: dopo la strategia disegnata su agricoltura e foreste, ora la Giunta provinciale ha delineato il futuro sostenibile di foreste e selvicoltura. “La foresta ha vari significati: copre metà della superficie provinciale, è un habitat naturale, ha vantaggi e svantaggi come spazio ricreativo, è fornitrice di materie prime e una riserva di acqua”, spiega l’assessore, “perciò per la salvaguardia degli ambienti naturali abbiamo previsto sette campi d’azione strategici: il sostegno alle aziende forestali, una foresta sostenibile dal punto di vista climatico, la promozione della biodiversità, il rafforzamento delle foreste protette, lo sviluppo nell'uso del legno, la protezione delle risorse idriche e del suolo e un dialogo partecipativo coi cittadini”. L'Agenda forestale 2030 è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Bolzano.

 

Incendi e stress idrico

 

Sul versante siccità si sta aggravando il pericolo incendi, spiega il direttore della Ripartizione foreste Günther Unterthiner, con difficoltà nello spegnimento: “Abbiamo notato nel 2022 una presenza di incendi in numero mai visto fino ad ora, nel 2023 la situazione non è migliorata, con incendi di grosse dimensioni conseguenza del lungo periodo di siccità esplosa in Sudtirolo, Trentino e tutto il Nord-est (ma anche nel Tirolo la situazione è drammatica). Le piante sono in stress idrico, ciò diminuisce la resistenza contro attacchi come quello del bostrico, rendendole più sensibili. Poi vi è molto materiale schiantato presente nei boschi che l’incentiva la crescita del bostrico. Speriamo in una primavera umida e piovosa”.

La superficie boschiva colpita dal bostrico è di seimila ettari e “con una siccità analoga al 2022, possiamo pronosticare una forte e ulteriore espansione”, fa sapere Unterthiner. La situazione è drammatica soprattutto sui versanti con funzione protettiva creando problemi alle infrastrutture stradali sottostanti, come in Val Badia o in val d’Anterselva con il rischio di caduta massi, valanghe e così via. E se viene a mancare la misura protettiva naturale, sono necessari interventi costosi”.

 

 

Più filiere di legname locale

 

L’assessore Schuler ha offerto un'ulteriore panoramica sulla situazione attuale: “Dei 23.000 proprietari di foreste, solo 194 possiedono più di 100 ettari. Negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico, dello scioglimento dei ghiacciai e della diffusione del bostrico, le richieste di interventi nelle foreste sono state più frequenti e si è reso necessario un maggiore sostegno ai privati. In Alto Adige il 58% del territorio forestale è classificato come foresta protetta, il che significa proteggere i cittadini del territorio e le infrastrutture da calamità naturali. È importante, dunque, creare filiere locali in modo che il legname del territorio venga lavorato da aziende locali. Con il legname raccolto, la Provincia intende realizzare ogni anno almeno il 30% degli edifici pubblici. Annualmente vengono prelevati dai boschi tra i 700 e gli 800mila metri cubi di legname”.

Per Unterthiner la foresta è poi “l’habitat di migliaia di specie animali e vegetali, le quali garantiscono la biodiversità nel nostro territorio, che vogliamo preservare in modo sostenibile - in particolare le piante resilienti ai cambiamenti climatici, con il contenimento delle specie invasive”. Sono 400 le specie neofite.

 

Zone off limits ai turisti?

 

La foresta non è solo per le specie che la abitano, bensì un luogo di svago. Oltre ai privati, dunque, occorre sensibilizzare il visitatore “soprattutto da quando con la pandemia abbiamo scoperto il lato oscuro dell’avere 24 ore al giorno persone che frequentano il bosco”, sottolinea Schuler. Educare il cittadino al rispetto della natura, alla fragilità delle foreste, alla salvaguardia della fauna. “L’amministrazione provinciale stanno già compiendo grandi sforzi per preservare le foreste attraverso la conservazione di quelle protette, nonché il rimboschimento”, afferma Schuler, ma occorre “definire ulteriori ‘zone tabù’ lasciate alla selvaggina e solo a essa: manca la conoscenza della fauna selvatica, che ha la necessità di avere zone naturali dove possa ritirarsi” aggiunge il direttore della ripartizione foreste Unterthiner.

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Josef Fulterer Fr., 31.03.2023 - 07:35

Die Politiker und Wissenschaftler versuchen mit ihren Hilf-losen Aktivitäten eine wirksame Hilfe gegen den Borkenkäfer vor zu täuschen.
Mit der chemischen Keule kann der Borkenkäfer zum Glück des Habitats-Wald nicht bekämpft werden.
Es bleibt nur die Hoffnung, dass "wie nach Insekten-Massen-Invasionen durchaus möglich, die Massen-Vermehrung aussetzt."

Fr., 31.03.2023 - 07:35 Permalink