Gesellschaft | Centro Giovani

Un luogo "coolturale" e partecipativo

È una storia che comincia nel 2017 quella di COOLtour, lo spazio collocato in Via Sassari 13b dove viene raccontata l’altra faccia del quartiere Don Bosco di Bolzano.
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Foto: COOLtour Bolzano

di/von Andrea Dalla Serra

Sono tinteggiate di giallo le mura interne di un vecchio negozio di vestiti posizionato nel cuore del quartiere Don Bosco di Bolzano. Camminando lungo via Sassari, in un modo o nell’altro, lo sguardo non può che essere attratto da due insegne dai colori vivaci che riassumono tre concetti fondamentali per la seconda vita di quella struttura, ora diventata un luogo di aggregazione: giovani, territorio e cultura. In una frase: “Vediamoci a… COOLtour”.

Non ci servivano materiali o mobili, ma giovani pronti a credere in questo progetto.

È una mattina del maggio 2017 e Roberta Catania, educatrice che da anni opera nel settore del sociale, scopre che il progetto da lei proposto al bando “negozi e cultura” - promosso attraverso la collaborazione tra l’Ufficio Politiche giovanili della Ripartizione Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano e IPES - è stato approvato.
È quindi “COOLtour” a occupare uno dei 4 negozi sfitti presenti in via Sassari e in via Bari. Fin da subito viene coinvolta anche Valentina Stecchi e, negli anni, sono molti i volti che passano all’interno di un luogo che ha come obiettivo principale quello di mettere in luce le iniziative e le storie di Don Bosco, un quartiere che, come dice Roberta Catania: “È spesso associato al degrado e al disagio sociale, due condizioni, in fondo, presenti in moltissime altre realtà”. E, da qui, il desiderio di raccontare un rione diverso fatto di volontariato, associazioni e microstorie di quartiere che non trovano mai il giusto spazio tra le pagine di giornale. “Vogliamo rendere la cittadinanza non solo fruitrice passiva delle notizie che la riguardano, ma partecipe e promotrice di esperienze, storie o segnalazioni. In un’epoca in cui l’informazione è a disposizione di chiunque, noi proviamo a mettere l’accento sull’etica della comunicazione”, continua Catania.

 

Quando il team di COOLtour entra per la prima volta in negozio sono ancora presenti, qua e là, alcuni capi d’abbigliamento intimi invenduti e l’insegna della vecchia attività commerciale. Il progetto, però, è già stato definito e la prima riunione di redazione si avvicina: “Non ci servivano materiali o mobili, ma giovani pronti a credere in questo progetto. Una classe del ‘Geometri’ – racconta Catania – ha progettato gli interni del locale; insieme ad altri giovani abbiamo tinteggiato le mura di giallo così da richiamare l’attenzione dei passanti e diventare un punto luminoso di un quartiere che ha grandi potenzialità”.
Alla riunione del 30 maggio 2017, durante la quale Roberta Catania spiega il progetto, c’è anche Valentina Stecchi, una disegnatrice che, da lì a poco, avrebbe acquisito sempre più esperienza anche nel lavoro da educatrice: “Due ambiti – dice – che spesso si intrecciano. La potenza comunicativa dei disegni è quella di poter racchiudere in sé stessa più significati; il disegno può ad esempio avvicinare le persone a nuove tematiche o a nuove lingue, grazie alla capacità di associare un concetto o una parola ad un’immagine. Insomma, facilita la comprensione senza banalizzare. Ma noi, a COOLtour, volendo raccontare le ricchezze offerte dal quartiere, utilizziamo anche altri mezzi comunicativi, come la fotografia e la scrittura di articoli redazionali”. Tutti i progetti da loro proposti, quindi, hanno come filo rosso la cultura e la buona informazione. E per sfatare il mito che “di cultura non si vive”, tra le prime proposte del gruppo c’è quella di organizzare degli eventi con dei personaggi che sono riusciti a produrre un utile economico, oltre che sociale, dalle proprie idee culturali. Con il tempo, all’interno della ‘bottega’ passano da scrittori a ideatori di giochi da tavolo: il negozio abbandonato riprende a vivere.

Una portineria vecchio stampo

 

Lo scambio di libri, la lettura dei giornali e un’area relax per rilassarsi con un tè o un caffè. Sono solo alcune delle offerte quotidiane fornite dal Centro dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. “Come per lo scambio di libri, dal prossimo anno daremo l’avvio alla ‘Cosoteca’: chiunque potrà prendere e lasciare un oggetto, come una macchina fotografica analogica o quella per fare la pasta in casa. Da qualche tempo offriamo un servizio di ‘plant sitter’, che consiste nel prendersi cura delle piante di casa quando il proprietario va in vacanza e, inoltre, conserviamo i mazzi di chiavi persi per strada. Insomma, siamo allo stesso tempo un posto dove ci si può sentire a proprio agio e una portineria di condominio ‘vecchio stampo’”, racconta Catania. Tra chi, invece, si è aggiunta al team recentemente, c’è Giulia Gabos: “Personalmente credo che COOLtour abbia dato un’altra sfumatura alla mia vita, dopo essermi formata sul piano artistico, mi ha spinta a passare del tempo con gli altri. Credo che la cosa più caratteristica è che qui si salutano tutti, nonostante passi davvero chiunque. È un posto ben voluto dalla comunità, un luogo che viene vissuto”.

 

Nella stessa descrizione si ritrovano anche le due giovani bolzanine Anna Michelazzi e Sarah Sartoretto: “La porta è sempre aperta e c’è un costante scambio di relazioni che fa bene al quartiere, lo rende più vivibile. Si viene a creare una rete tra gli abitanti e anche tra i negozianti del vicinato”. Le due ragazze hanno contribuito a dare vita a “Inchiostro vivo”, uno dei vari progetti che – come dicono loro - “nasce da una o più persone che scelgono di mettersi in gioco e, varcando la porta di via Sassari 13b, si impegnano a realizzare insieme qualcosa di concreto. Ponendo l’attenzione su determinati linguaggi che ci riguardano, abbiamo realizzato una rassegna annuale, giunta ora alla sua seconda edizione, che mira ad avvicinare, in modo originale e coinvolgente, la cittadinanza ad un autore letterario”. Musica e spettacolo, quest’anno, gireranno intorno alla figura di Beppe Fenoglio, visto il centenario della sua nascita. E il rapporto del gruppo di giovani con i libri, con la comunicazione e con i linguaggi si declina in modi diversi. Ormai da più di 17 anni, insieme a La Strada - Der Weg, viene organizzato Art May Sound, un festival che ha come protagonisti il fumetto e la musica. “Grazie a questo appuntamento ci siamo avvicinati al mondo del fumetto e, in modo particolare quest’anno, lo abbiamo fatto anche andando a Bruxelles per visitare una delle fiere del fumetto più grande al mondo”, dice Catania. “Essendo stata spettatrice di Art May Sound per molti anni – continua Valentina Stecchi – è stato soddisfacente prendere parte attiva nell’organizzazione dell’evento. Penso sia una cosa bella che i giovani abbiano la possibilità di stare dietro le quinte di un evento aperto al pubblico. Per di più, a differenza del Belgio, dove l’età media dei lettori è più alta, nel nostro Paese il mondo del fumetto è legato a quello giovanile”.

Il fumetto è stato contemporaneamente un modo per approcciarsi al francese e un mezzo per raccontare il nostro viaggio.

Un viaggio a Bruxelles rivolto a un gruppo di giovani e, in pieno stile COOLtour, organizzato da loro stessi. Tra gli obiettivi: l’avvicinamento alla lingua francese, anche tramite il disegno. Dopo un corso di fumetto tenuto da Armin Barducci, i partecipanti al viaggio hanno seguito anche qualche lezione di lingua francese, seppur, tra di loro, partissero da livelli differenti. “È stato un ritorno ai tempi delle scuole medie, quando facevamo disegno, e del Liceo, per lo studio del francese. Indipendentemente da quanto conoscessimo la lingua e sapessimo disegnare - dicono Sarah e Anna - nessuno si è tirato indietro e, anzi, tutti hanno trovato modo di esprimersi. Ognuno, all’interno del proprio diario di viaggio, ha tenuto traccia delle attività giornaliere e ora assembliamo in un unico fumetto tutte le nostre esperienze”.
“Abbiamo svolto un viaggio nel quale il fumetto è stato contemporaneamente un modo per approcciarsi al francese, ed infatti abbiamo realizzato un glossario associando i vocaboli alle immagini, e un mezzo per raccontare il nostro viaggio. Se ci si pensa – conclude Valentina Stecchi – il disegno è un promotore di cultura all’interno della sfera giovanile che, però, riesce ad arrivare ad ogni età”.

 

Senza seguire facili retoriche

 

Un centro di aggregazione giovanile, ma anche d’incontro tra generazioni. Un luogo che fa delle generazioni la rigenerazione del quartiere, che diventa un ponte tra ieri, oggi e domani, e che, senza seguire facili retoriche legate al degrado, fa luce su ciò che di concreto viene fatto dalle persone per migliorare la vita dell’intera comunità, creando legami inclusivi. COOLtour è diventato così, negli anni, uno spazio ‘coolturale’ e partecipativo, un punto di riferimento per sempre più giovani del quartiere Don Bosco. E, questa, è la sua storia.