Gesellschaft | GENITORI SCRITERIATI

Un giorno in astanteria

Per noi genitori scriteriati che appoggiamo gli sport estremi praticati dai nostri figli ci vorrebbe un abbonamento al pronto soccorso
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Per noi genitori scriteriati, il pronto soccorso traumatologico è una tappa obbligata. Un po’ come l’Autogrill sull’Autostrada del sole, prima o poi devi passarci e fermarti a pisciare. 

Stavolta la causa è una botta alla mano che Junior si è procurato saltando con il monopattino sopra un vulcano. Non l’Etna o il Vesuvio ma quella protuberanza pietrosa a forma di un cono tagliato che spunta all’interno dello skatepark, che tradotto dall’inglese significa il parco dove i ragazzini si fracassano le articolazioni.

Essendo ormai utenti abituali, abbiamo subito scambiato quattro chiacchiere con gli infermieri del Triage che ormai fanno parte del nostro cerchio di conoscenze intime. Nel senso che avendo spogliato Junior più volte per ispezionarne i lividi, hanno con noi la stessa confidenza che potrebbe avere un vecchio secondino di Poggio Reale con un camorrista condannato all’ergastolo. 
Che poi in realtà l’infermiere lo conoscevamo già da prima, da quando faceva il meccanico e ci aggiustava la macchina. Da qualche anno ha cambiato vita e ci aggiusta il figlio sbullonato. Ma quella dell’infermiere meccanico è un’altra storia 

Al solito ci siamo intrattenuti a lungo con mister 2K, chiamato così non solo per le iniziali del nome ma anche perchè lavora al pronto soccorso da un chilo di anni. Cinquantadue per l’esattezza. 

Inizialmente pensavo che si fosse dimenticato di andare in pensione,poi mi ha spiegato che si rompeva le scatole e quindi era tornato al pronto soccorso a dare una mano. Anche se formalmente ha la terza media -all’epoca non c’era la scuola infermieri - lui si é diplomato sul campo ed oggi emana l’autorità di un neurochirurgo che ha appena finito di ricollegare le sinapsi a uno che ha subito un trapianto di cervello. Se ti poggia la mano sulla spalla avverti un flusso di energia positiva che manco un pusher pranoterapeuta di Benares riesce a trasmetterti. Una sensazione di benessere e sicurezza che si prova soltanto appoggiando la testa tra le tette della mamma. Che sia tua o di qualcun’altro poco importa, l’importante sono le tette.

Con le sue mani enormi e callose come quelle di uno scaricatore del porto di Amburgo, ha preso dolcemente la mano di Junior e ha detto “Potrebbe essere rotta, adesso vediamo cosa dicono i raggi”. Si perché lui è in grado di discutere con il macchinario che produce le lastre il quale gli comunica i referti direttamente col pensiero. E infatti poco dopo arriva il risultato degli esami: doppia microfrattura al metacarpo.
Ergo se le fratture sono due e il carpo è metà fa una frattura intera curabile con due tre settimane di gesso.

insomma poteva andare peggio. Ma anche stavolta ci ha protetto la nostra santa patrona. Santa Pazienza