Ischia
Foto: Il Post
Umwelt | Dramma a Ischia

Il paradiso devastato

Ischia travolta da frane e fango - e dall'abusivismo dilagante

Quella dell´Ischia era la classica tragedia annunciata. Un groviglio di abusi e condoni. E Meloni che dichiara lo stato di emergenza. E si alza il solito coro di accuse e finte partecipazioni ai dolori delle persone morte. I pubblici ministeri - così le richieste  -non devono indagare a lungo sulle cause della tragedia. Chi conosce i tempi della giustizia italiana, sa che si tratta di una farsa.

Gli allarmi ignorati sono stati 23. I pubblici ministeri sanno bene su chi devono indagare per scoprire le cause della tragedia: per esempio sull´ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte, un ingegnere che ha ricoperto anche il ruolo di dirigente nel settore acque e aquedotti della regione Campania. Alle accuse risponde facendo vedere 23 mail senza risposta: "Io scrivevo, ma non mi davano retta", si lamenta l´ingegnere - omonimo del leader M5S.  "C´era il dovere di evacuare la zona." Conte mette il dito nella stranota piaga che si chiama abusivismo dilagante. Basta leggere le accuse dettagliate del giudice Aldo De Chiara che ha combattuto per anni la valanga di abusivismi di tutti i tipi che hanno sconvolto il territorio del paradiso turistico: "Hanno costruito in prossimità di scarpate, di zone sismiche, di zone franose. C' è sempre stata una coalizione di destra e di sinistra contro tutte le demolizioni" - una colpa bipartisan.

Sul Corriere Gian Atonio Stella mette il dito nella piaga: "All' entrata in vigore del condono del 2003 voluto dal governo Berlusconi i numeri delle demolizioni eseguite sull' isola a partire dal 1988 risultavano  essere state in totale solo 22 su quasi 3000 ordinate dalla magistratura - lo 0,75 per cento." Per anni gli ordini di abbattimento sono stati sistematicamente ignorati - un paradiso per abusivismi di tutti i tipi."  Spesso è stato costruito proprio nelle zone pericolose - sui pendii del Monte Epomeo che è e rimane un vulcano attivo - anche se circondato da paesaggi idilliaci e anche se gli isolaniI evitano di definirlo tale. Ma la pratica che ha contribuito di piùi alla devastazione dell' isola è quella delle sanatorie. Il climatologo Mario Tozzi parla di cifre drammatiche: "Oltre 27.000 pratiche di sanatorie per circa 60.000 abitanti e 600 edifici ancora da abbattere." Secondo un calcolo del quotidiano La Stampa " il partito unico del condono tra Rumor, Craxi, Andreotti e Berlusconi ha varato condoni da 104 miliardi."

Per migliaia di turisti l' immagine dell' isola dei sogni doveva rimanere intaccata - fino a pochi giorni fa, quando l' eruzione ha seppellito la messinscena dell'industria turistica. Negli ultimi anni i tagli di molti alberi che hanno dovuto fare spazio alla cementificazione ha contribuito alla tragedia. Il nuovo ministro alla transizione acologica, Gilberto Picchetto-Fratin propone una ricetta difficilmente realizzabile per salvare l´isola dalla cementificazione: "Mettere in galera i sindaci e tutti quelli che lasciano fare."  Le solite parole al vento.

 

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Josef Ruffa Do., 01.12.2022 - 16:09

I fondi del PNRR servirebbero a questo "600 edifici ancora da abbattere", sembra una barzelletta.

"partito unico del condono tra Rumor, Craxi, Andreotti e Berlusconi ha varato condoni da 104 miliardi."
Con i 104 miliardi cosa sono riusciti a fare, o melgio cosa hanno fatto?

"Per anni gli ordini di abbattimento sono stati sistematicamente ignorati - un paradiso per abusivismi di tutti i tipi."
Che dire? L'Italia è uno Stato morto, siamo in default ... in tutti i sensi, poi Mattarella può continuare a dire che ci sono le eccellenze.
Ci saranno anche e ci sono, ma sicuramente non nella politica e nella pubblica amministrazione, purtroppo.

Troppo semplice, forse ... ma troppe volte sentiamo le solite parole al vento.
La parola "execution" è sconosciuta a politica e PA, loro vivono di regole, che molti non rispettano e pochissimi controllano, e di burocrazia.
Fare, non dire!

Do., 01.12.2022 - 16:09 Permalink