Umwelt | Trento

L'indagine sui rifiuti del BBT

In Val di Non smaltite illegalmente 400mila tonnellate di rifiuti, compresi materiali di scavo del Tunnel del Brennero. Tra le discariche abusive anche un biotopo demaniale.
Eisackunterquerung BBT
Foto: Bbt

L’indagine “Brennero”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Trento e condotta nell'ambito del monitoraggio delle “Grandi Opere” dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.) con il supporto dell’Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA) del Trentino, ha ricostruito in questi mesi un traffico illecito di rifiuti smaltiti nelle bonifiche agrarie della Val di Non. Terreni pregiati destinati, in futuro, alla produzione agro-alimentare. Già nel mese di febbraio una vasta operazione per il contrasto degli eco-reati, con il supporto dei Carabinieri di Cles, aveva disposto il sequestro preventivo di un impianto di recupero rifiuti gestito da una società trentina. Ora la conferma: tra i rifiuti smaltiti illegalmente, in totale circa 400mila tonnellate in tre anni, anche parte dei materiali provenienti dallo scavo del tunnel di collegamento tra la Galleria di Base del Brennero e la stazione centrale di Innsbruck, mescolati con fanghi e limi di impianti di lavorazione d’inerti. In questa nuova fase dell’inchiesta, sono state individuate ben 9 aree adibite a discarica abusiva, tra cui un biotopo d’interesse comunitario in riva al fiume Noce.

 

 

Secondo gli investigatori, l’azienda trentina indagata, senza svolgere alcuna operazione di recupero sui rifiuti, proponeva i propri materiali di scarto ad imprenditori agricoli della zona impegnati nella realizzazione di opere di bonifica agraria, a condizioni economicamente vantaggiose. Dallo smaltimento illecito sarebbero stati interessati circa 100mila metri quadrati di terreni, tra cui un biotopo di 7mila metri quadrati scavato fino alla falda con lo scarico di limi: una zona di particolare pregio ambientale che si sviluppa sul fiume Noce, di proprietà demaniale (ovvero del Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento). “Senza che apparentemente nessuno si sia accorto di nulla”, sottolineano le forze dell’ordine con non poche perplessità. Sul fronte delle bonifiche agrarie sono state invece localizzate, sempre nella Val di Non, altre otto macro aree all'interno delle quali si ritiene fossero stati illecitamente smaltiti i rifiuti.