Wirtschaft | Intervista

Un sindacato in crescita

Il responsabile organizzativo Agostino Accarrino stila un bilancio aggiornato del lavoro di Cgil-Agb e delle sue sfide per il futuro.
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Agostino Accarrino
Foto: Agostino Accarrino

A che punto siamo per quanto riguarda il percorso della Carta dei diritti universali del lavoro?

Il primo passaggio è stato tra i lavoratori iscritti alla Cgil, i quali ci hanno dato il mandato di proporre un referendum in materia. Dopo di che siamo andati a raccogliere le firme tra la cittadinanza. Si è trattato di un impegno massiccio che ha coinvolto tutta l’organizzazione. Qui in Alto Adige abbiamo raccolto più di 17mila firme, un risultato molto importante. E il 29 settembre 2016 a livello nazionale la Cgil è riuscita a portare in parlamento 1.150.000 firme.

 

Qual era l’obiettivo che si voleva raggiungere attraverso la Carta per i diritti del lavoro?

Lo scopo era quello di quello di fare il punto della situazione sull’attuale stato del lavoro. A nostro avviso questa tematica negli ultimi tempi era stata trascurata ed è per questo che i quesiti referendari sono stati concepiti proprio per dare sostegno al lavoro. Sto parlando della contrattazione, dei rinnovi dei contratti di primo e secondo livello, della redistribuzione equa della ricchezza, del sistema pensionistico pubblico. Senza trascurare la disoccupazione giovanile galoppante, perché non dappertutto la situazione è rosea come in Alto Adige.

Recente per tutti questi temi era venuto a mancare un ruolo di rappresentanza ed è per questo che Cgil con la Carta ha chiesto in sostanza una svolta in tutta Italia.

 

Insomma: Cgil ha mandato un messaggio molto forte alla politica e nel contento si è vista confermare il mandato da parte dei cittadini lavoratori.

Esatto. Con la cittadinanza abbiamo avuto un confronto diretto sulle problematiche che la toccano da vicino. Siamo riusciti a riavvicinare il sindacato ad una grande parte del mondo del lavoro. La situazione la conosciamo bene e le difficoltà riguardano tutte le generazioni. Tutti noi abbiamo figli che devono entrare nel mondo del lavoro, mentre gli anziani spesso si ritrovano a dover dare un supporto alle famiglie dei figli che spesso sono in difficoltà.

 

Qual è l’attuale situazione per quanto riguarda gli iscritti al sindacato Cgil-Agb?

Abbiamo chiuso il 2016 con oltre 34mila iscritti, registrando un aumento rispetto al 2015. Nel sindacato abbiamo un sostanziale equilibrio tra uomini e donne, in quanto il 51% degli iscritti è di sesso femminile rispetto al 49% di sesso maschile. Nel sindacato alla rappresentanza femminile ci teniamo molto, basti pensare al fatto che ben 6 nostre categorie (su 12) sono guidate da segretari generali donne.

In Cgil sono in aumento anche gli iscritti di origine straniera, che al momento hanno raggiunto la percentuale del 22% dei lavoratori attivi. Gli stranieri sono rappresentati anche nei nostri organi direttivi interni.

 

Dobbiamo ora fare il punto per quanto riguarda i servizi Cgil e soprattutto l’ufficio vertenze e il patronato.

Negli ultimi anni lo Stato ha sferrato un vero e proprio attacco ai patronati dei sindacati. Ci sono stati numerosi tagli e nel nostro patronato Inca ogni anno vengono a mancare molti dei fondi statali che sarebbero necessari. Bisogna sempre ricordare che questo lavoro, se non fosse fatto dal sindacato, dovrebbe essere gestito da organi statali. In ogni caso nonostante le difficoltà riusciamo a mantenere il patronato e un sistema CAF molto presente visto che Il CAF Cgil da tempo risulta il più importante di tutto il Nordest. Solo nel 2016 abbiamo avuto un aumento di quasi il 4% delle pratiche per il 730 con 32mila dichiarazioni presentate e tutto questo nonostante l’avvio del nuovo sistema del precompilato e online. I cittadini sentono comunque ancora il bisogno di trovarsi davanti una persona quando si devono gestire le loro pratiche fiscali. Di per sé il patronato qui da noi smaltisce 44.500 pratiche, dove il grosso è rappresentato da indennità di disoccupazione, assegni familiari, indennità di maternità e verifiche delle posizioni Inps che sono sempre più richieste.

La nostra attività in questo senso si sviluppa in tutta la provincia, perché siamo presenti da Silandro a San Candido con una serie di sedi periferiche molto attrezzate e dotate di personale bilingue.

Per quanto riguarda gli uffici vertenze posso senz’altro dire che si tratta del nostro fiore all’occhiello. Da quello che fa l’ufficio vertenze si vedono i risultati concreti portati ai lavoratori. Nel 2016 in questo senso abbiamo avuto un recupero di 2milioni di euro che sono stati dati ai lavoratori.

 

Quali sono le prospettive future per quanto riguarda l’organizzazione di CGIL?

Dovremo continuare a mantenere la guardia aperta per quanto riguarda i diritti dei lavoratori. Faremo di tutto affinché la nostra Carta dei diritti possa finalmente diventare legge. Le tutele vanno garantite a tutti in modo equo, correggendo le storture che ci sono. Noi proponiamo inoltre un modello contrattuale che abbia al centro la rappresentanza. A livello locale poi puntiamo molto sull’autonomia, ovvero sull’adeguare le nostre regole al mondo del lavoro. Speriamo di iniziare prossimamente una fase più avanzata di dialogo con la nostra politica, per potere discutere maggiormente di queste cose. La crescita economica infatti passa anche attraverso le tutele sociali, la contrattazione territoriale ed un fisco che sia più equo.

Molto importante è anche il tema della sanità sul quale senz’altro la Cgil farà pesare anche in futuro la sua presenza.