Umwelt | la protesta

Canali, 4 sinighesi si oppongono

Un gruppo di cittadini ha presentato al sindaco Dal Medico un documento in cui si chiede di ripensare alla decisione di non tutelare i canali del quartiere meranese.
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Foto: Comitato Sinigo
Quando si dice “non mollare la presa”. Un gruppo di 4 cittadini di Sinigo ha deciso di presentare opposizione all’approvazione del punto 4) del piano paesaggistico approvato nelle settimane scorse Comune di Merano che prevede “lo stralcio dei percorsi storico culturali e delle rogge e sentieri della roggia e acque in vista del loro reinserimento tramite specifico procedimento a fronte di successivi accertamenti”.
Anche in una sua presa di posizione il sindaco Dario Dal Medico non ha chiarito bene il perché siano necessari ulteriori accertamenti ed ha definito quella sulla tutela dei canali una “Polemicuccia strumentale”. “Sì – spiega Roberto Scala, il “primo firmatario” del documento di opposizione – questa non è affatto una polemica strumentale. Il sindaco Dal Medico non ha infatti spiegato le ragioni della mancata tutela, ha parlato di altri accertamenti senza mettere una data, nè specificare le motivazioni, cosa che potrebbe voler dire anche che si andrà alle calende greche”. Il timore dei cittadini firmatari del documento di opposizione è che con la mancata tutela possa scomparire quel poco di opera di bonifica che è resistita all’assalto dello sviluppo edilizio (e, paradossalmente, dei frutteti), gettando Sinigo letteralmente con “i piedi nell’acqua” nei periodi di piogge abbondanti.
Secondo gli “opponenti” le rogge e i canali presenti a Maia Bassa e soprattutto a Sinigo, nella zona compresa fra rio Nova, rio Sinigo e fiume Adige, “sono parte essenziale e necessaria del sistema di bonifica idraulica che ha permesso di rendere il territorio abitabile e coltivabile”. Quindi i canali rimasti, sopravvissuti alla mala-gestione e parziale distruzione del sistema stesso negli anni passati devono rimanere sotto tutela, anche alla luce dell’elevato rischio idrogeologico dell’area interessata. Gli effetti negativi della mancata gestione,   inadeguata manutenzione e in alcuni casi intombamento o chiusura dei canali stessi, che in caso di mancata tutela potrebbero ulteriormente verificarsi, ha portato anche in anni recenti  ad allagamento di  scantinati e di locali sotterranei in vari edifici della zona di Sinigo, dovuti all’innalzarsi della falda acquifera. “Quindi il togliere la tutela a quanto rimasto delle canalizzazioni, anziché intervenire per un adeguato ripristino   può   diventare   un   lasciapassare   per   ulteriori   danneggiamenti   dell’opera   stessa.    Inoltre è difficile comprendere la necessità di “ successivi accertamenti” per giustificare la tutela dei canali/rogge, in quanto sono già disponibili l’ampio studio idrogeologico del Dott. Geol. Dessì e lo studio di fattibilità dello studio Patscheider & Partner del 2019-2020 contente gli interventi necessari per rimediare alle distruzioni perpetrate e ripristinare condizioni di sicurezza per i cittadini.
Che succede ora, con questo atto di opposizione?  Stando al regolamento del Comune di Merano approvato nel marzo del 2022, la giunta comunale, che auspicabilmente dovrebbe confrontarsi con i firmatari, “entro 30 giorni dalla presentazione dell’opposizione adotta una decisione tramite formale deliberazione dopo avere constatato l’ammissibilità dell’opposizione”.
Ad un eventuale provvedimento di rigetto consegue l’archiviazione del procedimento. In caso di accoglimento, anche parziale, dell’opposizione, la relativa proposta di deliberazione viene sottoposta al consiglio comunale nella successiva seduta per l’approvazione. Il primo cittadino deve poi comunicare entro 15 giorni la scelta della Giunta.