Umwelt | Editoriale

La montagna sconfitta

La funivia di Tires, inaugurata oggi a suon di retorica “green”, diventa il simbolo di un territorio destinato all’(ab)uso e consumo da parte di imprenditori e turisti.
funivia tires
Foto: ivan goller

Missione compiuta. La funivia di Tires entrerà da oggi, 10 febbraio, ufficialmente in funzione. La novella ha varcato anche i confini locali, arrivando persino sulle emittenti nazionali di Mediaset, in cui un annuncio pubblicitario spacciato in pompa magna per notizia veniva letto a milioni di telespettatori, probabilmente ignari dei retroscena che hanno accompagnato in questi anni la costruzione dell’infrastruttura.


Chi alloggia al Cyprianerhof, di proprietà dei Damian Martin, il presidente del consiglio di amministrazione della società costruttrice Tierser Seilbahn  nonché assessore comunale al turismo di Tires, potrà recarsi alla stazione a valle che sorge, guarda caso, proprio di fronte al lussuoso resort per raggiungere Malga Frommer, anch’essa crocevia di cabinovie e skibus che collega i paesi della Val d'Ega, compresa la ski area di Carezza, e il rifugio Fronza alle Coronelle. Quest’ultimo in particolare sarà destinato all’abbattimento dopo che la Famiglia Trottner l’ha custodito con cura per oltre 76 anni.

 

Al suo posto la Latemar Karersee GmbH, controllata dall’ex sciatore Florian Eisath, a sua volta consigliere delegato e tra i maggiori azionisti della Tierser Seilbahn, è intenzionata a sferrare il colpo di grazia all'ecosistema del Catinaccio grazie alla costruzione di un enorme resort di lusso, una torre di vetro da 97 posti letto (di cui 22 suites) e un ristorante da 360 coperti. 

 

Libera imprenditoria o disegno politico?


Qualcuno penserà che in periodo di crisi vadano ringraziati quegli imprenditori che nonostante tutto continuano ad investire sui territori, assumendosi i rischi e da cui beneficerà la propria comunità. Ma è davvero così? Possiamo davvero considerare uno sforzo imprenditoriale una manciata di uomini d’affari in grado di accaparrarsi per tali opere cospicui finanziamenti pubblici, azzerando i rischi e garantendo guadagni milionari a chi trae la propria ricchezza cementificando e mettendo a reddito un paradiso naturale?


 

Solo per la funivia di Tires sono stati stanziati 11 milioni di euro dalle casse provinciali sui 15 milioni totali. Per la torre di vetro, la Latemar Karersee  ha previsto una spesa totale di 16 milioni e 773 mila euro, di cui 5,82 milioni finanziati dalla Provincia che a sua volta continuerebbe a sostenerne le spese di gestione, stanziando 555 mila euro ogni anno per i prossimi 35 anni, in tutto 25 milioni di euro dirottati dal pubblico in favore di una società privata. Di quale ricchezza per il territorio stiamo parlando se lo scorso 8 novembre 2021, il Presidente della Camera di Commercio di Bolzano Michl Ebner ha sottoscritto un memorandum di cooperazione con Mosca, spianando potenzialmente la strada a nuovi investimenti nel settore turistico da parte di nuovi imprenditori russi?



Il greenwashing nella Venezia delle Dolomiti


Nonostante tutto, la retorica dell’ossimorico sviluppo sostenibile continua a dominare il discorso pubblico dentro il quale vengono proposte tali opere. In più occasioni l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider ha dimostrato il proprio impegno a favore di investimenti verso il trasporto elettrico e a idrogeno all’interno del settore turistico. Sebbene la funivia di Tires sia stata costruita con la promessa di abbattere il traffico (trascurabile) della zona, nuove colate di cemento da adibire a parcheggi sono state ordinate dal Comune. Un'operazione definita necessaria per prepararsi alle nuove fiumane di automobili che prenderanno d’assalto la piccola valle per il proprio giro turistico sulla terrazza panoramica ricavata sul tetto della funivia. Ad ogni modo il traffico veicolare sui passi non verrà fermato, come chiesto ripetutamente dalle associazioni ambientaliste e nonostante si continui a parlare della funivia come alternativa all’automobile.

 

Non tragga dunque in inganno la retorica della mobilità alternativa, degli autobus a metano o della mobilità elettrica su filo. Per quanto sicuramente più virtuoso del trasporto individuale, lo scopo non è mai stato l’ambiente, e di questo passo non lo sarà mai. Il principio, come già spiegato dagli stessi proponenti, in realtà è la mera efficienza. A fronte di un aumento esponenziale del flusso turistico, perché trasportare cinque persone quando ne puoi trasportare dieci volte tanto in un’unica tratta? 
Tires non è il primo esempio di svendita del territorio e di certo, di questo passo, non sarà l’ultimo. Il modello Braies, sfruttando l’assenza di opposizione, sta vincendo e sarà destinato a diventare la regola, con l’ambizione di trasformare il Sudtirolo in una sorta di Disneyland per turisti, una Venezia ad alta quota progettata sempre meno per chi la vive e sempre più per chi la consuma. 

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Massimo Mollica Do., 10.02.2022 - 13:50

Che il Sudtirolo sia in una sorta di Disneyland per turisti non lo scopriamo certo oggi. A Plan De Corones, su in cima, troviamo ben 3 (tre) musei. Che questo sia giusto o meno lo lascio ai lettori decidere. Di sicuro il turismo porta soldi e questo si traduce in tasse, che, se ben spesi, si riconvertono in servizi. E infatti le cose dai noi funzionano benino, rispetto ad altri parti del mondo. Quale sia il confine io non lo so. Ogniuno la vede dal suo punto di vista, ma di fatto tutti noi viviamo con lo stesso medesimo tenore (e inquiniamo allo stesso modo).

Do., 10.02.2022 - 13:50 Permalink
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Schorsch Peter Do., 10.02.2022 - 19:11

Und ein weiteres Stück Disneyland zerstört die Natur ...

Übrigens, heute ist der letzte Tag, an dem man von Bozen aus mit dem Bus direkt zur Frommer Alm fahren konnte, ab morgen gibt es die Seilbahn, da endet der 185er am Zyprianer Hof und man darf sich aussuchen, ob man in die Seilbahn oder einen anderen Bus (wenigstens das) umsteigen will, der Direktbus ist mit der Seilbahn Geschichte geworden
- ein Schelm, wer Böses dabei denkt...

https://www.suedtirolmobil.info/de/meine-fahrt/aktuelle-meldungen:
Ab Freitag, 11.02.2022 wird die Linie 185 auf die Strecke Bozen – St. Zyprian verkürzt.
Grund: Inbetriebnahme der neuen Seilbahn St. Zyprian - Frommeralm.

Ich werde diese Seilbahn nicht nutzen, und ich werde auch ganz bestimmt nicht in der neuen Kölner Hütte einkehren.
Es tut mir nur leid um Tiers, war das doch bisher noch ein angenehm "normales" Dorf ohne Massentouristenansturm ...

Do., 10.02.2022 - 19:11 Permalink
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Schorsch Peter Do., 10.02.2022 - 19:24

Antwort auf von Schorsch Peter

Nachtrag: Es ist sogar noch netter:
Bisher gab es stündlich Busse Bozen - Nigerpass, Fahrtzeit 50 Minuten (8:18, 9:18, 10:18, 11:18, etc).
Ab morgen sieht das dann laut Online-Auskunft so aus: eine Verbindung um 7:18 mit Umsteigen am Cyprianer Hof (25 Minuten Wartezeit), mit der man dann 1:17h später am Nigerpass ankommt, also eine 27 Minuten längere Fahrtzeit.
Und die nächste Verbindung ist dann nicht etwa eine Stunde später, sondern um 11:07 !

Der Massentourismus wird hergelockt, aber die Einheimischen, die mit öffentlichen Verkehrsmitteln zum Nigerpass als Wanderausgangspunkt wollen, schauen in die Röhre.
Wer ein Auto hat, fährt von nun an mit dem Auto, und die anderen haben ganz Pech gehabt.
Ist das nachhaltig? Nein, aber ist ja egal, Hautpsache die Touristen kommen in Massen um einmal mit der Cabrio-Seilbahn zu fahren!

Do., 10.02.2022 - 19:24 Permalink
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M A Fr., 11.02.2022 - 11:08

Antwort auf von Schorsch Peter

Wie es wohl mit dem Fahrpreis für diese neue "Verbindung" aussieht...
Kann man den Südtirol Pass verwenden oder muss man - wie bei der Seiser Alm Bahn - ein eigenes Ticket lösen, welches dann auch gleich viel kostet wie der Preis für eine Bergfahrt mit der Seilbahn?

.....

Fr., 11.02.2022 - 11:08 Permalink
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alexander prinoth Fr., 11.02.2022 - 12:38

Komplettes politisches und leider auch gesellschaftliches Versagen.
Ein Paradox, kaum zu übertreffen! Südtirols politische Führungsriege spricht von einer nachhaltigen Entwicklung für unser so „schönes und sensibles“ Land. Beziehe mich auf eine Vielzahl von s.g. Strategiepapieren sei es der Landesregierung wie auch der IDM u.a.
Es ist der ultimative Beweis, dass in Südtirol eine klare Diskrepanz zwischen Wort/Strategie und Tat herrscht. Man könnte noch viele ähnliche Beispiele aufzählen. Leider sind wir anscheinend nicht in der Lage eine Vision für unser einzigartiges Land kohärent zu entwickeln und durchzusetzen. Ganz im Gegenteil, Südtirol bewegt sich klar in die Richtung von Overtourismus und Greenwashing. Offensichtlich und mit Recht werden die nächsten Generationen mit uns sehr hart ins Gericht gehen.

Fr., 11.02.2022 - 12:38 Permalink
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Valerio Semprini Fr., 11.02.2022 - 17:22

Purtroppo stanno distruggendo una località che frequento da 50 anni... grazie a persone / imprenditori senza scrupoli saltati fuori in questi ultimi anni. Personalmente penso che lascerò a malincuore questo posto un tempo perla della natura ed ora distrutto da questi "individui"... Penso che molti faranno come me... Oltrepassare i limiti a volte ritorce contro.

Fr., 11.02.2022 - 17:22 Permalink