Politik | Intercettazioni SAD

Il partito di raccolta fondi

La lista delle donazioni private alla SVP nel 2018, resa pubblica dopo quattro anni, è l’altra faccia dello scandalo SAD. Perché se ne parla adesso? E cosa c’entra Hager?
SVP
Foto: Salto.bz

“E allora le Spenden?”. Lo scontro fratricida nella Südtiroler Volkspartei (SVP) si è recentemente arricchito di un nuovo capitolo. Proprio in concomitanza con l’uscita del libro-inchiesta Freunde im Edelweiß, che grazie a 500 ore di intercettazioni dimostra il tentativo della SAD di Ingemar Gatterer di mantenere il controllo sul trasporto pubblico in Sudtirolo approfittando dell’amicizia di importanti dirigenti della SVP (tra cui l’assessore Thomas Widmann e l’ex Landeshauptmann Luis Durnwalder) e della vicinanza del gruppo Athesia, il quotidiano Dolomiten e il settimanale ff hanno pubblicato contemporaneamente la lista - mai resa nota - di chi effettuò donazioni alla Volkspartei nel corso del 2018, comprese quelle inferiori ai 5mila euro. Il 2018 fu l’anno delle elezioni provinciali e della rielezione a Presidente della Provincia del “nemico giurato” di SAD, Arno Kompatscher, “reo” di voler gestire attraverso la società in-house STA il trasporto pubblico ferroviario, via fune e autobus di linea dell’Alto Adige.

Per finanziare la campagna elettorale delle provinciali 2018, il partito di Via Brennero (che dal punto di vista economico non navigava in buone acque) incaricò uno Spendensammlerkomitee “ombra”, un comitato di raccolta fondi nel quale, oltre a Widmann e all’attuale assessore alla mobilità Daniel Alfreider, sedeva anche il commercialista e imprenditore bolzanino Heinz Peter Hager, noto per essere “socio in affari” del magnate austriaco René Benko, e l’ex parlamentare Karl Zeller, vice-Obmann della SVP nonché avvocato difensore di Kompatscher e suo principale sostenitore all’interno del partito. A questi si aggiunse Patrick Bergmeister, revisore contabile e Obmann del partito in Val Gardena. La lista di finanziatori include alcuni imprenditori vicini a Hager e alle famiglie Zeller-Unterberger, oltre a contributi dello stesso Hager (o, meglio, di sue società) spacchettati in quote da 5mila euro, così da restare al di sotto della soglia oltre la quale è obbligatorio rendere pubblico il nome del benefattore. Come e perché la lista sia emersa soltanto ora lo illustriamo più avanti, secondo la ricostruzione fornita su salto.bz da Christoph Franceschini, autore di Freunde im Edelweiß assieme al caporedattore della Tageszeitung Artur Oberhofer.

 

Le due liste: chi c’è (e chi no)

 

Ad “aprire le danze” sull’affaire fondi al partito, dunque, oltre al giornale di casa Athesia sono stati due articoli pubblicati su ff il 17 marzo. La lista dei singoli donatori o imprese viene evidenziata secondo chi tra loro è associabile ad Hager-Benko, chi invece a Zeller-Unterberger. Se l’azienda leader dell’innevamento artificiale Technoalpin con i suoi 40.000 euro versati alla SVP, vede Heinz Peter Hager nel proprio collegio sindacale ma non nel Cda, tra i benefattori della Stella Alpina vi sono le imprese di Otmar Michaeler, altro socio in affari di Hager: la Michaeler Management & Investment Spa ha donato 30mila euro, 5mila lo studio Re.Project, posseduto al 37,5% da Hager, al 37,5% da Michaeler e il restante da Gregor Wierer, che a sua volta ha donato 5mila euro con la sua Baugut Spa. Dall’imprenditore della Val d’Ega Robert Pichler, socio di Hager ad esempio nell’operazione immobiliare all’ex Upim di Bolzano, sono arrivati 24.985 euro attraverso la Vento di Montemurro Srl e altri 25.000 euro dalle società Alimco Spa.

 

 

Vi sono poi i 25.000 euro della FRI-EL Green Power Spa dei fratelli Gostner e sempre 25.000 dalla Breg Bau und Revitalisierungs Srl di Hans Peter Haselsteiner. L’imprenditore austriaco, bolzanino d’adozione, è il patron di STRABAG e tra i principali finanziatori di René Benko, col quale ha acquisito la società dell’aeroporto di Bolzano assieme ai Gostner.

Heinz Peter Hager ha donato di tasca sua 5.000 euro, così come il suo socio commercialista Günther Schacher. Altre donazioni da 5.000 euro ciascuna arrivano dalle società di proprietà di Hager (Allgest Srl, P. Finance Srl, Museum Srl, Re.Invest Srl, MW6 Srl) o delle quali detiene quote (Vat & Accounting Service Srl, Pro Strategy Srl, IBS Srl). Infine vi è la Stafil Spa di Peter Stadler, che con Hager ha guidato la scalata immobiliare all’area ex Cattoi di Riva del Garda. All’elenco di ff, la Dolomiten aggiunge altre donazioni arrivate da tre imprenditori di Frangarto: i 30.000 euro dell’imprenditore nel settore frutticolo Norbert Gasser (la cui Fruitservice ha acquistato il palazzo della SIGNA in via Alto Adige) e 3.500 dei fratelli Harald e Günther Longo. Günther Longo sostenne a suo tempo il “progetto Benko”, entrando nel comitato del sì al centro commerciale. Il gruppo Longo, inoltre, stampa da anni il settimanale ff.

Discorso analogo viene fatto con Karl Zeller, consulente in diverse partnership pubblico-private (PPP) della Provincia, presentate ad esempio dalla Veba Invest Srl (del gruppo Unterberger) o da Markas Srl: entrambe hanno donato al partito nella campagna elettorale del 2018. La Dolomiten, per arrivare a 104.700 euro provenienti dalla “orbita Zeller” aggiunge però pure i 40mila euro della ex moglie Julia Unterberger - un obolo obbligatorio per la senatrice capogruppo a Roma - senza inserire tutti gli altri versamenti di chi ricopre cariche elettive remunerate.

 

Achammer ricattò Hager?

 

Complessivamente, l'ammontare raccolto nel 2018 tramite donazioni alla SVP sarebbe pari a circa mezzo milione di euro. Secondo la Dolomiten, la campagna elettorale di Arno Kompatscher avrebbe “attinto” da questo fondo per una spesa pari a 130mila euro, quella di Widmann per 120mila euro e quella di Alfreider per 20mila euro. Il settimanale ff fornisce dati analoghi: Kompatscher avrebbe ricevuto sempre circa 130mila euro, Widmann 100mila e Alfreider 50mila.

 

 

La tesi sostenuta da Dolomiten ed ff, ribadita ancor più esplicitamente dallo Spiegel, è che Arno Kompatscher abbia beneficiato della vicinanza (e dell’appoggio economico) di Hager affinché la Provincia dia il proprio sostegno alla partnership pubblico-privato (PPP) promosse dallo stesso Hager con René Benko: in primis il progetto “VivaVirgolo” per il nuovo museo di Ötzi, a Bolzano. Una tesi contestata duramente dal commercialista bolzanino, che in una conferenza stampa indetta a Bolzano dopo l’esplosione dello scandalo SAD ha ricordato di aver finanziato la SVP “sin dai tempi di Durnwalder” con l’unico scopo di “dare stabilità politica al Sudtirolo”, sostenendo di aver versato “solo” 35.675 euro nelle casse del partito di raccolta e volendo mantenere un profilo basso (di qui lo “spacchettamento” in cifre inferiori). “Neanche un centesimo” delle donazioni effettuate arriverebbero dalle tasche di René Benko, mentre nell’elenco mancherebbero i contributi delle famiglie Oberrauch e Rizzolli (quest’ultima ha già smentito). Hager accusa inoltre l’Obmann della SVP Philipp Achammer di averlo ricattato un anno fa, con la minaccia di diffondere la lista delle Spenden qualora il commercialista non avesse stoppato l’uscita del libro Freunde im Edelweiss. Hager avrebbe però risposto ad Achammer di non avere “nulla da nascondere”. Achammer ha negato l’esistenza di un simile episodio.

 

Tempismo sospetto

 

Tali circostanze hanno indotto anche i principali partiti d’opposizione, Team K e Verdi, a mettere sullo stesso piano lo scandalo intercettazioni e la lista (ormai non più segreta) dei finanziatori della SVP. Entrambi i casi, sostengono, dimostrano l’influenza delle lobby economiche sul partito di raccolta; l’elenco di chi finanziò la campagna elettorale del 2018 proverebbe inoltre la vicinanza di Hager al Landeshauptmann Kompatscher, proprio nel momento in cui la Provincia sta valutando il PPP sul Virgolo. Una lettura contestata su salto.bz da Christoph Franceschini, secondo il quale l'importanza data alla lista servirebbe proprio a oscurare lo scandalo SAD, attraverso omissioni e strumentalizzazioni.

La pubblicazione della lista negli stessi giorni nei quali veniva dato alle stampe il libro-inchiesta sulla SAD non sarebbe affatto un caso. Se da un lato Achammer e Widmann (il quale coordinava la campagna elettorale) avevano l’accesso alle casse del partito e quindi alla lista dei donatori, secondo le intercettazioni dell’inchiesta SAD Ingemar Gatterer pianificò la “bomba a orologeria” dello scandalo donazioni, allo scopo di danneggiare il Presidente della Provincia. Inoltre, né ff né la Dolomiten farebbero caso al principale finanziatore privato della SVP (con ben 50.000 euro versati) ovvero l’imprenditore pusterese Georg Kofler, fondatore della Kofler Energies Spa e tra i principali donatori della CDU e della FDP in Germania. Nikolaus Widmann, figlio di Thomas, siede nei Cda di varie aziende della Holding Kofler. “Con tutta probabilità questo denaro è andato direttamente alla campagna personale di Thomas Widmann”, scrive Franceschini su salto.bz.

 

 

Infine, secondo la ricostruzione di Franceschini e Oberhofer, Gatterer avrebbe tentato per mesi di ottenere (a volte millantando di possederla) una fantomatica lettera di Heinz Peter Hager alla SVP, che avrebbe riportato tutti i dettagli delle donazioni al partito. Una questione riemersa nell’autunno del 2021, quando una lettera anonima inviata a salto.bz e al periodico viennese Falter denunciava il presunto finanziamento di Benko e Hager alla campagna elettorale di Kompatscher, allegando l’elenco dei donatori. Sulla segnalazione è stata aperta un’indagine, ancora in corso.

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Alberto Stenico Mo., 04.04.2022 - 09:42

Nell'articolo manca il riferimento ai 17.450 donatori al partito della Südtiroler Volkspartei che hanno versato complessivamente 310.050 Euro tramite la scelta del 2 per mille sulla loro dichiarazione dei redditi.

Mo., 04.04.2022 - 09:42 Permalink
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alfred frei Di., 05.04.2022 - 13:45

prendiamo le donazioni/dazioni come iniezioni di vitamine nella circolazione democratica del sistema politico, mentre i versamenti del 2 per mille sono da considerare "pillole di ottimismo".

Di., 05.04.2022 - 13:45 Permalink