Politik | Urbanistica

“Laives non è il dormitorio di Bolzano”

Il sindaco Christian Bianchi replica all'assessore bolzanino Fattor: “Non prenderemo cinquanta ettari di verde agricolo per farli diventare la periferia del capoluogo”.
Christian Bianchi
Foto: Facebook/Christian Bianchi

salto.bz: Sindaco Bianchi, l'assessore alla mobilità della Città di Bolzano, Stefano Fattor, in un'intervista a salto.bz ha illustrato le ragioni secondo cui Bolzano a livello urbanistico dovrebbe espandersi verso sud, ovvero verso Laives. Le condivide?

Christian Bianchi: Mi conceda una battuta: non sapevo che Bolzano facesse anche il sindaco di Laives. Bolzano nella sua storia, pensiamo agli anni settanta e ottanta, ha avuto fasi dal punto di vista urbanistico che hanno determinato situazioni di stop nell’espansione della città. Già questo ha causato in comuni come Laives, ma non solo, un’esplosione di popolazione: negli anni ottanta passammo da 7mila abitanti a 15mila ad una velocità incredibile. Qual è il problema? Quando a un centro delle nostre dimensioni gli aumenti del 100% o 70% la popolazione, diventa ingestibile.

In che termini?

Non si tratta di dare casa alle persone, posto che anche Laives non ha aree edificabili: anche noi abbiamo cercato di consumare meno territorio possibile intorno alla città, facendo azioni di recupero delle vecchie strutture o di ampliamento delle cubature già esistenti, per non allargare indiscriminatamente il centro abitato. Ma nel momento in cui espandi la città in termini numerici, ti trovi in assoluta crisi con tutti i servizi, a partire da asili e scuole. A San Giacomo, per esempio, da 9 anni abbiamo una scuola nei container a causa di un grande ampliamento del centro. Chi amministrò Laives non considerò come migliaia di cittadini avessero bambini da mandare a scuola. C’è un progetto di 19 milioni di euro per la nuova scuola, ma è impegnativo trovare i fondi. Se il tema è: Bolzano non ha spazio, andiamo su Laives, la risposta è assolutamente no.

L’ha spiegato ai “vicini” amministratori?

Lo dissi a Fattor già un anno fa, quando il capoluogo iniziò a ragionare su potenziali espansioni. MI telefonò e gli spiegai che non era un tema su cui c’era possibilità di ragionare. Poi vedo che il Comune di Bolzano, un giorno Caramaschi, un giorno lui, stanno decidendo il futuro di Laives…

 

 

Fattor sostiene che la sinergia con Laives sia per il PD un'ipotesi preferibile per diversi motivi.

A Laives il PD non governa, quindi… (ride) Da anni il Comune di Bolzano continua a mettere sotto pressione i Comuni limitrofi per la viabilità, il traffico, il pendolarismo. Consideri che oggi il 50% della popolazione di Laives sono bolzanini, venuti ad abitare qui perché non trovavano casa a Bolzano. E poi il sindaco di Bolzano ci tampina ogni giorno… Sono trent’anni che il capoluogo non è organizzato con una viabilità che sia funzionale, non ha una variante, non ha un’alternativa alla zona industriale. E, come spiegai a Caramaschi, commise l’errore di seguire la Provincia sullo spostamento dell’A22 in galleria, rinunciando al terzo lotto della variante sotto il Virgolo.

Che ora è “rientrata” nel PUMS di Bolzano.

Già il fatto di pensare di prendere migliaia di cittadini e portarli in periferia, generando traffico in entrata, non mi pare in ogni caso una gran soluzione. Laives cresce già molto velocemente, negli ultimi tre anni abbiamo concessionato quasi 500 appartamenti, quindi stiamo già facendo la nostra parte. Un conto però è una crescita graduale, un altro è “ci sono 5000 persone e non so dove metterle.

 

Non sapevo che Bolzano facesse anche il sindaco di Laives. Eppure un giorno Caramaschi, un giorno Fattor, stanno decidendo il futuro di Laives.

 

Se invece ci fosse una regia provinciale, come auspicato da Fattor, che desse a Laives ciò di cui ha bisogno, in termini di servizi e infrastrutture stradali?

Non è solo quello. C’è anche una questione di gestione ambientale, abbiamo un territorio agricolo importante e centinaia di aziende nel settore per noi fondamentali, come i consorzi della frutta. Non possiamo prendere 50 ettari di Laives e farli diventare la periferia di Bolzano. Siamo sempre stati la “Cenerentola” e stiamo lavorando da anni per creare un contesto “nostro”, cittadino, urbano, culturale, che ci faccia diventare qualcosa di diverso dal “dormitorio di Bolzano”. Pensare di diventarlo per davvero non ha senso, è un tema che non siamo disponibili ad aprire.

L’aumento dell’IMI per le case sfitte, stabilito dalla Provincia, può essere una soluzione?

A Bolzano c’è un patrimonio di case sfitte notevole. Poi bisogna fare un’attenta verifica su quali aree o cubature ci siano da recuperare, con una campagna di potenziamento delle cubature esistenti. La forza e la bellezza della nostra terra è che le città siano circondate da aree verdi, agricole, boschive: fermo restando le necessità della casa, un’espansione sostenibile dal punto di vista della natura e dell’ambiente è imprescindibile. Su Bolzano si concentrano tutte le attività, tutti gli uffici provinciali, i centri commerciali, l’università… è chiaro che se ci metti tutto, avrai un problema. Si parla molto del traffico, e poi ci ci sono otto palazzi provinciali in centro a Bolzano… non è difficile pensare che distribuirli in maniera diversa fosse più intelligente.

Su questo si potrebbe ancora ragionare, se Laives volesse compartecipare.

Sono discorsi diversi. Siamo una città con un pendolarismo altissimo perché i servizi sono concentrati tutti su Bolzano. E le problematiche diventano enormi.

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Gianguido Piani Mi., 25.05.2022 - 09:58

Discorso estremamente complesso. Si potrebbe controbattere che Laives dovrebbe farsi i propri posti di lavoro in autonomia, senza sfruttare quelli di Bolzano. O l'ospedale. O un'universita'... Polemiche a parte, e' necessaria una visione di insieme che tra i vari parametri consideri la riduzione complessiva del traffico e il massimo mantenimento di aree verdi sia coltivate sia boschive. Non c'e' alternativa a scelte compartecipate dai diversi comuni.
Se poi sia i bolzanini sia i laivesotti ordinano spesso e volentieri via servizi online, non lamentiamoci del traffico aggiuntivo di camion e furgoni. Buona parte della pressione ambientale e' dovuta a nuovi modelli e stili di vita, ma di quelli non si occupa nessuno, non vengono proprio considerati e affrontati.

Mi., 25.05.2022 - 09:58 Permalink
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Domenica Sputo Mi., 25.05.2022 - 17:31

I residenti del capoluogo sono oppressi da un mercato immobiliare insostenibile, da un’ assenza di parcheggi insostenibile e da una viabilità insostenibile.
La soluzione non è chiaramente iniziare a pensare di demolire / riqualificare l’esistente, troppo complicato, meglio levare ulteriori terreni agricoli per edificare un nuovo ghetto “in pronta consegna”, tipo Casanova, a ridosso del comune limitrofo notoriamente bistrattato!
AAA Cercansi amministratori lungimiranti, capaci di ripensare in generale la crescita urbana, tenendo bene a mente che il suolo è una risorsa limitata e non riproducibile.
Questo non significa dimenticarsi dell’edilizia.
Il primo passo, già seguito in diversi Paesi europei, sta nel circoscrivere l’urbanizzazione alle aree dismesse:
https://youtu.be/h0egwgTr1D8
Inoltre, anziché espropriare terreni agricoli da rendere edificabili, perché non espropriare edifici vuoti o fatiscenti?
A livello nazionale, dopo il superbonus 110% servirebbe un bonus demolizioni…

Mi., 25.05.2022 - 17:31 Permalink