Politik | Bolzano

Piazza 4 di notte

Il sindaco Caramaschi annuncia il ritorno dell'ordinanza "anti-degrado" per piazza Erbe e altre zone della città definite "calde": "Basta musica alle quattro di notte".
lorenzinacht
Foto: St. Magdalener

"Domani avremo il Comitato per la sicurezza pubblica, discuteremo del tema piazza Erbe, a breve avremo un'ordinanza che speravo di evitare. Gli uffici la stanno già predisponendo": con queste parole il sindaco Renzo Caramaschi annuncia la reintroduzione dell'ordinanza "anti-degrado", che nelle intenzioni della amministrazione comunale di Bolzano coinvolgerebbe ancora una volta "non solo piazza delle Erbe, ma tutte le zone eccessivamente calde della città come piazza 4 Novembre". "Non è che non ci piaccia il calore, ma la musica fino alle 4 del mattino non fa parte della civiltà" sottolinea il primo cittadino, che chiederà anche rinforzi alla polizia municipale: "Sono probabili turni speciali per i vigili urbani, con una procedura analoga a quella adottata lo scorso anno". Lotta dura, insomma, ai cosiddetti "schiamazzi notturni". E pattugliamenti notturni rafforzati.

 

 

La notte non è giovane

 

L'ultima ordinanza, firmata nel settembre 2021, prevedeva il divieto, dalle 23 alle 5 del mattino, di avere con sé, cedere o ricevere bottiglie di vetro, lattine, bottiglie in plastica e consumare bevande al di fuori dei dehors degli esercizi pubblici, nonché il divieto nelle stesse aree di ascoltare musica ad alto volume, o "produrre suoni di forte intensità". Il tutto al fine di "tutelare la città dal degrado e a favore della quiete pubblica", come affermò Caramaschi in occasione della firma dell'ennesimo provvedimento anti-movida, che oltre al centro storico riguardava la zona di piazza Vittoria/Corso Libertà e strade limitrofe ed il quartiere Casanova intorno a piazza Anita Pichler. Per i trasgressori le sanzioni previste erano comprese tra i 200 ed i 600 euro.

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Massimo Mollica Di., 14.06.2022 - 21:46

Non credo che vi sia la musica fino alle 4 di notte. Cmq ti accorgi che il mondo sta andando a rotoli perché per gli schiamazzi si fanno proclami. Per chi si inietta la droga nulla di nulla.

Di., 14.06.2022 - 21:46 Permalink
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Christian T Mi., 15.06.2022 - 00:15

scheint fast als wollte Bozen keine Stadt für junge Menschen sein... die fuga dei cervelli hat auch in den Freizeitmöglichkeiten und dem Nachtleben ihre Ursachen...

Mi., 15.06.2022 - 00:15 Permalink
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Manfred Klotz Mi., 15.06.2022 - 07:05

Antwort auf von Christian T

Wenn Sie ober oder in der Nähe eines Lokals wohnen, dann sieht die Sache anders aus. Ich spreche aus Erfahrung. Ich verstehe schon die Lust auf Ausgelassenheit und akzeptiere sie auch, es stellt sich allerdings schon die Frage, ob es wirklich nötig ist um 3 oder 4 Uhr in der Früh immer noch herumzugrölen, in Hausgänge zu urinieren und zu kotzen oder Flaschen zu zerdeppern. Was ist daran "Spaß" oder "Freizeitmöglichkeit"?

Mi., 15.06.2022 - 07:05 Permalink
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Gianguido Piani Mi., 15.06.2022 - 08:12

Antwort auf von Christian T

Si potrebbe chiedere a Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk e a numerosissime altre personalita' di successo quante volte abbiano fatto casino per strada alle 4 del mattino piuttosto che pensare ai loro affari. Tra i cervelli in fuga: Carlo Rubbia, Franco Modigliani, Samantha Cristoforetti... In quanti ci faremmo operare volentieri da medici che al tempo dell'universita' passavano la notte al bar piuttosto che, se proprio dovevano stare svegli, sui libri? Vadano le eccezioni per la festa di laurea, ma se ogni neolaureato festeggia una sera diversa, la citta' non dorme mai.

Mi., 15.06.2022 - 08:12 Permalink
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Domenica Sputo Mi., 15.06.2022 - 14:58

Le piazze sono per definizione uno spazio di raccolta, luoghi di incontro.
Le esigenze di quiete vanno dunque bilanciate con le esigenze di socialità delle persone, che si siedano nei dehors esistenti - pagando una consumazione - oppure che si accomodino su una panchina o un gradino - gratis.
Tralasciando poi il fatto che in ogni caso i locali con i dehors sono pochi e chiudono troppo presto, abitare su una piazza - o in una delle pochissime zone cittadine frequentate in orario serale - è una scelta.
La città è infatti piena di quartieri residenziali silenziosi in cui trasferirsi.
Se dunque si soffrono i rumori e si vive, ad esempio, in piazza delle Erbe o in piazza della Vittoria, la soluzione è semplice: sostituire serramenti e infissi vetusti beneficiando peraltro delle detrazioni fiscali (con un triplo vetro anche gli schiamazzi più intensi saranno impercettibili) oppure traslocare in una zona più adatta alle proprie esigenze di quiete.
Le piazze, a prescindere da qualsiasi tentativo di spogliarle, resteranno sempre e comunque contenitori di vita e di eventi.
E magari, un giorno, anche di concerti all’aperto, come già proposto da alcuni (https://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/proposta-zoeggeler-un-arena-sp…).

Mi., 15.06.2022 - 14:58 Permalink
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Alessandro Stenico Fr., 17.06.2022 - 14:03

Antwort auf von Christian I

“Sostituire serramenti e infissi vetusti beneficiando peraltro delle detrazioni fiscali (con un triplo vetro anche gli schiamazzi più intensi saranno impercettibili) oppure traslocare in una zona più adatta alle proprie esigenze di quiete.”
Questa soluzione porta ad una desertificazione dei centri storici, ci sono molti esempi anche in altri centri della provincia. Basta girare per le vie più centrali del mio centro storico, sempre più spazi abbandonati o affittati a chi non ha altra scelta tra i nuovi cittadini.
Chi si ribella a questa situazione, ha il mio appoggio, i tripli vetri li hanno già molti, ma voglio vedere se in una calda estate si riesce a dormire senza ventilare la casa. L'asserzione di vendere l'immobile e trasferirsi altrove, quando ci si abita da generazioni, la trovo sfacciata.

Riprendo sul tema parte della lettera controfirmata da molti abitanti del centro storico di Bressanone sul festival “Water – light”:

Vom Lebensraum zum Erlebnisraum Altstadt: Die nächtliche Illumination der Altstadt vermittelt die traurige Einsicht, dass der Stadtkern, Lauben und Graben kaum mehr Lebensraum sind: So leuchtet etwa die in den Lauben angebrachte Installation hinein in weitgehend leere Wohnungen, deren frühere Inhaber die Altstadt längst verlassen haben – auf der Suche nach besserer Wohnqualität, aber auch auf der Flucht vor der zunehmend kommerzialisierten Nutzung der Altstadt.
Im Klartext: Das W-L-Festival im Stadtkern ist nur deshalb möglich, weil sich die Altstadt als Lebensraum im Koma befindet. Und dass steuerzahlende Bürger*innen in ihrer Stadt für den Blick auf einige Licht-Attraktionen zur Kasse gebeten werden,geht gar nicht.

Ribadisco, che non ho niente contro alcune manifestazioni in centro, se si limitano ad un certo orario, direi fino alle una, ma poi va garantito il diritto al riposo.

Fr., 17.06.2022 - 14:03 Permalink