Gesellschaft | abusi

L’inchiesta sulla Chiesa altoatesina

Gli abusi nella Diocesi di Bolzano-Bressanone aprono l’inchiesta di “Domani” sulla violenza nella Chiesa italiana: “I primi a indagare, ma anche i primi a insabbiare”.
Bischof Ivo Muser
Foto: Diözese Bozen-Brixen

I vescovi sostengono di vergognarsi per lo scandalo della pedofilia ma non ne trovi uno disposto a fare un mea culpa sulle proprie responsabilità personali”. Sono le parole amare pronunciare dal teologo sudtirolese Martin Lintner e riportate dal quotidiano “Domani” nella prima puntata dell’inchiesta sugli abusi nella Chiesa italiana, firmata da Federica Tourn e sostenuta dai lettori.

 

L’articolo si concentra sull’Alto Adige, partendo dagli ottanta casi di abuso accertati dal “Centro di ascolto” della Diocesi di Bolzano-Bressanone in un arco temporale compreso tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Nel periodo successivo si sarebbero registrati tentativi di adescamento tramite canali social, “ma ciò non significa che le violenze fisiche si siano esaurite” fa sapere il sacerdote Gottfried Ugolini, responsabile del Servizio diocesano per la prevenzione e la tutela dei minori da abusi sessuali e da altre forme di violenza.

 

Il “metodo Bolzano”

 

La Diocesi altoatesina è stata una delle prima a dotarsi di uno Sportello del genere, sebbene poi il vescovo di Bolzano Ivo Muser, scrive Domani, abbia stoppato per due volte l’indagine approfondita sulle violenze nella diocesi promossa da Ugolini e ostacolata, sostiene Lintner, soprattutto dalle congregazioni religiose; i due religiosi sono promotori della mozione approvata in Consiglio provinciale sulla commissione d’indagine sulla pedofilia in ambito sociale. Per il teologo Robert Hochgruber “le vittime parlano di insabbiamenti anche in Alto Adige”.

L’inchiesta di Domani porta a esempio i casi di Don Giorgio Carli e di don Timothy Meehan. Sugli abusi di quest’ultimo, “il vescovo Muser era al corrente ma non ha mai detto nulla al Servizio per la protezione dei minori”. “Anche se in una lettera pastorale del 2020 il vescovo assicura che le accuse sugli abusi in ambito ecclesiale sono «finalmente prese sul serio» e che la tutela dei minori ha la «massima priorità», l’impressione è che la Chiesa pensi innanzitutto a proteggere sé stessa e si guardi bene dall'iniziare un radicale e doloroso processo di autocritica - o di aufarbeiten, come dicono qui in Sudtirolo” sottolinea in conclusione il quotidiano. Le indagini interne annunciate dal Vescovo si occuperanno solo dei casi registrati dallo Sportello diocesano, non di quelli non denunciati, ovvero “dei casi emersi, con buona pace dei sommersi”.

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gorgias Do., 16.06.2022 - 18:44

Wenn in 100 Jahren alle Täter und Opfer verstorben sind, wird die Kirche aufatmen und sagen, dass sie froh ist, dass nun alles vorbei ist.

Alle die sich erwarten, dass etwas von der Kirche ausgeht, sind ein Haufen dummer Dödel.

Do., 16.06.2022 - 18:44 Permalink