Wirtschaft | Fisco

La lotta all’evasione è la priorità

19 milioni di persone hanno debiti con il fisco. Sono dati forniti dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un recente convegno.
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Visto che l’Italia ha circa 41 milioni di contribuenti risulta che quasi un contribuente su due ha un conto in sospeso con il fisco. Il debito da riscuotere è di 1.100 miliardi di euro. Qui rientrano ovviamente tutti i debiti con gli enti pubblici, multe stradali comprese.
Di fronte a queste cifre impressionanti si spiega in parte anche il grande debito pubblico accumulato, che ormai ammonta a 2.750 miliardi. Poi ci sono ovviamente anche altre cause legate a scelte politiche. Dall’altra parte le famiglie italiane sono tra le più ricche al mondo.

Hanno un patrimonio che corrisponde a quasi quattro volte il debito pubblico. La maggior parte di quei 10.000 miliardi di patrimonio in mano alle famiglie sono certamente frutto di duro lavoro. Ma di sicuro una parte di questi patrimoni sono anche frutto dell’evasione e della corruzione.

Questo si può dedurre pure da un’analisi dei redditi dichiarati. Da questi dati emergerebbe, infatti, che siamo un paese del terzo mondo e non la settima potenza economica. Questo fa poi a cazzotti con gli stili di vita, i consumi e i patrimoni accumulati e rende evidenti le diseguaglianze e le ingiustizie in questo paese.

Purtroppo gli uni dichiarano annualmente i loro redditi con ampi vuoti di memoria, mentre gli altri sono tassati alla fonte senza se e senza ma, per non parlare dei trattamenti diversi tra i vari redditi.
Il fenomeno dell’evasione fiscale da sempre compromette, infine, un’equa ripartizione dei carichi tributari. È comprensibile che il ceto medio, il più tartassato, in una situazione del genere diventi sensibile a ogni forma di populismo, anche a chi promette consistenti riduzioni fiscali. Ma in verità sarebbe un vantaggio solo per chi ha redditi alti, mentre i vantaggi per chi ha di meno sarebbero un’altra volta nulli o molto limitati. Anzi con la probabile riduzione della spesa sociale subirebbero pure un danno. Il fatto che poi gli evasori sarebbero più propensi a pagare è francamente un’idea stravagante.

L’evasione è la cartina di tornasole della inciviltà di un Paese. Purtroppo il senso collettivo e la solidarietà sono i grandi assenti in questo paese. Nei paesi più virtuosi la cultura del diritto e il controllo “sociale” esistono, mentre da noi i furbi sono considerati particolarmente intelligenti, se non da imitare. Fregare lo Stato è diventato lo sport nazionale.

Che poi la gestione della cosa pubblica lascia molto a desiderare è un tema da affrontare con determinazione, ma in altra sede. Il risultato di questo andazzo, almeno in parte, sta nei numeri: il 40% più ricco della popolazione detiene oggi l’85% del patrimonio, tendenzialmente sempre in rialzo, mentre al restante 60% rimane il 15%, prevalentemente in calo.

La lotta all’evasione è la madre di tutte le riforme.

Se non recuperiamo i soldi evasi non ci saranno le risorse per una maggiore equità fiscale. Basterebbe la volontà politica di farlo, leggi e regole fiscali più chiare e trasparenti e il potenziamento dei controlli. Attraverso la messa in rete e l'utilizzo di quella mole di dati digitali in possesso della mano pubblica si potrebbe individuare molte contraddizioni tra reddito dichiarato e consumi. Ma diventa centrale anche la capacità di recuperare il dovuto. I condoni non sono la strada giusta. Equivalgono a una dichiarazione di resa del sistema fiscale e invitano a evadere. Soprattutto in momenti di crisi non possiamo permetterci il lusso di lasciare oltre 1.100 miliardi in sospeso.

Lo Stato in questo momento ha un obbligo ancora maggiore di creare condizioni di equità, se vuole salvaguardare la pace sociale e la democrazia ed evitare il caos. Lavorare per questo sarà resta per noi anche in futuro prioritario.

Alfred Ebner

 

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Josef Fulterer Di., 21.06.2022 - 06:12

Statt wie in der Vorwahlzeit versprochen, sich in der durch Wahl erworbenen Auftragszeit, nach bestem Gewissen für das Wohl der Bürger einzusetzen, besonders jener die in der knallharten Wirklichkeit der Finanzräuber zu kurz kommen, überlassen die meisten Politiker mit ängstlichem Blick auf die nächsten Wahlen, den Verbänden und Lobbys das Steuer.
Mit Werbeschaltungen wird eine Wohl-wollende Berichterstattung erkauft oder noch schlimmer mit verdeckten PR-Schaltungen die Bürgern vorsätzlich getäuscht.

Di., 21.06.2022 - 06:12 Permalink