Umwelt | Intervista

“Com’è possibile, anche solo pensarla?”

85 milioni di euro per costruirla, 30 tonnellate di ammoniaca per farla funzionare. Come si è arrivati alla nuova pista da bob di Cortina su cui investe anche Bolzano?
bob cortina
Foto: Fatto quotidiano

Un “otto” finale, con 18 curve e una lunghezza totale di 2 chilometri. 6 nuovi edifici, per un totale di 18.000 metri cubi da realizzare, e quasi 5.000 metri quadrati da cementificare. Sono solo alcune delle impressionanti cifre che riguardano il progetto della nuova pista da bob di Cortina d’Ampezzo da realizzare in occasione dei prossimi giochi olimpici invernali del 2026. La pista storica, in evidente stato di abbandono, dovrà essere demolita per fare spazio al nuovo impianto. I costi preventivati sono di 85 milioni di euro, di cui 500.000 stanziati dalla Provincia Autonoma di Bolzano. 30 tonnellate corrispondono invece alla dannosa quantità di ammoniaca necessaria per raffreddare la pista, assieme all’acqua del torrente Boite. Impianti di refrigerazione che richiederanno ulteriori 1.300 metri quadrati di superficie e 880 metri cubi fuori terra. A dispetto dell’opera faraonica prevista, gli atleti che praticano la disciplina del bob in Italia sono solamente 17, a cui se ne aggiungono ulteriori 21 che praticano lo slittino o lo skeleton. Il progetto, discusso dalle rispettive Federazioni tra novembre 2021 e gennaio 2022, è arrivato sul tavolo della Conferenza dei servizi lo scorso 9 giugno. I documenti sono firmati dall’ingegnere tedesco Uwe Deyle, per conto della Planungsbüro Deyle GmbH, la società di Stoccarda che già ha realizzato la pista di Pechino 2022 e l’impianto da bob di Cesana, in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, allora costato 110 milioni di euro e oggi in fase di rottamazione.
A raccontare a salto.bz lo stato dell’opera è Roberta De Zanna, neo consigliera comunale di Cortina d’Ampezzo eletta con la lista ambientalista Cortina Bene Comune, intervenuta lo scorso 11 agosto in piazza Angelo Dibona assieme al giornalista del Fatto Quotidiano Giuseppe Pietrobelli nell’ambito del primo dibattito pubblico incentrato sulla grande opera.
 

 

salto.bz: Consigliera De Zanna, che cosa è successo alla storica pista da bob di Cortina?

Roberta De Zanna: L’attuale pista da bob fu chiusa nel 2008, alla vigilia dei Campionati mondiali di bob del 2011 assegnati a Cortina. Erano necessari diversi milioni, circa 15, per la sua manutenzione in previsione delle gare ma il Comune non trovò nessuno disposto a finanziare l’intervento, nemmeno il CONI o la Regione Veneto. A causa degli immensi costi di gestione, la decisione dell’amministrazione di allora fu dunque di chiudere la pista, rinunciando alla kermesse internazionale. Da allora la pista è rimasta abbandonata, si è deteriorata e la natura si è ripresa gli spazi che le erano stati precedentemente tolti. 

Con la nuova candidatura alle Olimpiadi si è incominciato a parlare di una nuova discussa pista da bob. Perchè costruirne una anziché ripristinare quella già esistente?

Inizialmente i giochi dovevano disputarsi a Torino, recuperando gli impianti del 2006. L’allora sindaca Chiara Appendino tuttavia preferì rinunciarvi. Il Governatore del Veneto Luca Zaia, anche per calcoli politici, spinse al massimo affinché i giochi si potessero disputare a Cortina, insistendo inoltre per far inserire la disciplina del bob, inizialmente nemmeno prevista. Una volta assegnati i giochi, il comune di Cortina decise di aderire in maniera impulsiva, senza sentire la popolazione che nel frattempo si era mobilitata attraverso comitati civici che chiedevano di indire un referendum, mai andato in porto. Allora si parlava di Olimpiadi a costo zero, in quanto gli impianti necessari erano già presenti, bastava solamente sistemarli. Ma poi gli scenari si sono dimostrati diversi. Si è scoperto che la vecchia pista non rispondeva ai requisiti di sicurezza moderni richiesti dalle Federazioni e pertanto non poteva essere utilizzata.

 

Che cosa è successo dopo?

Non essendo la pista a norma, si è proceduto con un nuovo progetto, decisamente impattante dal punto di vista ambientale e previsto in un luogo dove nel frattempo si sono insediate delle nuove abitazioni e sono state realizzate diverse strutture sportive e ricreative, come il parco giochi inaugurato gli scorsi mesi e che ha impiegato 10 anni per venire realizzato. Ad essere insostenibile sono anche gli stessi costi economici. Quegli 85 milioni previsti per la demolizione della vecchia pista e la costruzione della nuova pista sono calcolati al ribasso: la stazione appaltante ha a disposizione altri 17,1 milioni di euro per ulteriori voci, compresi gli imprevisti. Lo stesso Comitato Olimpico Internazionale si è espresso contro la realizzazione della pista, suggerendo l’utilizzo di quella di Innsbruck, distante solamente 130 chilometri da Cortina. Suggerimenti ignorati dalla Regione Veneto che ha invece preferito proseguire sulla propria strada. 

A quanto ammontano invece i costi di gestione?

Anche in questo caso è stata fatta una stima al ribasso. Si prevede un deficit annuo pari a 400 mila euro, una cifra calcolata senza tenere conto degli aumenti di energia e materie prime dell’ultimo periodo. Non c’è un piano preciso rispetto a chi dovrà assumersi questi costi una volta terminata la pista. Quelli della pista precedente erano in carico all'amministrazione comunale, un onere insostenibile per un territorio così piccolo.

 

 

Qual è il ruolo del Comune di Cortina in tutto questo?

L’amministrazione ampezzana si è sempre dimostrata condiscendente in tutto quello che nel frattempo era stato già deciso a Venezia. Né la parte politica né i progettisti hanno sinora aperto a un incontro con la cittadinanza. Mi trovo in difficoltà anche in qualità di consigliera: per la posizione che ricopro ho la facoltà di accedere agli atti ma non posso renderli pubblici in quanto si tratta di un procedimento in atto. Quando le informazioni possono essere divulgate tuttavia è già stato tutto deciso. Mi chiedo quand'è che i cittadini possono avere la possibilità di farsi sentire. Finora tutto quello che sappiamo lo apprendiamo dai giornali.

Stando al cronoprogramma del progetto, l’inizio dei lavori è previsto per il prossimo aprile 2023. La consegna della pista a novembre 2024. I ritardi delle diverse fasi di progettazione non sono mancati a tal punto da far ipotizzare addirittura la mancata costruzione dell’impianto da bob. Lei ritiene che siamo davvero di fronte a questo scenario?

I ritardi sono innegabili e i tempi di realizzazione si sono ridotti di molto. È vero che il Commissario ha dei poteri straordinari e potrebbe accelerare la procedura ma è altrettanto vero che stiamo parlando di un territorio con un alto tasso di precipitazioni nevose che rallenterebbe inevitabilmente eventuali lavori. La partita è aperta. È chiaro che lo scenario peggiore per Cortina è un immenso cantiere aperto e mai terminato.

Come è possibile, anche solo pensare. che in un periodo dettato dalla siccità, dalla scarsità di risorse, dalla crisi energetica e dai cambiamenti climatici si possa realizzare un frigorifero energivoro di due chilometri in mezzo al bosco?

Nonostante l’inevitabile ricaduta sul territorio, non è stata prevista nessuna forma di valutazione dell’impatto ambientale che avrà la nuova pista. Come è stato possibile?

Come comitati abbiamo chiesto una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nazionale che tenesse conto dell’impatto complessivo dei Giochi Olimpici sul territorio nazionale, e non solo del singolo impianto. La procedura non è stata approvata perché ritenuta non necessaria. Successivamente è stata presentata un’interrogazione a livello di Parlamento Europeo, ma pure in questo caso non è stata fornita alcuna direttiva precisa. Per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale (VIA) anch’essa ritenuta non necessaria in quanto la pista da bob è già inserita in un contesto antropizzato destinato alla realizzazione di impianti sportivi. Al di là delle problematiche ambientali ed economiche c’è una questione etica di fondo: come è possibile, anche solo pensare, che in un periodo dettato dalla siccità, dalla scarsità di risorse, dalla crisi energetica e dai cambiamenti climatici si possa realizzare un frigorifero energivoro di due chilometri in mezzo al bosco?
 

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Gerold FIEDLER Mi., 17.08.2022 - 13:56

Questo progetto, nonche`tutte le problematiche coerenti allo svolgimento dei Giochi Olimpici sono il miglior esempio der la molto lodata sosteninibilita, che`la provincia festeggiera´nei primi di settembre a Bolzano. Un vero e proprio spreco di risorse e un grande tradimento alla popolazione.

Mi., 17.08.2022 - 13:56 Permalink
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Josef Fulterer Do., 18.08.2022 - 05:38

Antwort auf von Gerold FIEDLER

Das darf doch nicht wahr sein.
Für die 17 Atlethen die diese längst überholte Sportart noch ausüben, leistet sich Italien eine Natur-verwaltingende Investition die mit den derzeitigen Kostensteigerungen zum Schluss sicher weit über 100 Mio. € kosten wird, kaum nennenswerte Einnahmen bringt, dagegen aber sehr hohe Strom- und Wartungskosten verursacht, mit der Kälteproduktion die Umwelt aufheizt und in der Zukunft im Ambiente von Cortina, von der Bevölkerung "wie die Faust auf das Auge wahrgenommen wird."
Und die Südtiroler Landesregierung "will diese Natur-Vergewaltigung auch noch mitfinanzieren."

Do., 18.08.2022 - 05:38 Permalink
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Christian I Do., 18.08.2022 - 13:59

Antwort auf von Josef Fulterer

Das ist ja das Problem der Politik, ganz unabhängig links oder rechts oder terzo pol(l)o: es gibt viel grössere, mächtigere Interessen und DIESE entscheiden! Ob diese dann EU, Weltbank, WHO, NATO, Bigpharma, und und und heissen ist gleich, die wahre Entscheidungen werden wo anders getroffen und NICHT im Parlament/Landtag.

Do., 18.08.2022 - 13:59 Permalink
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rotaderga Do., 18.08.2022 - 14:59

Antwort auf von Stefan S

Mir scheint: der in Entscheidungsprozessen die Allgemeinheit betreffend, außerstande ist die aktuellen Gegebenheiten und Erkenntnisse mit einzubinden, nur für sich alleine entscheiden sollte. Das sollte nicht nur für den Staat gelten. Ganz simpel.

Do., 18.08.2022 - 14:59 Permalink
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Karl Trojer Mo., 22.08.2022 - 10:26

ca.100Mio € für ein Sportereignis auszugeben, das von nur 17 Athleten betrieben wird und zudem einen sehr hohen Aufwand an Energie zur Kühlung der Piste zu beanspruchen, ist ein Faustschlag gegen den Klimaschutz.

Mo., 22.08.2022 - 10:26 Permalink
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Josef Fulterer Di., 07.03.2023 - 08:11

Antwort auf von Karl Trojer

Mit den "sicher über" 100 Mio. € nach "den paar Olympia-Tagen in Cortina," werden in den Bilanzen der Gemeinde die Probleme für Jahrzehnte wediter geistern.
Da werden, weil "die verrückte Bobbahn eh vorhanden ist," weitere für die Gemeinde belastende kostspielige Veranstaltungen "notwendig" und "für die nicht mehr zu verantwortenden Stromkosten, darf sicher auch die Gemeinde aufkommen, aber auch für die kostspielige Beseitigung der (... wie üblich) recht bald vergammelten Landschafts-verschandelnden Betonrinnen."

Di., 07.03.2023 - 08:11 Permalink