Chronik | La tragedia

"Aumentare subito i posti letto"

Ragazzo morto a BolzanoSud: dopo le accuse di Andriollo alla Provincia, Rabini chiede di ampliare le strutture. 200 dormono in strada. Bozen solidale: tragedia annunciata
cavalcavia bolzano sud
Foto: Google Maps

La morte in strada, sotto il cavalcavia della ferrovia per Merano a Bolzano sud, di un ragazzo egiziano di 20 anni lascia impietrita la città. Da quello che ha riferito l’assessore al sociale del Comune, Juri Andriollo, ci sono circa 200 persone costrette a dormire all’addiaccio. “Si tratta di migranti perlopiù in transito verso nord, non sono persone senza fissa dimora. Si tratta di persone che attendo il riconoscimento della protezione internazionale”, ha detto in una sorta di sfogo a Salto.bz, puntando il dito contro la Provincia “che non gestisce il problema”.

“Una notizia che riempie di tristezza – dice l’assessora all’integrazione Chiara Rabini -  Era un ragazzo giovane in cerca di una vita migliore. Voglio esprimere vicinanza agli amici che erano con lui e alla famiglia. Spero sia possibile accogliere al caldo gli amici.  A causa dell’elevato e straordinario numero di richiedenti protezione internazionale arrivate sul nostro territorio via terra, e viste le temperature rigide previste, è urgente aumentare immediatamente il numero dei posti letto nei centri di accoglienza per richiedenti protezione internazionale; il freddo inoltre è un’emergenza e le persone devono essere accolte subito anche con un intervento della protezione civile”.

La Caritas ai Piani distribuisce in media 130 pasti al giorno, ora siamo a circa 300, questo vuol dire che abbiamo circa 200 persone per strada.

“Tra sgomberi, grate, cubi di cemento, criminalizzazione – accusa l’associazione Bozen Solidale su Facebook - quella del giovane egiziano è una morte annunciata. Due settimane fa abbiamo organizzato un presidio ricordando il diritto alla casa e all'accoglienza per tutti e tutte; in quel frangente abbiamo avvisato Comune e Provincia che il freddo, ampiamente previsto, avrebbe potuto uccidere. La risposta è stata l'aggiunta di 20 posti all'ex Alimarket a fronte di 250 persone all'addiaccio. E una querelle imbarazzante tra Provincia e Comune riguardo l'affitto del capannone summenzionato. Attendiamo ovviamente notizie certe a riguardo, ma restiamo comunque impietriti davanti ad una morte del genere”.

Ma cosa sta accadendo negli ultimi mesi, cosa è cambiato? “In queste settimane – ha spiegato Andriollo - stiamo assistendo ad un flusso migratorio pesantissimo. La Caritas ai Piani distribuisce in media 130 pasti al giorno, ora siamo a circa 300, questo vuol dire che abbiamo circa 200 persone per strada. Parliamo di migranti in transito, che non dovrebbero stare per strada, non si tratta di senzatetto. Nelle nostre strutture ci sono 185 persone. Ma con tutti i nuovi arrivi la situazione in città sta diventando insostenibile. Al Comune di Bolzano non interessa avere più soldi, ma che la Provincia inizi a gestire il problema, non va lasciato tutto al caso. In città arrivano migranti diretti verso nord ma anche provenienti dalla rotta balcanica. Si tratta di persone che fanno domanda di protezione internazionale. E vengono tutte a Bolzano perché qui si può fare la domanda in questura. Ma noi da tempo chiediamo che questa possibilità venga data anche in altri Comuni. Invece non si muove nulla, si fanno le inaugurazioni tutti sorridenti in strutture con 25 posti letto ma non cambia nulla e succede che un giovane di 20 anni muore per strada. Da dieci anni che sentiamo parlare del problema ma il problema non viene affrontato, Mi chiedo: qual è il programma di gestione emergenza freddo della Provincia? Quando un centro è pieno cosa succede? Chi è il punto di riferimento?".