Gesellschaft | mobilità

Il mercato è ancora timido

Nonostante i cospicui finanziamenti, le auto elettriche rappresentano il 3,7% delle immatricolazioni registrate in Alto Adige nel 2022. Calano le vendite nazionali.
auto elettrica
Foto: Asp

Nel 2022 il mercato italiano dell'automobile elettrica si attesta decisamente in calo rispetto al 2021, creando uno spartiacque con l’Unione Europea, dove invece è cresciuto complessivamente del 30%. Secondo i dati riportati dalla Gazzetta, in Germania sono stati immatricolati 167 mila veicoli, 115 mila in Gran Bretagna e 93 mila in Francia. In Italia, analizzando il periodo gennaio-novembre, le immatricolazioni dei veicoli alimentati a batteria si sono fermate a 44.942, contro le 61.327 del 2021. Eppure le risorse non mancano, come l’Ecobonus per i titolari di Isee entro i 30 mila euro.

 


Per quanto riguarda la sfera locale, secondo i dati diffusi dalla Ripartizione provinciale Mobilità del 2022, i veicoli elettrici rappresenterebbero il 3,7% delle nuove immatricolazioni nel 2022. Anche in questo caso, diverse sono le sovvenzioni disponibili, cumulabili a quelle statali: per l’acquisto di 956 veicoli la Provincia ha stanziato un contributo fino a 2.000 euro ciascuno. Numerose sono anche le stazioni di ricarica, oltre 250 stazioni pubbliche per un totale di oltre 500 punti di ricarica pubblici. Tra questi, circa il 30% è costituito da punti di ricarica in corrente continua ad alte prestazioni, in cui la corrente continua fluisce direttamente dalla stazione alla batteria dell'auto, mentre il rimanente 70% è costituito da normali punti di ricarica in corrente alternata. La Provincia stanzia contributi finanziari fino a 1000 euro anche per l'acquisto e l'installazione di stazioni di ricarica domestica. Nonostante il calo nazionale generalizzato, secondo l'assessore provinciale alla Mobilità, Daniel Alfreider i dati provinciali sono un successo tale da essere convinto che "la tendenza a guidare senza emissioni continuerà e le immatricolazioni di veicoli elettrici continueranno ad aumentare nei prossimi anni".
 

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Massimo Mollica Do., 05.01.2023 - 12:06

Da utilizzatori e convinto sostenitore della mobilità elettrica imputo questo notevole ritardo (che non verrà colmato) nel nostro paese per alcuni motivi:
1) gli incentivi non funzionano, e sono stati fatti perché volutamente non funzionino. Sposo la proposta del presidente dell’Unrae di detrazione del 100% dell’Iva sulle auto elettriche.
2) Le colonnine ci sono ma sono o insufficienti o posizionate male (anche qui in Alto Adige/Südtirol). Bisogna innazittutto obbligare i proiprietrai di box auto e parcheggi a installare wallbox e colonnine pubbliche. In secondo luogo vanno create vere e proprie stazioni di ricarica con più colonnine, con servizi annessi. Penso a bar e servizi igienici automatizzati, anche a pagamento. Nella tanto decantata A22 non so quante colonnine dsiano previste visto che politicamente puntano tutto sull'idrogeno (che ha un rendimento del 30%). Si potrebbe installare lampioni che abbiano anche la ricarica, per chi non possiede un box auto.
3) C'è un serio problema di mentalità. Dopo i terrapiattisti e i NOVAX ci sono i NOWATT. C'è tantissima gente che ha paura del cambiamento. E non vuole cambiare! Non gliene frega dell'ambiente. Non vuole spendre nemmeno 5 minuti in più per evitare che suo figlio rerspiri le polveri sottili. Sono stati indottrinati che le auto elettriche inquinano più di quelle termiche (FALSO) e poi c'è il problema del COBALTO e del LITIO (non esiste), quando invece la ricerca fa passi da gigante e oggi ci sono le batterie litio ferro fosfato e domani quelle al sodio e dopo domani quelle allo stato solido. Tutti gli investimenti sono su questa strada, nel termico non investe più nessuno. E se anche l'energia fosse prodotta da idrocarburi (nella nostra provincia è tutta rinnovabile) inquinerebbe comunque di meno grazie a filtri. Per non parlare dell'utilizzo di fotovoltaico e eolico, che ci permettono di essere indipendenti da stati per nulla democratici.
Riassumendo, credo che questo nuovo medioevo, sottolineato anche da una guerra vicino a casa nostra, rallenterà non poco il progresso. Questo avrà la meglio, grazie anche alla globalizzazione, ma lo vedranno generazioni future purtroppo.

Do., 05.01.2023 - 12:06 Permalink
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Massimo Mollica Do., 05.01.2023 - 13:08

Antwort auf von Massimo Mollica

Dimenticavo:
In Alto Adige ci sono attori di primo ordine sulla mobilità elettrica. e parlo in primis di Alpitronic! Che punta a essere leader mondiale.
Con un fotovoltaico spinto e l'adozione delle pompe di calore potremmo eliminare gli idrocarburi.
Mettendo al bando gli ICE idealmente potremmo anche accettare esclusivamente turisti che si muovo solo con mezzi pubblici e privati elettrici.
Sarebbe una scommessa ma saremmo la prima regione al mondo che diventa punto di riferimento per chi è sensibile alla sostenbilità. Secondo me la scommessa risulterebbe vincente.

Do., 05.01.2023 - 13:08 Permalink
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Gianguido Piani Do., 05.01.2023 - 13:56

Antwort auf von Massimo Mollica

"Con un fotovoltaico spinto e l'adozione delle pompe di calore potremmo eliminare gli idrocarburi."
Come no? Il sole picchia di piu' proprio durante la stagione fredda ;)
Riguardo le colonnine di ricarica e il rinforzo della rete elettrica, che sostanzialmente andrebbe rifatta, i costi andrebbero a carico della collettivita' o solo degli utilizzatori di auto elettriche? Finora non ho trovato alcuna informazione esplicita a riguardo e inizio ad aver paura.

Do., 05.01.2023 - 13:56 Permalink
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Massimo Mollica Do., 05.01.2023 - 14:12

Antwort auf von Gianguido Piani

Bisogna vedere quanto fredde saranno i prossimi inverni! E comunque esiste l'idroelettrico (queto sconosciuto). L'elettricità la usano tutti e la useranno sempre di più, in quanto unica energia sostenbile. (e gli idrocareburi spariranno)
Che Lei fosse contrario alla mobilità elettrica mi era chiaro. Non capisco perché dovremmo perdere tempo a confrontarci. Abbiamo due visioni opposte:
io credo nel progresso Lei nei 15 minuti di distanza dai servizi.
E ho detto tutto.

Do., 05.01.2023 - 14:12 Permalink
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Gianguido Piani Do., 05.01.2023 - 14:30

Antwort auf von Massimo Mollica

L'idroelettrico alimentava l'intera Italia - nel 1960. Oggi la maggior parte della generazione mondiale proviene dal carbone, in secondo luogo dal gas e nucleare. In alcune zone da sole e vento, che purtroppo sono "not dispatchable". Aumentare l'uso dell'elettricita' senza avere definito le fonti e' come minimo azzardato.
Un contratto domestico standard prevede 3 kW di carico massimo. Una colonnina auto richiede 15 kW, 50 kW o piu', a seconda del tempo di ricarica. Tutto quanto chiedo e' che se il mio vicino vuole un impegno da 50 kW di non doverglieli pagare io, o chiunque altro non usi l'auto elettrica.
Un maggior uso dell'elettricita' per gli impianti ospedalieri di mantenimento in vita e' un'ottima cosa. Un maggior uso dell'elettricita' per la pubblicita' a display, come quella recentemente installata nella sala principale della stazione, tre schermi di 2 m2, mi permetta, e' una fesseria. Occorrono 10-20 volte di superficie equivalente di pannelli solari per alimentare quell'aggeggio.

Do., 05.01.2023 - 14:30 Permalink
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Michele De Luca Do., 05.01.2023 - 15:07

Se si sperava in un cambiamento velocissimo, i numeri dimostrano (per varie cause) che non è così ma era evidente che non potrà che essere un cambiamento lento. Le EV hanno tuttora un costo molto elevato, nonostante tante promesse di calo dei prezzi degli anni scorsi, che nemmeno gli incentivi contribuiranno a ridurre. Le stesse auto EV cinesi che si affacciano al mercato europeo arrivano in Europa a prezzi... europei, quindi non sono certo un "bargain".
La mobilità sta diventando sempre più cara e chi ha un'auto che ancora marcia continuerà ad utilizzarla.
Sul fatto delle emissioni inquinanti e clima-alteranti (sono due aspetti differenti ma molti, sbagliando, li usano come sinonimi), se le EV vengono rifornite con energia prodotta da fonti fossili, si trasferisce solo altrove parte dell'inquinamento. Corretto l'accenno ai pali della luce pubblica per trasformarli in stazione di ricarica lente, se ne parla da anni ma finora qui in AA... zero.
Vogliamo parlare del biometano che avrebbe consentito di avere una mobilità a basse emissioni e a emissioni quasi a zero di CO2? Ne scrivevo circa una quindicina di anni fa... un'occasione persa malamente e pure con una dose di supponenza e arroganza notevole.
Sul discorso idrogeno, che sconta una grado di efficienza finale basso, bisogna chiedere a chi in Provincia ha sempre sostenuto queste iniziative che oggi sopravvivono solo grazie alla "svolta" del "green deal" della UE (e relativi finanziamenti) e ho molti, ma molti dubbi (pratici e di costi) sul discorso tanto sbandierato dei camion ma pure dei treni a idrogeno (qualcuno andrà a sbatterci...). Certo però che se poi gli autobus con ampia autonomia li facciamo girare solo in città e poi vengono riforniti solo con idrogeno "blu" (ottenuto dal metano...) e trasportato fin qua su una bella motrice diesel che deve percorrere centinaia di km per trasportarlo fino a Bolzano, lo capiscono anche i sassi che quest'iniziativa è valida come una banconota da 30 Euro.
Sarebbe bello discuterne anche pubblicamente ma praticamente mai si sono tenuti degli incontri pubblici, forse timore del dibattito? Se pensiamo che i famosi incontri "Everyday for Future" sono stati fatti dappertutto tranne che a... Bolzano, è un po' detto tutto ed è stato un notevole schiaffone in faccia alla città capoluogo di cui ovviamente nessuno se n'è accorto tranne l'estensore di queste righe).

Do., 05.01.2023 - 15:07 Permalink
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Massimo Mollica Do., 05.01.2023 - 15:44

Antwort auf von Michele De Luca

Guardi, mi permetto di risponderLe. La ricerca va avanti e non di poco. Oggi abbiamo le batterie litio ferro fosfato (senza cobalto), domani ci saranno quelle al sodio e poi verranno quelle allo stato solido (di varia natura). Però mi permetta di portaLe a conoscenza del progetto "Arena del Futuro” svolto nella BREBEMI. In pratica si ricarica i mezzi a induzione (con un'efficenza dell 80%). Di fatto un camion non è più costretto a fermarsi (salvo per legge dove deve riposare ogni 4 ore). E poi c'è il Tesla Semi con circa 800 km di autonomia. Tutto si gioca sulle infrastrutture: alte potenze per i tratti lunghi e bassissime (bastano anche 3 kW) per la quotidianità (che risponde al più dell' 80% delle necessità).

Do., 05.01.2023 - 15:44 Permalink