Gesellschaft | IL LIMITE RAGGIUNTO

MORIRE DI TURISMO

In molti abbiamo la netta percezione di un limite ormai raggiunto, questo non è più il turismo che germoglia e cresce nelle valli, nell’equilibrio sano delle componenti.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Nelle Metamorfosi Ovidio narra di Erisittone, uomo empio e malvagio, spregiatore di ogni divinità.

La sua ingordigia lo portava a  ogni sorta di affronto verso il divino, non esitò ad abbattere un bosco sacro a Cerere per edificare un suo salone per i banchetti. Volle poi abbattere con le sue stesse  mani una gigantesca quercia sacra alla dea, un servo tentò di fermare l’oltraggio al divino ma Erisittone gli mozzò la testa proseguendo poi   a violentare la quercia che sotto i colpi di scure ebbe infine a parlare ” dentro quest’albero vive una ninfa carissima a Cerere e tu pagherai caro il tuo oltraggio”. Erisittone, colui che violenta la natura e abbatte la sacra foresta è condannato ad una fame insaziabile, senza freni e senza misura divorerà tutti i suoi averi, dilaniato dai morsi della fame arriverà a vendere la figlia e, quando poi nulla più resterà a placare il suo stomaco impazzito,  delle sue stesse carni farà banchetto.

Sono passati 2000 anni ma Cerere è ancora là, violentata e oltraggiata dai tanti Erisittone che sulle Alpi, e financo nello scrigno più bello di queste, le Dolomiti, banchettano di una fame insaziabile. In molti abbiamo la netta percezione di un limite ormai raggiunto, questo non è più il turismo che germoglia e cresce nelle valli, nell’equilibrio sano delle componenti. 

Questo è il turismo della finanza, capitali che cercano veloce remunerazione, economie di scala e gigantismo alla ricerca di trimestrali sempre più ricche.

Le Dolomiti sono un brand planetario e Südtirol è la società madre di un business che non sopporta vincoli e limitazioni, bisogna poter disporre di tutto il territorio per poter ospitare milioni di arrivi. Servono logistica, trasporti, distribuzione commerciale, impiantistica, e poi resort e strutture per tutti i gusti e, infine, serve manodopera, molta manodopera, stagionale, con molto ricambio per tenere bassi i salari. 

Se le società finanziarie che progettano il turismo come grande business speculativo non saranno fermate, se non interverranno severi vincoli ambientali e norme a tutela e sostegno delle imprese familiari il delicato e splendido equilibrio uomo-natura che ancora esiste si contrarrà fino a scomparire. L’intreccio tra attività artigianali, silvo-pastorali e della piccola ospitalità alberghiera è stato il segreto dello sviluppo economico e civile delle nostre comunità, la finanziarizzazione del turismo comprime però gli spazi e introduce stili manageriali difficilmente compatibili con i contesti tradizionali, molte piccole imprese dovranno cedere e fare posto al gigantismo dei nuovi venuti.

L’aggressione ha oggi scuri e asce ciclopiche, mostri di immane potenza che trivellano la montagna, scavano bacini, spianano creste, livellano balze, fanno correre piloni, tirano cavi d'acciaio. Foreste si abbattono e al loro posto cemento, vetro, acciaio, pompe, tubature, caldaie. La fame folle di Erisittone esige vasche, massaggi,  thermaria, e poi otto volanti,  banchetti sulla cima più ardita e discese eccitate fra nevi sintetiche.

Se violenti Cerere sarai posseduto dalla follia e morirai divorato dalla tua stessa fame, ti saranno per sempre estranei il bosco, il cerbiatto, lo scoiattolo, la marmotta, il rifugio caldo,  la fatica, il silenzio, il conforto e la gioia di chi con te è salito e assieme  a te, piegato sul cibo schietto e antico nel cono di luce, ti sorride.

Le montagne e le valli non potranno ancora a lungo conservare e trasmettere la loro magia, essa si combina di paesaggi immacolati, insediamenti antichi, mestieri e culture materiali secolari, insiemi di civiltà che per decenni hanno plasmato il turismo e lo hanno reso unico e autentico, ora assistiamo al rovesciamento, è il turismo, sono le sue mode e i suoi stereotipi che modellano i paesaggi e gli insediamenti, la moneta cattiva scaccia la buona.

Nel racconto mitologico Ovidio celebra Cerere dea della terra e della fertilità, l’ingordigia autodistruttiva è la condanna che Cerere infligge a Erisittone, uomo stolto che vive solo per accumulare beni. 

In Ovidio la madre terra prevale e schiaccia gli stolti, profezia inquietante e quanto mai attuale, potremo noi sfuggire al destino di Erisittone? Potranno le nostre valli e le nostre montagne sfuggire all’aggressione? Potranno isolare la fame di denaro, folle e insaziabile e ridare spazio e valore alle cose vere? 

LA FAME FOLLE E INSAZIABILE:

Kurzras Schnalstal 

Sesto Pusteria-Sillian 

5-Sterne Luxus-Resort spiagge caraibiche incastonate nelle Alpi

Sesto Pusteria- Padola ( anche le Dolomiti venete nel Luna Park)

E poi ancora:

Olimpiadi 2026 ( Antholz Biathlon, Cortina Bobbahn)

Aeroporto di Bolzano (vacanze mordi e fuggi)

Pragser Wildsee ( digitalizzare le Dolomiti, un selfie e via)

Rifugio Passo Santner ( Dolomiten Ausverkauf)

Solo alcuni esempi.

Bild
Profil für Benutzer Liliana Turri
Liliana Turri Di., 14.03.2023 - 13:34

Che cosa potrà fermare questa insaziabile ingordigia? Un forte segnale di monito dalla dea della terra Cerere che risvegli le coscienze e ci salvi dalla fine di Erisittone, è ancora possibile?

Di., 14.03.2023 - 13:34 Permalink