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I bin a Südtirolerin

Chi ha vissuto le bombe, le scuole divise, il Monopolio avrebbe meritato una rappresentanza. Chi ha cercato e lavorato per la convivenza ma mantenendo una dignità.
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Caro professore Riccardo Dello Sbarba

Mi ha commosso il Suo discorso d'addio in cui annuncia di cedere il testimone, con la frase:

"Ed è doveroso che una generazione lasci spazio ai più giovani. I boomers hanno occupato tutte le posizioni e non riescono ad abbandonarle, soprattutto se sono maschi."

Peccato che ci siano boomers (non proprio un toscanismo) che hanno combattuto tutta la vita per il plurilinguismo.

Che sono nati e cresciuti qui.

Che sono maschi e femmine.

Che non hanno occupato posizioni di prestigio, che non appartengono a partiti o fazioni politiche, ma che, non dico un grazie, ma una parola di riconoscimento la meriterebbero.

Ma, forse, se si arriva a Bolzano nel 1988, tutto questo non si sa.

Condivido, a questo punto, esattamente, le Sue parole, sperando anch'io ("Südtirolerin") di conservare, come dice, "questa meravigliosa interetnicita'":

-Detto questo, “I bin a Südtiroler”-

Mi rimane solo un dubbio: ma in che senso gli istriano-dalmati, i moltissimi poveri profughi inviati a Bolzano, i nostri genitori, avrebbero "optato"?

Anzi, due: "I sudtirolesi sono i toscani del mondo tedesco e i toscani sono i sudtirolesi dell’Italia."

Non c'è mai stato un Tommaso Crudeli, in Sudtirolo. La Toscana non ha avuto un Conrad Norbert Caser.

Non interpretiamo una commedia, noi, mi dispiace. 

Stiamo parlando di esseri umani, di famiglie, che hanno vissuto e sono cresciute, tra i confini.

Non in vista, senza posizioni privilegiate. Persone che nel 1979 erano scese in piazza e discusso con Alexander Langer, ma anche e soprattutto con i molti altri, italiani, tedeschi e ladini, che avevano veramente creduto nella convivenza. Eravamo una comunità che avrebbe meritato una degna rappresentanza. E che sarebbe stata anche più rispettata, dalle altre, di quanto oggi non lo sia.

Buon meritato riposo

Firmato: una boomer di Bolzano 

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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 07:49

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Sig. Loos

Se Lei va su LinkedIn vedrà che due mesi e mezzo fa avevo segnalato esattamente questa foto e le inesattezze che vengono scritte da tempo. Dirò di più: sono andata personalmente al Museo di Storia contemporanea di Lubiana, dove la foto è conservata, per ricostruire queste vicende . Ho sempre detto che gli orribili crimini compiuti dai fascisti in Slovenia sono poco conosciuti, cose immensamente più gravi di quanto accaduto in Sudtirolo, e lo dico solo per correttezza nei confronti dei poveri sloveni, senza nulla togliere alle sofferenze dei sudtirolesi. Ma torno a dire che la popolazione non c'entra. Quando ho iscritto le mie figlie in una scuola Lubiana, anni fa, intitolata a una maestra di 27 anni uccisa dai fascisti italiani ci è stato detto "Qui siete a casa". In Sudtirolo, purtroppo, nessuno ce l'ha detto mai.

So., 30.04.2023 - 07:49 Permalink
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Dennis Loos So., 30.04.2023 - 10:37

Antwort auf von Simonetta Lucchi

"Quando ho iscritto le mie figlie in una scuola Lubiana, anni fa, intitolata a una maestra di 27 anni uccisa dai fascisti italiani ci è stato detto "Qui siete a casa". In Sudtirolo, purtroppo, nessuno ce l'ha detto mai."

Vielleicht wäre es anders wenn Laibach noch immer unter italienischer Herrschaft wäre?

So., 30.04.2023 - 10:37 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 09:37

Antwort auf von Dennis Loos

Mi permetta di aggiungere,Sig. Loos. È la prima volta che leggo l'articolo di Salto sulle foibe che mi ha mostrato. Ma la vicenda della foto dei fucilati di Dane è nota da anni e ci sono state prese di posizione ufficiali da parte del governo sloveno contro questa mistificazione. Che ancora siano state utilizzate anche da esponenti politici di rilievo a fini propagandistici, e, spero inconsapevolmente, mostrate nelle scuole e in eventi pubblici è cosa estremamente grave. Per questo occorre parlarne e per questo la mia insistenza su questi temi. Grazie della segnalazione.

So., 30.04.2023 - 09:37 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 29.04.2023 - 09:53

Esatto. E anche dall'unico commento che leggo qui si nota il disprezzo - perché la non attenzione è disprezzo - nei confronti di queste persone e le loro sofferenze. Il minimo che potrebbe fare questa ricca provincia autonoma è cercare di rimediare adesso, almeno con le parole, se non materialmente. I nostri genitori stanno morendo, ma ci sono i figli e i nipoti che ricordano bene.

Sa., 29.04.2023 - 09:53 Permalink
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Dennis Loos Sa., 29.04.2023 - 13:23

Sie wundern sich, dass die Südtiroler keine Freude hatten, dass nach zwanzig Jahren brutaler Assimilierungspolitik weitere "Italiener" hier her gebracht wurden?

Nicht einmal die deutschsprachigen Südtiroler wurden von ihren Nordtiroler "Brüdern und Schwestern" immer mit offenen Armen empfangen, nicht einmal die Ostvertriebenen Deutschen von ihren "Brüdern und Schwestern" in der BRD. Wenn es eng wird ist einem immer die Jacke näher als die Hose.

Sa., 29.04.2023 - 13:23 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 29.04.2023 - 15:53

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Sig. Dennis Loos
Io non mi stupisco di quello che è successo allora. Mi stupisco che ancora adesso perduri il pregiudizio e la non- conoscenza. Tra quei profughi non c'erano solo italiani. Mia madre che è stata portata a Bolzano a 7 anni non conosceva una sola parola di italiano. Gli optanti sudtirolesi hanno avuto condizioni infinitamente migliori, prima fra tutte quella di poter tornare a casa, questi profughi no. Di questo bisognerebbe essere consapevoli.

Sa., 29.04.2023 - 15:53 Permalink
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Dennis Loos Sa., 29.04.2023 - 16:53

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Es waren vorwiegend ethnische Italiener, aber auch ethnische Slawen, die die italienische Staatsbürgerschaft behalten und bewusst Italiener werden wollten. Das mit der Rückkehr ist ein anderes Thema, aber Sie wollten wissen, warum diese Personen mit den Südtiroler Optanten verglichen werden und das ist jetzt beantwortet denke ich.

Sa., 29.04.2023 - 16:53 Permalink
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Dennis Loos Sa., 29.04.2023 - 13:29

Gennaro Sora hat seine Kriegsverbrechen nicht in Südtirol vollbracht, aber er wird in Südtirol geehrt. Sie weisen ja selber immer auf die Verbrechen der Nazi-Südtiroler hin, aber wenn jemand auf die Faschisten zu reden kommt reagieren sie sehr allergisch, wie auch Frau Lucchi die immer ausweicht. Aber Ihrer Meinung nach manipuliert ja hier nur eine Seite (meinen Sie sich am Ende selbst?).

Sa., 29.04.2023 - 13:29 Permalink
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Dennis Loos Sa., 29.04.2023 - 17:59

Ihnen ist klar, was ein Vergleich ist? Es ist keine absolute Gleichstellung. Die Auswanderer von Istrien und Dalmatien wurden aber nicht gezwungen, ihre Heimat zu verlassen und ihr Leben war auch nicht in Gefahr.

Die Südtiroler Autonomie braucht keinen Vergleich mit Istrien/Dalmatien zur eigenen Rechtfertigung, Ihre Aussage hat also keinen Sinn.

Sa., 29.04.2023 - 17:59 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 29.04.2023 - 21:15

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Al contrario quanto sottolineato dal sig. Marcon è assolutamente pertinente e proprio per questo ho voluto precisare con il prof. Dello Sbarba. Se Lei dice che la loro vita non era in pericolo penso che nessuno possa darLe ragione. Proprio in una provincia con così tanta sensibilità suo temi quali diritti delle minoranze e opzioni si potrebbe pretendere conoscenza e attenzione anche per quelle altrui, soprattutto se vivono sullo stesso territorio. Sia da parte delle Istituzioni che da parte delle singole persone.

Sa., 29.04.2023 - 21:15 Permalink
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Hartmuth Staffler Sa., 29.04.2023 - 21:35

Die Italiener, die aus Istrien vertrieben wurden, sind ganz bewusst nach Südtirol gebracht worden, um die ehemals faschistische und nunmehr "demokratische" Italienisierungspolitik voranzutreiben. Damit sind diese Menschen, die nicht zu beneiden sind, von der italienischen Politik, vor allem von dem üblen Antisemiten Degasperi, missbraucht worden. Auch heute noch werden die Opfer der Vergeltungsmaßnahmen der Tito-Partisanen, die zwar nicht zu entschuldigen, wohl aber nach den schrecklichen Verbrechen der Faschisten zu verstehen sind, von der italienischen Rechten für politische Zwecke missbraucht.

Sa., 29.04.2023 - 21:35 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 29.04.2023 - 22:29

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Sig. Staffler

Come ho detto, siamo pedine di giochi superiori, ma io penso che il problema è proprio che non si vuole accettare un discorso di tolleranza e comprensione. Io le mie opinioni le ho espresse, non voglio convincere per forza nessuno. Mi ha fatto piacere affrontare questo discorso e comunque scambiare punti di vista.

Sa., 29.04.2023 - 22:29 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 07:37

Antwort auf von Hartmuth Staffler

E, concludendo, il tema casa- proprietà, fondamentali per garantire la permanenza sul territorio di una popolazione, porta al punto non ancora trattato, Tommaso Crudeli. A Kaser non mi sembra nessuno abbia fatto un monumento nonostante sia poeta stimato in Germania, ma pressoché sconosciuto in Italia. Sarebbe giusto ricordare chi è nato e vissuto qui perché la Toscana è bella ma lontana.

So., 30.04.2023 - 07:37 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 10:49

Antwort auf von Dennis Loos

Grazie Sig. Loos, questo non lo sapevo. So che a Brunico sono conservati dei suoi scritti infatti volevo venire a visitare la biblioteca e quindi lo andrò a vedere. Sì, ricordo quanto scriveva Kaser riguardo ad esempio al monumento a Walter von der Vogelweide o altri. Nei testi di letteratura si legge che anche le parole sono monumenti nel senso di "manere" e "monere", cioè restare e ammonire. Quindi, anche Kaser ha eretto monumenti. A parte tutto, questo scambio di opinioni è stato istruttivo, buona giornata.

So., 30.04.2023 - 10:49 Permalink
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Elisabeth Garber So., 30.04.2023 - 11:17

Antwort auf von Dennis Loos

Auch ein Gedenk-Zimmer auf Schloss Bruneck wurde eingerichtet.
https://www.ff-bz.com/kultur-leben/kultur/2022-16/ein-zimmer-fuer-n-c.h…
https://www.bruneck.com/de/infos/denkmal-nc-kaser_25641
Auch ich denke, dass ein N.C.-Kaser-Denkmal in der Landeshauptstadt angemessen wäre. Zum Beispiel könnte die Piazza della Vittoria in N.C. Kaser-Platz umgetauft werden.

So., 30.04.2023 - 11:17 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 11:37

Antwort auf von Elisabeth Garber

Grazie del contributo, sì, della camera avevo letto infatti vorrei visitarla presto. Mi stupisce un po'come in generale non si sottolineino gli stretti legami col mondo della scuola, pur così determinante per lui. Ma può essere che li trovi in sito.
Ovviamente la considerazione riguardo al monumento in piazza della Vittoria non è condivisibile né pertinente sia per i motivi storico-artistici che ho già espresso, sia perché non in linea con il pensiero di Kaser stesso, che, piuttosto, criticava aspramente la statua di Walter von der Vogelweide in piazza Walter. Ma io per principio non toglierei nemmeno quella.

So., 30.04.2023 - 11:37 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 15:13

Antwort auf von Hartmuth Staffler

Sig. Staffler
Mi scusi, rispondo per cortesia perché la discussione mi sembra non prosegua. Non ha importanza. Io ho preferito esprimermi apertamente, prima di lasciare definitivamente questa provincia come altri stanno facendo. Esistono associazioni, Società, enti e uffici che trattano questi argomenti molto meglio di me. Esiste una scuola che spero prosegua nella direzione giusta. Il mondo è pieno di monumenti e spero di potermi dedicare ad altri temi, in tutta pace e serenità.

So., 30.04.2023 - 15:13 Permalink
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Hartmuth Staffler So., 30.04.2023 - 15:58

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Sie haben von einem "Monumento alla libertà" geschrieben, das ich leider nicht kenne. Es wäre mir natürlich sympathisch, da ich Freiheit schätze. Leider gibt es in Südtirol immer noch zu viele Denkmäler, die für das Gegenteil von Freiheit stehen, so das faschistische Siegesdenkmal in Bozen oder das Alpini-Denkmal in Bruneck, mit dem der verbrecherische Einsatz der "Divisione Pusteria" in Abessinien verherrlicht wird. Die Alpini haben allein mit dem Massaker von Gaia Zeret weit mehr Frauen und Kinder umgebracht, als bei Ende des Zweiten Weltkrieges in den Dolinen im Karst, den Italienern als Foibe bekannt, ermordet wurden. Aber man ehrt immer noch lieber die Mörder als die Opfer.

So., 30.04.2023 - 15:58 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 30.04.2023 - 16:19

Antwort auf von Hartmuth Staffler

Si parlava di piazza Vittoria e intendevo ovviamente quello. Faccio anche presente che ogni tanto scrivendo da un cellulare le parole vengono automaticamente cambiate e questo l'ho già fatto notare altre volte. Il senso del mio discorso credo sia chiaro e questo è quanto mi premeva dire.

So., 30.04.2023 - 16:19 Permalink