Siamo un gruppo di persone residenti a Bolzano che si sono sentite gravemente offese dal tono e dal contenuto dell’articolo apparso il 13/14.4.13 sul giornale Tagszeitung, riguardante una presunta prenotazione presso un ristorante cinese per il Presidente Durnwalder e il Dalai Lama, in visita in questi giorni nella ns. città.
L’articolo descrive una conversazione con un cameriere cinese presentato come uno che a malapena parla l’italiano e mette la solita “l” al posta della “r” (listolante ecc). Ci ricorda il trattamento riservato fino a non molto tempo fa agli africani (sì badrone etc). Invitiamo la giornalista ad andare a imparare la lingua cinese, almeno così capirà la difficoltà d'accento della lingua cinese, stessa cosa come “r” per noi, anche se tanti cinesi sanno pronunciare "r".
L'articolo ha messo insieme dei pregiudizi sui cinesi e ha preso in giro non solo i ristorante cinesi a Bolzano - tra l'altro nessun ristorante cinese ha ricevuto la telefonata - ma la dignità di tutta popolazione cinese usando “voi cinesi”.
I cinesi sono un popolo tranquillo, è una comunità che lavora tanto senza fare i casini in giro usando le proprie mani e sforzandosi di costruire un bel futuro per la famiglia e i discendenti. Ecco perché i cinesi sono orgogliosi. Ma stavolta anche il “lavorare tanto” viene preso di mira dalla Tageszeitung.
Al giorno d'oggi la mentalità della gente, soprattutto se si tratta di un giornalista, dovrebbe essere più aperta. A chi interessa veramente la Cina, lo invitiamo ad andare a scoprire la nostra storia e la nostra cultura. E' sbagliato rimanere al punto zero e sapere solo criticare usando leggende metropolitane o pregiudizi. Da noi c'è un proverbio: "Jing di zhi wa”: una rana che vive in un pozzo vede solo quel pezzo di cielo che il pozzo gli consente di vedere.
Siamo del parere che la vera satira sia ben altra cosa: non riduce a macchietta il proprio bersaglio, ma usa l’intelligenza per mettere in risalto i difetti presi di mira.
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