Gesellschaft | Il caso

Ora di religione, vietato scegliere

Un liceo di Bressanone ha respinto la richiesta di esonero dall’insegnamento del cattolicesimo presentata da uno studente. I genitori: “Andremo in fondo alla questione”.

Quando il potere cattolico - in ogni sua forma - impone la propria presenza nel pensiero e nella vita quotidiana degli individui diventa un ostacolo alla libertà o alla giustizia e rischia di arrecare un serio danno civile oltre che morale. Ne sanno qualcosa Danilo Noziglia e Cristina Belloni, che si sono visti negare la possibilità di esonerare il figlio adolescente dall’ora di religione apparentemente per un vizio di forma. È accaduto nel liceo scientifico Dante Alighieri di Bressanone, dove Gianluca frequenta la seconda superiore. “Ero convinta di aver compilato la richiesta per l’esenzione l’anno scorso – spiega la madre del ragazzo, insegnante di italiano seconda lingua in un liceo tedesco della città vescovile –, che peraltro non è un modulo che la scuola consegna fra i documenti necessari per l’iscrizione, quindi eravamo sicuri che Gianluca fosse dispensato dal seguire la materia. Visto che poi il programma era incentrato sull’interculturalità e sulla storia delle religioni, lui ha scelto liberamente di frequentare lo stesso la lezione”.

Il problema sorge all’inizio dell’anno scolastico corrente. La scuola iscrive automaticamente il ragazzo al secondo anno -  di nuovo senza inviare alcuna comunicazione per l’eventuale esonero – e lo obbliga di fatto a seguire l’ora di religione. I genitori, a questo punto, telefonano all’istituto per avere spiegazioni. Viene loro risposto che l’esclusione dello studente non risulta nemmeno per l’anno precedente. La questione passa allora nelle mani della dirigente Maria Concetta Capilupi che non accoglie la richiesta di autorizzazione dei genitori, sostenendo che la stessa sarebbe dovuta essere inoltrata esclusivamente all’atto dell'iscrizione o entro il 30 di giugno.

Ho fatto presente che avevo già presentato la domanda – prosegue Belloni -, non ho accusato nessuno del probabile smarrimento della pratica, ma ero pronta a rifarla, perché non esiste alcuna circolare che possa ledere un preciso diritto costituzionale”.
La posizione della dirigente scolastica è cristallina: la legge della provincia autonoma di Bolzano permette di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica purché la richiesta arrivi entro i termini previsti. Della serie o firmi in tempo o ti scordi il diritto alla libertà di culto.

Se faccio un’eccezione per lei, creerei un precedente, e questo non è ammissibile perché vorrebbe dire aprire la porta ad altri alunni con le stesse pretese”, si è sentita controbattere Belloni che ha insistito sull’inviolabilità del diritto costituzionale. “Allora faccia ricorso alla corte costituzionale – ha incalzato Capilupi – sarei persino felice se lo vincesse, ma io devo applicare quella che è la legge della Provincia”. Un eccesso di zelo burocratico e il timore di venire meno a qualche obbligo giuridico, dunque, alla base del rifiuto.

I genitori di Gianluca, tuttavia, non hanno alcuna intenzione di mollare la presa e arrivano a proporre alla dirigente di ritirare il figlio dalla scuola, iscriverlo in un liceo di Bolzano per un giorno e poi tornare all’Alighieri registrandolo daccapo per ottenere finalmente ciò che chiedono. “Non ne faccia una questione di principio e non mi presenti situazioni al limite dell’assurdo”, ha tagliato corto Capilupi.
Il prossimo passo – dichiara il padre del ragazzo – è quello di presentare domanda ufficiale di esenzione, se loro insisteranno nel rifiutare, impugneremo il documento e avvieremo tutte le procedure del caso. Anche la Provincia dovrà pronunciarsi a quel punto”.

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Mensch Ärgerdi… Do., 02.10.2014 - 16:28

Antwort auf von Sarah Franzosini

Beh l'articolo è un pò sibillino a riguardo. Praticamente i genitori credevano che una volta inoltrata la richiesta l'anno scorso, alla quale poi non è stato dato adempimento anche per volontà del figlio, quest'anno il figlio sarebbe stato esonerato con la stessa richiesta?
Ma il figlio quest'anno ha cambiato idea?

Do., 02.10.2014 - 16:28 Permalink
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Sarah Franzosini Do., 02.10.2014 - 17:22

Antwort auf von Mensch Ärgerdi…

La pratica è andata probabilmente perduta, hanno verificato con la scuola perché il ragazzo sarebbe dovuto risultare già esonerato dall'anno prima e infatti lui è stato convinto di esserlo stato per tutta la passata stagione scolastica, pur avendo voluto seguire lo stesso le lezioni perché l'insegnante che aveva allora portava avanti un programma non di tipo dottrinale. Quest'anno che vorrebbe avvalersi di quel diritto non può farlo.

Do., 02.10.2014 - 17:22 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Do., 02.10.2014 - 19:11

Antwort auf von Sarah Franzosini

Così però posso anche capire il fraintendimento da parte della scuola, la quale una volata appurata la partecipazione (volontaria) dello studente ha ritenuto risolta lì la questione.
Ai miei tempi i genitori di un compagno di classe erano passati al credo dei testimoni di Geova e anch'essi esonerarono il figlio dalla lezione di religione. Puntaulmente ad ogni ora di religione usciva e veniva una docente apposita a fare una lezione diversa con lui... mi sono sempre chiesto che cosa si fa in quelle ore, anche perchè la nostra prof. di religione era un tantino pallosa.

Do., 02.10.2014 - 19:11 Permalink
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gorgias Do., 02.10.2014 - 19:51

Warum gibt es nicht auf dem Anmeldungsformular nicht einfach die Möglichkeit anzugeben ob die Teilname am Religionsunterricht erwünscht ist oder nicht?

Übrigens ist es im Rest Italiens so, dass man explizit angeben muss, dass der Schüler/Student am Religionsunterricht teilnehmen soll. Nur hier in Südtirol ist es anders.
Das gehört endlich abgeschafft! Warum muss derjenige der nicht am Religionsunterricht teilnehmen will einen Mehraufwand betreiben und nicht umgekehrt?

Do., 02.10.2014 - 19:51 Permalink