Politik | Bolzano 2016

Donne in politica: facile a dirsi

Le primarie di coalizione del PD per Bolzano avranno anche una candidata: Cristina Zanella. Ma per la politica femminile la concreta affermazione resta molto difficile.

Nelle ultime ore il Partito Democratico è riuscito a ridarsi un pelo di dignità ‘di genere’, acciuffando in extremis la ginecologa Cristina Zanella per colmare una quarta casella per quanto riguarda le primarie per il candidato sindaco a Bolzano che si disputeranno il prossimo 6 marzo.  
Zanella arriva dopo la rinuncia, si ricorderà, di Nadia Mazzardis resasi provocatoriamente indisponibile ad essere la ‘foglia di fico’ per il PD (n.d.r ora Mazzardis giudica “ottima” la candidatura di Zanella). 
La ginecologa bolzanina è tutt’altro che nuova alla politica. Di lei si ricorda una prima  partecipazione alle elezioni comunali del 2000 dove nelle fila della Margherita raccolse 259 voti, a cui fece seguito l’anno dopo la candidatura per le politiche nel collegio di Bolzano dove i voti divennero divennero 4mila. Nel 2005 Zanella quindi tornò in pista, questa volta proprio come candidata sindaca a Bolzano per Alternativa Rosa raccogliendo ben 1161 voti. 
Zanella dunque, per lo meno sulla carta, ha le potenzialità per raccogliere consensi nell’elettorato femminile del PD e non solo, date le sue diversificate militanze nel passato ed i suoi legami con il territorio. 
Va anche considerato che i consensi raccolti da Zanella nel 2005 la pongono in una posizione di alta classifica per quanto riguarda le preferenze femminili ottenute in un consiglio comunale come quello di Bolzano risultato sempre piuttosto ‘maschile’. 

In questo senso senz’altro gli Ecosociali si mangiano le mani visto che da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco il record di voti ottenuti da una donna è ampiamente appanaggio di Cecilia Stefanelli con i 4522 voti di preferenza ottenuti nel 2015, un risultato davvero straordinario visto che si tratta di un risultato triplo rispetto alla seconda in questa speciale classifica e cioè l’oggi discussa parlamentare Michaela Biancofiore. La deputata riuscì infatti a bissare nel 2010 con 1455 voti di preferenza il risultato ottenuto 5 anni prima nelle elezioni bis del 2005, quelle che videro il primo successo di Spagnolli. 
Molto interessante è anche il fatto, sull’onda delle ambizioni dell’opposizione di lingua tedesca alla SVP, il quarto gradino del podio delle preferenze femminili dal 2000 ad oggi alle elezioni comunali di Bolzano è occupato da Ulli Mair con i 963 voti ottenuti nel 2010, superata solo dalla compianta ex assessora SVP Ingeborg Bauer Polo dall’alto dei 1299 voti ottenuti nel 2000. 

In quindici anni di elezioni comunali a Bolzano sono state poi in grado di distinguersi diverse candidate della Stella Alpina, segno della consuetudine alle ‘preferenze’ molto più consolidata nel mondo di lingua tedesca. Campionesse in questo senso si sono distinte soprattutto Margarethe Rottensteiner (oggi ‘a riposo’) capace anche di sfiorare i 1000 voti di preferenza e le due colleghe ancora in attività Kofler Paintner e Sylvia Hofer

Per quanto riguarda le candidate di madrelingua italiana va segnalato che nel 2000 non vi fu nessuna candidata sindaca e che invece nelle due elezioni del 2005 si mise in luce la radicale Donatella Trevisan, capace di attestarsi sui 700/800 voti. Significativo in questo senso è stato anche il numero di consensi raccolto nel 2015 da Maria Teresa Tomada (886). 

Per quanto riguarda il PD e più in generale la galassia di centrosinistra dal 2000 ad oggi le donne maggiormente in grado di raccogliere consensi sono state Monica Franch (643 preferenze nel 2000 e 570 nel maggio 2005) e Maria Chiara Pasquali (440 nel nel novembre 2005 e ben 563 nel 2010). 
Tra gli ecosociali significativi sono stati anche i consensi raccolti da Patrizia Trincanato dei Verdi nel novembre 2005 (496) e nel 2010 (664). 

Un discorso a parte merita Elena Artioli, che resta al momento in una orbita esterna rispetto al centro sinistra bolzanino. Tutto questo a causa 1) della sua antipatia per le primarie, 2) della scarsa propensione alla collaborazione (n.d.r. parole della segretaria Liliana Di Fede) ed ora anche 3) dei rapporti non facili con gli ex alleati De Lorenzo e Bonvicini. 
In realtà quando nel novembre 2005 faceva ancora parte della SVP, Artioli fu infatti in grado di ottenere ben 787 preferenze nonostante il suo pedigree etnico non purosangue. Successivamente le preferenze di Artioli raccolte nel capoluogo divennero 579 nella prima elezione in consiglio provinciale nel 2008 e quindi 1103 nel 2013 quando l’esponente politica riesci a confermare il suo seggio grazie al patto con il centrodestra escogitato da Biancofiore e poi subito ripudiato. 

Insomma: le donne del centrosinistra continuano nella loro difficile marcia verso un’affermazione nella politica bolzanina. Ma lo smacco del precoce addio di Stefanelli alla politica, la presa di distanze di Chiara Pasquali, il niet di Mazzardis e il recupero di Zanella in zona Cesarini lasciano intendere quanta sia ancora lunga la strada da compiere per dare alla politica femminile un’adeguata rappresentanza politica nel capoluogo altoatesino. 

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Palaia Renato Mo., 15.02.2016 - 10:36

Troppo stonata appariva la candidatura di tre uomini del PD, per non richiedere un correttivo femminile attraverso l'aggiunta della Zanella nella corsa delle primarie. Tutto il lavoro di sostegno all'ingresso in politica delle donne, che sta svolgendo la Mazzardis, doveva trovare necessariamente un riscontro, che almeno formalmente riempisse un vuoto inaccettabile. La difficoltà del PD di rendersi credibile in questa fase è evidente ed il personaggio carismatico che si attendeva non è comparso sulla scena, per obbiettive carenze di prestigio in sede locale o per dichiarata rinuncia di personaggi validi impegnati politicamente altrove.

Mo., 15.02.2016 - 10:36 Permalink