Politik | Dopo la lavata di mani del Commissario Penta "Pilato" siamo chiamati a dire la nostra. Ma siamo davvero pronti ad affrontare questa Consultazione Popolare?

Ultime considerazioni prima del Referendum

Da domani inizieranno le votazioni: perché ci sentiamo come se non avessimo abbastanza dati per poter scegliere in maniera oggettiva?
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Ed ecco che ora toccherà a noi cittadini prendere una bella decisione riguardo al futuro della nostra città. Come tutti sappiamo dovremo decidere se siamo o no favorevoli alla stipulazione dell’Accordo di programma per il Piano di Riqualificazione Urbanistica (PRU) dell’area che ormai tutti conosciamo. 

 

Dobbiamo però farci delle domande:

 

  1. Perché in generale ci si sente come se non si avessero abbastanza dati per poter scegliere in maniera oggettiva?
  2. I Bolzanini sanno effettivamente di che cosa tratti l'Accordo di Programma o si limitano semplicemente a quanto si è sentito dire? 
  3. Davvero abbiamo le competenze per poter valutare l'argomento e assumerci la responsabilità di prendere una decisione di questo tipo?
  4. È compito nostro quello di leggerci l'accordo di Programma e tutti i 36 allegati? 
  5. Se non dovesse essere compito nostro (perché troppo complesso e tecnico) e dovessimo solo basarci su quanto sentito dire alle conferenze o letto su brochure e cartoline, ha davvero senso il nostro voto?

 

L'unica cosa certa, in questo lunedì di pasquetta pre-referendum, è che raramente qualcuno sa abbastanza da poter votare consapevolmente e moltissimi non sanno proprio niente. E il motivo non è da ricercare nell’ignoranza di qualcuno o nell’intelligenza di qualcun altro: il problema è che il tema è estremamente complesso!  Tanto complesso da far discutere per mesi e mesi schiere di “pro” e schiere di “contro”. Riviste, cartelloni elettorali, cartoline, conferenze, banchetti, manifestazioni, sponsorizzazioni…il tutto per limitare i commenti a: “Almeno toglie il degrado”, “È un ladro corruttore”,  “Toglierà il traffico e porterà lavoro”, “Così svendiamo la città” e varie combinazioni tra questi. 

 

Stiamo parlando di un’operazione da centinaia di milioni di euro che per essere analizzata pienamente avrebbe bisogno di analisi urbanistiche, architettoniche, edilizie, sociali, economiche, politiche, ambientali, viabilistiche, territoriali, paesaggistiche…diciamo che si tratta di qualcosa che non può essere spiegato da slogan. Giusto per chiarire la questione: se una persona avesse seguito tutte le conferenze, letto l’Accordo di Programma e analizzato gli allegati avrebbe  comunque difficoltà a farsi un’idea ben chiara sull’argomento. Questo perché le scelte urbanistiche non possono essere temi da referendum: troppo complesse e troppo articolate. 

 

Il fatto che sia estremamente difficile comprendere totalmente la questione andando ad analizzare tutti i singoli aspetti è comunque comprensibile: un "Cittadino X" ha svariati problemi  (es: mandare avanti una famiglia, arrivare a fine mese, problemi di salute, emergenze quotidiane), tanto da affidarsi all'amministazione in modo tale che questa amministri la città. Perché questo è il ruolo dell'amministrazione, altrimenti non si chiamerebbe "amministrazione". Questa poi si affiderà al parere di Organi e di Tecnici che si spera siano in grado di analizzare accuratamente le varie questioni in modo tale da prendere una decisione, coscienti comunque del fatto che la decisione "perfetta" non esiste. 

 

È quindi giusto che la responsabilità di una scelta così difficile e importante sia data ai cittadini in questo modo? Certo, il poter farci sentire e far sapere il nostro parere è sempre una bella cosa, ma adesso ha davvero senso? Non avrebbe avuto più senso l’uso di uno strumento di democrazia partecipativa durante tutto l’iter, con tutti i pro e contro della cosa? Ora come ora (e da qui l’immagine scelta) pare sia quasi una “lavata di mani” da parte del Commissario Penta, e in parte è comprensibile: non ha creato lui questo problema e quindi perché dovrebbe risolverlo mettendosi contro mezza Bolzano? Meglio sentirsi a posto con la coscienza e firmare una volta che i cittadini avranno detto “SÍ”. 

 

Detto questo voglio credere nella buona fede di tutto coloro che negli ultimi anni hanno lavorato al progetto: arrivare ad un punto di intersezione tra l’interesse pubblico e quello privato è un’operazione difficile e di sicuro ha bisogno di cercare compromessi per entrambe le parti. Essere poi coscenti del fatto che il privato abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo delle città è anche comprensibile. Ma ciò non toglie che qualcuno possa essere critico riguardo a diverse scelte senza dover essere accusato di volere la distruzione della città oppure venire accusato di eresia dicendo che l’art 55/quinquies sia stato partorito male! 

 

 

 

Riassumendo: 

 

  • argomento impossibile da valutare con coscienza, visto che ognuno farà riferimento ad argomenti che “conosce” tralasciando molti, molti aspetti. C'è chi è colpito dal traffico, chi dal degrado, chi dal cemento, chi dalla stazione delle autocorriere, chi dai parcheggi, chi dal parco, chi dagli alloggi, chi dall'albergo di lusso, chi dalle nuove zone pedonali, ecc. ;
  • oramai è troppo tardi per passarci questa "patata bollente": le scelte andavano condivise prima con una migliore comunicazione. Il fatto stesso di avere mezza città abbagliata da immagini di "visioni del futuro" è simbolo di quanto si sia poco abituati a questo tipo di comunicazione e di quanto poco abituata sia la città a "vedere" i suoi possibili sviluppi. Nel Masterplan, per esempio, è pieno di visioni interessanti capaci di cambiare la faccia di Bolzano in positivo rispetto a moltissimi punti di vista: ma di questo cosa è arrivato ai cittadini?
  • partecipazione della cittadinanza strutturata in modo inutile: sia per tipologia (Consultazione Popolare) sia per tempistica (quando tutto è oramai deciso e molti capitali già investiti); se tutto quello che si è investito per questo referendum si fosse investito in un processo di partecipazione (con tutti i suoi aspetti positivi e negativi), probabilmente non ci troveremmo in questa situazione;
  • Il grosso errore (ammesso anche dai passati amministratori) è stato l’iter che ha portato a tutto questo, con particolare riferimento alla Partecipazione dei Cittadini e al ruolo del Consiglio Comunale;
  • Per convincerci di come il tutto sia trattato in modo estremamente superficiale rendiamoci conto che siamo arrivati ad esser divisi tra i “Basta Degrado” e i “No Speculazioni”. Come se una persona contraria alle speculazioni amasse il degrado e una contraria al degrado amasse le speculazioni…

 

 

Detto questo: buon referendum a tutti.

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Martin B. Di., 29.03.2016 - 00:38

Gute Zusammenfassung. Und nun? Wieder einmal Einttäuschung ob der Arbeit aller involvierten "Profis" im "Interesse der öffentlichen Hand".

Di., 29.03.2016 - 00:38 Permalink
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Salto User
Margot Wittig Mi., 30.03.2016 - 00:14

...Come se una persona contraria alle speculazioni amasse il degrado e una contraria al degrado amasse le speculazioni…
però chi è contrario alle speculazioni, di solito è abituato a ragionare con la propria testa, non si fa abbagliare da simulazioni scorrette e non crede alle favole

Mi., 30.03.2016 - 00:14 Permalink