Politik | Bolzano 2016

L'avamposto di CasaPound a Bolzano

Puglisi Ghizzi, candidato sindaco del Movimento neofascista dopo l'esito elettorale: "A differenza di altri abbiamo saputo riavvicinare i cittadini alla politica".

I fascisti del terzo millennio tornano ad occupare i banchi del consiglio comunale bolzanino, conquistando, con il 6,70% delle preferenze, altri 2 seggi - oltre quello dell’anno scorso che spettò ad Andrea Bonazza - segnando quota 3. Effetti, va da sé, di una inequivocabile asfissia politica e di una lottizzazione partitica inguaribile (non è mai troppo tardi per una riflessione di metodo, a sinistra). Se la risposta di CasaPound è greve, è anche, al contempo, evidentemente redditizia. Ancora di più in tempi di crisi (anche di coscienza). “Un successo che non è giunto del tutto inaspettato”, commenta il candidato sindaco di CP Maurizio Puglisi Ghizzi, “il riscontro da parte delle persone è stato finora sempre positivo, abbiamo intercettato il voto di chi ha perso fiducia nei partiti tradizionali, con 3 consiglieri possiamo davvero fare la differenza”. Non parla di voto di protesta l’alfiere di CasaPound sottolineando che l’ultimo candidato in lista, lo stesso Bonazza, ha ottenuto 861 preferenze, piazzandosi nella triade dei più votati dopo il capolista del Pd Sandro Repetto e il candidato della Volkspartei Luis Walcher. Confermato inoltre consigliere di quartiere, con 200 preferenze, Davide Brancaglion, recentemente rinviato a giudizio con l’accusa di aver aggredito un minorenne di fronte alla sede del Movimento in via Cesare Battisti a Bolzano.

Non si tratta nemmeno di avere tolto voti al Carroccio spiega Puglisi Ghizzi, “i leghisti hanno mantenuto i loro 5 consiglieri, e se hanno perso consenso è probabilmente perché hanno deciso di correre da soli con un proprio candidato sindaco”. Riguardo il valzer delle alleanze le cui strategie già iniziano, seppur con cautela, a profilarsi all’orizzonte, non è escluso un eventuale appoggio all’aspirante sindaco di centrodestra Mario Tagnin, unica “seccatura” la Svp che, qualora decidesse di sostenere la compagine guidata dal dentista bolzanino, non gradirebbe sicuramente trovarsi “in casa” l’estrema destra. “Siamo pronti al confronto, ma sui programmi, se la coalizione di centrodestra vorrà il nostro appoggio possiamo discuterne, mi pare peraltro che in queste ore Tagnin non abbia escluso il dialogo con il nostro Movimento, toccherà poi a lui e ai suoi eletti valutare un eventuale nostro sostegno”.

Il veto, non è difficile intuirne il motivo, è invece per la controparte: “Caramaschi è stato city manager a Bolzano - sottolinea Puglisi Ghizzi - la coalizione che guida è quella che negli ultimi 15 anni ha espresso assessori e governo cittadino e nonostante ciò in ogni occasione della campagna elettorale il candidato sindaco del centrosinistra non ha fatto che sostenere di avere a portata di mano la soluzione per far ripartire il capoluogo, mi chiedo: non poteva essere fatto qualcosa nel merito in tutto questo tempo?”.

Definisce una “compagine democratica”, Puglisi Ghizzi, il Movimento di CasaPound, “se così non fosse non parteciperemmo nemmeno alle elezioni, abbiamo condotto una campagna per raccogliere le firme come tutti gli altri”. Democrazia e fascismo, un controsenso sintattico oltre che concettuale. “Una cosa è l’ideologia, l’altra è l’applicazione di queste idee all’interno di un consesso democratico”, ribatte il candidato sindaco di CasaPound che non attribuisce alle vicende legate al Brennero o alla scia del successo diffuso delle destre in Europa il motivo dell’exploit elettorale di ieri (8 maggio): “Abbiamo piuttosto dimostrato la capacità di far avvicinare di nuovo i cittadini alla politica, cosa che invece è mancata alla sinistra di Margheri e di Rifondazione”.