Gesellschaft | Il commento

Mayr-Nusser sarà beato

Per decenni la sua scelta di non giurare fedeltà a Hilter fu l’eccezione, in grado confermare una (cattiva) regola nella società e nella chiesa sudtirolese.

Alla fine il Vaticano ha deciso ed il via è arrivato. Il contabile e dirigente dell'Azione Cattolica, morto nel 1944 in seguito alla sua decisione di non giurare a Hitler per motivi religiosi e di coscienza, diventerà il beato di Bolzano
Per raggiungere questo risultato la chiesa altoatesina ha dovuto e voluto compiere un percorso difficile, forse facilitato dal trascorrere del tempo ma comunque faticoso. Non dobbiamo dimenticare infatti che la scelta assolutamente isolata di Mayr-Nusser venne compiuta in un epoca in cui ad esempio il vescovo della diocesi di Bressanone Geisler aveva optato per la Germania prima e successivamente apertamente appoggiato l’occupazione nazista del Tirolo meridionale.

La scelta di Mayr-Nusser dunque per decenni venne considerata, anche all’interno della chiesa altoatesina, più un abbandono della famiglia (Mayr-Nusser era da poco divenuto padre del figlio Albert quando morì nel viaggio verso il campo di concentramento) che una testimonianza di fede. Ne è dimostrazione il fatto che nei primi decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale i promotori della figura di Mayr-Nusser all’interno della chiesa furono in stretta minoranza. Tant’è vero che le spoglie di quello che oggi viene definito ‘martire’ vennero riportate in Italia solo diversi anni dopo e soprattutto grazie all’interessamento del figlio. 

Negli ultimi 15 anni le ferite nella chiesa altoatesina per fortuna hanno iniziato a rimarginarsi, grazie anche la scomparsa di alcuni protagonisti dei contrasti dell’epoca. Ma la chiesa locale comunque per giungere all’obiettivo di avere il suo ‘martire’ ha dovuto per così dire ‘sterilizzare’ i pur presenti ‘aspetti politici’ della scelta di Mayr-Nusser (che, lo ricordiamo, aderì segretamente al movimento antinazista "Andreas Hofer Bund").
Nella causa di beatificazione la chiesa locale ha dunque insistito sugli aspetti religiosi, non cogliendo l’occasione dunque per affrontate un discorso aperto e trasparente in merito al travaglio che la chiesa locale affrontò nel periodo compreso tra le opzioni del ’39, l’occupazione nazista e gli anni immediatamente successivi alla guerra quando - vogliamo ricordarlo - alcuni rappresentanti della chiesa locale ebbero addirittura un ruolo chiave nel favorire la fuga di alcuni criminali nazisti di primissimo piano

L’auspicio è ora che la conseguita beatificazione possa consentire alla società ed alla chiesa altoatesina di restituire di Mayr-Nusser una figura a tutto tondo. Una figura in cui la fede si fonde profondamente con l’impegno civile e - anche - politico
In sostanza la figura reale, come d’altronde tutte le biografie finora pubblicate hanno avuto la possibiltà di mettere ampiamente in luce. 

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Hartmuth Staffler Mo., 11.07.2016 - 15:02

Dass Josef Mayr-Nusser selig gesprochen wird, ist erfreulich und stellt eine späte Anerkennung seiner bewundernswerten Haltung dar, die ihre Kraft aus dem Glauben und dem Tirolertum schöpfte. Nicht zutreffend ist es allerdings, die Haltung Mayr-Nussers als "scelta assolutamente isolata" zu bezeichnen. Es hat in Südtirol mehrere Beispiele von Eidesverweigerung gegeben, besonders spektakulär der Fall des Polizeiregimentes Brixen, dessen rund 2700 Angehörige geschlossen den Eid verweigerten (ein Agitationserfolg unseres Tiroler Widerständlers Hans Egartner), was die meisten mit dem Tod bezahlten. Seltsam ist auch, dass Luca Sticotti den Fürstbischof Geisler bemüht, obwohl Mayr-Nusser gar nicht der Diözese Brixen angehörte, sondern der Diözese Trient, deren Bischof Endrici wegen seiner Sympathien für den Faschismus bekannt war.

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