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Annullierte Baukonzession

Die Landesregierung hat den Bau des Aspiag Großkaufhauses gestoppt. Am Dienstag annullierte man die Baukonzession.
ASPIAG
Foto: Salto.bz
Salto.bz hatte es bereits vor drei Wochen angekündigt. Jetzt erfolgte die formale Entscheidung.
Die Landesregierung hat am Dienstag, die Baukonzession des 30.000 Quadratmeter großen Einkaufszentrums des Handelsriesen Aspiag im Gewerbegebiet Bozen Süd annulliert. Der Kommissär der Gemeinde Bozen, Michele Penta, hatte diese Variantekonzession am 20. Mai 2016 zu Gunsten der Aspiag Service ausgestellt. Offiziell als Anpassungsarbeiten wäre im Bozner Gewerbegebiet in der Buozzistraße am Ende die größte Einzelhandelsstruktur Südtirols errichtet worden.
Bereits im September hat die Landesregierung aber ein Verfahren zur Annullierung dieser Baukonzession Nr. 212/2016 eingeleitet. Vorausgegangen waren mehrere Eingabe an die Landesregierung nach Artikel 105 des Landesraumordnungsgesetzes. Unter anderem ein Rekurs des Handels- und Dienstleistungsverband Südtirol (hds).
Die zuständigen Landesämter kamen nach der Überprüfung der Sachlage zum Schluss, dass es in diesem Fall mehrere Übertretungen der geltenden Landesgesetze gegeben habe. Man räumte der Gemeinde Bozen und der Aspiag Service als Inhaberin der Baukonzession und Eigentümerin des Baues eine Frist von 20 Tagen, um zu den Beanstandungen Stellung zu nehmen.
Die Gemeinde Bozen hat auf ihre Stellungnahme gänzlich verzichtet. Das Unternehmen hat nur zu einem Teil der beanstandeten Punkte Stellung bezogen und konnte die Beanstandungen auch nicht stichhaltig entkräften“, erklärte Arno Kompatscher am Dienstag auf der Pressekonferenz nach der Sitzung der Landesregierung. Der Landeshauptmann: „ So ist uns nichts anders übriggeblieben, als die Konzession heute zu annullieren".

Erfreuter hds

Sichtlich erfreut über diese Entscheidung zeigt sich der Handels- und Dienstleistungsverband Südtirol (hds). „Dieser Schritt ist lediglich die Konsequenz der geltenden Bestimmungen in der Raumordnung - insbesondere was die Ausübung des Einzelhandels in Gewerbegebieten anbelangt“, erklärte hds-Präsident Walter Amort. Die Landesregierung hat den hds-Rekurs mit der Begründung angenommen, dass das Bauobjekt nicht über die notwendigen raumordnerischen Voraussetzungen für die Ausübung einer Einzelhandelstätigkeit in diesem Gebiet verfüge. Vor allem aber sei für ein solches Projekt eine Änderung des Bauleitplanes der Gemeinde erforderlich.
 
 „Diese Entscheidung folgt den Grundsätzen der Südtiroler Raumordnungsbestimmungen. Sie wird dem Prinzip gerecht, dass Einzelhandel vornehmlich in den Orten und bewohnten Gebieten ausgeübt werden kann und nur in bestimmten Ausnahmefällen – wie für sperrige Güter – in den Gewerbegebieten“, resümiert Walter Amort.
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alfred frei Di., 27.12.2016 - 17:26

Eine Volksbefragung alla Michele Penta (ehm. Kommissär der Gemeinde Bozen) könnte die Lösung bringen; mit kleinen Varianten: > Ausdehnung der Befragung auf das ganze Land, offene Briefwahl (keine Österreichblamage) und Verlängerung der Abstimmungsdauer von einer Woche auf ein Monat. Die Medien könnten dabei ihren Werbebudget aufstocken.

Di., 27.12.2016 - 17:26 Permalink
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Massimo Mollica Di., 27.12.2016 - 22:13

Il sig. Walter Amort sappia che il sottoscritto non si sottometterà alle sue volontà di dove e come fare la spesa. Potete mettere tutte le barriere che volete ma tanto il progresso non lo fermate! Io farò sempre più acquisti online e per il resto compro dal gruppo Aspiag o vado fuori regione. I miei soldi non li avrete!

Di., 27.12.2016 - 22:13 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 07:47

Antwort auf von pérvasion

Come che c'entra? Qual'è il principio per il quale a Bolzano Bozen non può esistere un altro centro commerciale? (a Innsbruck ve ne sono circa 5 e nessuno è morto!) In un futuro prossimo esisteranno negozi senza cassiere aperti 24 ore al giorno. Che facciamo, blocchiamo internet? Davvero pensate che la gente non cambi mai usi e costumi? Davvero potete dirmi dove e come devo fare gli acquisti?

Mi., 28.12.2016 - 07:47 Permalink
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Sigmund Kripp Mi., 28.12.2016 - 09:03

Antwort auf von Massimo Mollica

@M.Mollica . A Innsbruck nessuno é morto? Vada nei paesini circostanti e prova di trovare un negozio! Sono morti tutti i negozi vicini alla gente. Come fa a far la spesa una donna anziana senza patente, senza auto? Vada nel Nordtirol e si guardi intorno, allora forse capirá che cosa é morta.

Mi., 28.12.2016 - 09:03 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 09:15

Antwort auf von Sigmund Kripp

A parte che bisogna vedere se è vero quello che Lei dice, comunque sarebbero morti comunque. Le ripeto! La gente cambia sia gli usi che i costumi. Lei per esempio ora scrive tramite un pc su un sito chiamato web SALTO. Una volta non lo avrebbe fatto! Una volta non esisteva internet!
p.s. il PC con cui scrive è stato costruito in Cina e forse progettato negli Stati Uniti e grazie al commercio mondiale Lei ha potuto comprarlo e usarlo!

Mi., 28.12.2016 - 09:15 Permalink
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Albert Hofer Mi., 28.12.2016 - 09:52

Antwort auf von Massimo Mollica

Recentemente ho conosciuto gente della Zillertal. "Da dove sei? Ah, Bolzano! Bellissimo, ci andiamo spesso!!! Da voi sì, che si può ancora far shopping. Tutti sti negozi bellissimi in pieno centro... da noi tutto è stato massacrato da sti maledetti centri commerciali delle periferie, il DEZ e così via. Un orrore...." Il Sudtirolo è probabilmente tra i pochi posti d'Europa, dove si crede ancora, che i centri commerciali rappresentino il "futuro".

Mi., 28.12.2016 - 09:52 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 11:15

Antwort auf von Albert Hofer

Gentile sig. Hofer. Io abito in centro a Bolzano Bozen e probabilmente avrò incontrato i suoi amici fare acquisti in centro mentre intasavano con le loro auto le strade cittadine. Rispetto il Suo e dei suo amici pensiero ma il centro di Innsbruck come quello di Trento sono dei veri e propri gioielli! Del resto pure a Bolzano Bozen ci sono dei centri commerciali.

Mi., 28.12.2016 - 11:15 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 11:18

Antwort auf von Sigmund Kripp

gentile sig. Kripp, a Innsbruck ci vado spesso perché lì c'è Ikea e altre cose che qui mancano e a me piacciono. Confesso che non frequento le montagne limitrofe perché preferisco il mio Südtirol. Ne lei ne nessun altro può obbligare le persone dove devono fare la spesa. Il pc dal quale scrive è stato costruito in Cina, lo sa questo?

Mi., 28.12.2016 - 11:18 Permalink
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Sigmund Kripp Mi., 28.12.2016 - 11:59

Antwort auf von Massimo Mollica

@M.Mollica: molto bene! se é giá a Innsbruck, allora la prossima volta si rechi p.e. a ABSAM, piccolo paese vicino, e si guarda tutti i negozi chiusi nel centro del paese. Molto interessante! Io non voglio obbligare nessuno a comprare dove non vuole. Ma se c´é la possibilitá di mantenere le strutture piccole nei paesi tramite una legge, questo lo sostegno. Niente di piú. G.a.d. siamo ancora in una democrazia e le leggi vengono fatte dal parlamento risp. consiglio provinciale e non da singole persone. (quando é ritornato da Absam, mis scriva le Sue impressioni, grazie)

Mi., 28.12.2016 - 11:59 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 12:54

Antwort auf von Sigmund Kripp

Gentile sig. Kripp quando avrò l'occasione ci andrò volentieri. Comunque anche nella mia Bolzano Bozen ci sono tanti negozi chiusi e questo da prima che aprisse il Twenty! Le ripeto che non sarà una legge, voluta da una minoranza (l'unione commercianti) , a decidere dove bisogna fare gli acquisti, la gente va a farli dove vuole. E oggi abbiamo internet, che non serve solo per scrivere su SALTO, ma anche e soprattutto per acquistare! La società si evolve e noi non possiamo più tornare giovani! QUI ( https://www.salto.bz/it/article/28122016/amazon-go ) può leggere il mio pensiero.

Mi., 28.12.2016 - 12:54 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 13:04

Antwort auf von Sigmund Kripp

p.s. sono andato a vedere dove si trovasse ABSAM su google maps e penso che sia un bel luogo! Ci sono comunque ben 2 MPreise, eine Apoteke, Konditorei, Sparkasse e altre opportunità Sono certo che saranno ben contenti di non avere una massa di turisti che gli porta principalmente smog e caos!

Mi., 28.12.2016 - 13:04 Permalink
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Sigmund Kripp Mi., 28.12.2016 - 16:06

Antwort auf von Massimo Mollica

- MPreis ist außerhalb des Dorfes, für alte Frauen ohne Auto unerreichbar
- Apotheke : ok
- Konditorei: ok, aber was kauft man dort ein?
- Sparkasse: ja, aber was kauft man dort ein?
GESTORBEN sind:
- der Bäcker
- 3 kleine Lebensmittelläden
- Der Metzger
- die Post
- das Bekleidungsgeschäft
- das Papiergeschäft
- der Schuster
alles Geschäfte, die ich in meiner Kindheit noch frequentiert habe. Und die ich hier in Partschins NOCH HABE!!!
Natürlich gibt es Veränderungen, aber BLINDER FORTSCHRITTSGLAUBE führt nicht zur Verbesserung der Lebensverhältnisse; anzi! Meist müssen seine Folgen mühsam wieder korrigiert werden.

Mi., 28.12.2016 - 16:06 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 28.12.2016 - 16:23

Antwort auf von pérvasion

Anche in questo caso rispetto la Sua opinione ma non la condivido, o per lo meno solo in minima parte. La provincia , su indicazioni di qualche Lobby (NON DELLA MAGGIORNAZA DELLA GENTE), può emettere tutte le leggi che vuole. Il cambio di usi e costumi non si può fermare. Lunedì 26 Dicembre al Twenty mi hanno detto che non c'era un posto libero e questo nonostante i negozi fossero tutti chiusi e la giornata fosse splendente. Si rende conto? Io continuerò a fare sempre più acquisto online. Un giorno ci saranno negozi aperti 24h al giorno. Le auto saranno elettriche e senza conducente. Così va il mondo!

Mi., 28.12.2016 - 16:23 Permalink
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Faber Simplicius Mi., 28.12.2016 - 09:41

Hurrà Hurrà, abbiamo risolto il problema del commercio al dettaglio sotto i portici o nella Bolzano "giusta", quella al di qua del Talvera visto dal Palazzo del Potere....
Forse HDS dovrebbe spiegare al Bauernbund ed alla sua paladina in consiglio provinciale la Sig. ra Hochgruber Kuenzer, che spinge per far vendere al dettaglio i prodotti agricoli in zona produttiva, che lì si possono vendere solo "beni ingombranti"...

Mi., 28.12.2016 - 09:41 Permalink
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Martin Daniel Do., 29.12.2016 - 10:51

Caro Mollica, se consideriamo anche l'articolo "Lektionen am Brenner" (https://www.salto.bz/de/article/28122016/lektionen-am-brenner), allora mi pare evidente che l'argomento che uno sviluppo sarebbe intervenuto comunque (p.e. la moría dei piccoli negozi) non regge di fronte al dato che è l'infrastruttura e quindi l'offerta creata dall'uomo a cittadini e imprese a condizionarne l'azione ed a causare un determinato sviluppo. Se io ho la macchina sotto casa e la prossima fermata del mezzo pubblico a 2 km, allora la mia scelta sarà fortemente indirizzata verso il mezzo privato.

Do., 29.12.2016 - 10:51 Permalink
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Sigmund Kripp Mo., 02.01.2017 - 19:11

Antwort auf von Faber Simplicius

@faber simplicius (sic) : welches Geschäft erzwugt mehr Autoverkehr: eines im Dorfzentrum, wo es für z.B. 80% der Einwohner in 8 Min. Gehweg erreichbar ist - ODER eines am Dorfrand, evtl. in der Industriezine, wo 98% mit dem Auto hinfahren müssten? Autoverkehr ist Folge verfehlter Planungen bzw. autoorientierter Planer!

Mo., 02.01.2017 - 19:11 Permalink
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Luis Durni Mo., 02.01.2017 - 13:44

grosse fische fressen kleine. die geschäfte in absam haben geschlossen weil die kunden beim grösseren einkaufen.
ich suche nach eine beispiel das aufzeigt: kleine unabhängige geschäfte (kaufen ) fressen ein grosses einkaufszentrum.
oder jemand der china kauft.

Mo., 02.01.2017 - 13:44 Permalink