Politik | Toponomastica

“Una bocciatura pericolosa”

Francesco Palermo commenta a caldo la rottura in Commissione dei 6 sulla toponomastica: “ora spero che la SVP non si irrigidisca”.
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Foto: radionbc

salto.bz : Senatore, riusciamo a descrivere sinteticamente la situazione?
Francesco Palermo - Il primo punto importante per me era non mettere ai voti la norma senza il consenso di tutti. La cosa era tutt’altro che scontata ed anche su questo c’è stata una discussione motlo accesa. Da parte mia sentivo l’esigenza di trovare un compromesso che venisse supportato da tutti, altrimenti il giorno dopo sarebbe venuto fuori che era 'una cosa solo di una parte'. L'operazione avrebbe potuto funzionare solo se tutti ci avessero messo la faccia, insomma.
Secondariamente posso dire che secondo me è davvero un peccato. Avevamo trovato un accordo e non mi aspettavo che si arrivasse a questo punto viste le premesse. In ogni caso ora bisogna andare avanti. Abbiamo vissuto 70 anni senza nessuna norma e ne vivremo in futuro altri 70 senza averla. Correndo però qualche rischio in più.

Quale rischio?
Che la SVP si irrigidisca ed è per questo che bisogna sperare che si riesca a mantenere un po’ di moratoria etnica. E soprattutto che non succeda proprio quello che in molti volevano. Il pericolo ora infatti è che nel mondo di lingua tedesca si torni a dare dei fascisti agli italiani. Italiani che sono la parte debole e quindi in questo contesto sono solo loro che hanno da perdere. 
C’era anche chi diceva: lasciamo che a decidere sia la Corte Costituzionale. Ebbene: la Corte cancellerà la legge 2012 e si andrà avanti come prima, sempre che in Consiglio Provinciale non la cancelli prima, cosa molto probabile.

La mossa di Bizzo di spostare la blindatura dei nomi italiani dalla relazione accompagnatoria alle norma aveva senso nel merito?
Il dato giuridico è quello che è. Però va anche considerato che sono 70 anni che la SVP non riconosce i nomi di Tolomei. Per loro quei nomi non esistono e quindi metterli nella relazione era già uno sforzo. Se poi in una trattativa così delicata chiedi anche di inserire i nomi nella norma, allora è chiaro che è come mettere a loro tre dita negli occhi. 

Bizzo insomma sapeva che la sua proposta sarebbe stata vissuta come una provocazione da parte della SVP…
Certo. Lo ripeto: formalmente non era mica sbagliato che proponeva. Solo che nella pratica voleva dire far fallire l’accordo. 

Non tutto è perduto, però. Circola una voce relativa ad una data, il 23 marzo, in cui la Commissione dei 6 potrebbe tornare ad incontrarsi per parlare della questione. E’ così?
Confermo, la richiesta c'è stata. La posizione ufficiale di Bizzo (come riportato da salto, ndr) è che ora deve parlarne con il suo partito. Però il PD in realtà ne ha già discusso e c’ero anch’io lì. Oramai sarebbe possibile programmare una nuova seduta solo se Bizzo di fatto cambiasse idea rispetto a ieri. Tenete conto che quando siamo arrivati in Commissione ieri c’era l’assenso sia sulla lista che sulla relazione accompagnatoria. Tutto era fissato. E la norma era definita da mesi, essendo stato il testo ‘raffinato’ al massimo. 

Insomma: ora l’unica possibilità per tornare al tavolo è che Bizzo si rimangi quello che ha detto ieri. 
Cosa che non credo che farà. E più si tira avanti con questa cosa peggio è, come si può vedere. Tra l'altro l’obiettivo complessivo era proprio quello di evitare che si creasse esattamente il clima che si sta verificando in queste ore. 

Molti ritengono che in realtà Bizzo intenda in questo modo accreditarsi, o meglio riaccreditarsi nei confronti dell’elettorato di lingua italiana. 
Può darsi e se è così lo capisco. E’ anche umano, perché il clima attuale è difficile da reggere. Ma io continuo a pensare che i risultati negativi di quello che sta avvenendo li vedremo non fra qualche anno ma fra qualche mese, quando la palla ce l’avrà in mano la Volkspartei in una situazione ormai pre-elettorale. Mi auguro che anche in futuro la SVP resti ragionevole come lo è stata in questa trattativa. Sfatando la bugia che è circolata in queste settimane. 

E cioè quale?
Che attraverso la norma sulla toponomastica la Stella Alpina intendesse imporre agli italiani di calare le brache. Cosa assolutamente sbagliata. Speriamo che ora la SVP sia disposta a togliere il tema dal dibattito politico e a non soffiare sul fuoco. Evitando le conseguenze deleterie di ogni radicalizzazione.

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Karl Trojer Do., 09.03.2017 - 17:04

Senator Palermo, Ihnen gilt mein besonderer Dank für Ihr weises Engagement zur Befriedung unserer Sprachgruppen ! Gemessen an dem was sich um uns herum, in der Welt abspielt, ist das Toponomastik-Problem sehr bescheiden; trotzdem bedarf es, ob des geschichtlichen Verzugs, einer fairen Lösung. Politische Weitsicht ist zwar notwendig, aber leider nicht jedermanns Sache und zu oft wird mühsam erreichter Frieden durch singuläre Interessen in Gefahr gebracht. Da bleibt zu wünschen, dass Roberto Bizzo seine Entscheidung zurückzieht bzw. die SVP ihre Kompromissbereitschaft beibehält.

Do., 09.03.2017 - 17:04 Permalink