Umwelt | La replica

“Proposta insensata e controproducente”

Il presidente di Ecocenter Stefano Fattor critica aspramente la richiesta di Elena Artioli volta a chiudere il termovalorizzatore di Bolzano per ridurre l’inquinamento.
Stefano Fattor
Foto: Comune di Bolzano

Nei giorni scorsi avevo suscitato scalpore la presa di posizione della consigliera provinciale Elena Artioli, che aveva proposto di calendarizzare la chiusura del termovalorizzatore di Bolzano per alleviare il disagio della popolazione della conca bolzanina alle prese con il forte inquinamento registrato nelle ultime settimane

Ebbene: la replica del presidente di Ecocenter Stefano Fattor che gestisce l’impianto di Bolzano non si è fatta attendere. L’ex assessore all’ambiente del Comune di Bolzano si chiede con stupore “come si possano fare affermazioni di una tale gravità in assenza di un qualsiasi dato strumentale che corrobori una simile tesi”. 
Fattor coglie l’occasione per ribadire come “l’impatto dell’impianto dal punto di vista delle emissioni inquinanti dirette sia davvero ridotto, specie per i parametri più sensibili come le diossine per cui ci si attesta diverse migliaia di volte sotto i limiti di legge”. 

Il presidente di Ecocenter fa anche riferimento alle nanopolveri citate dalla consigliera, ricordando che “non esistono valori limite di emissione”. Fattor afferma addirittura che il termovalorizzaatore funziona proprio per le nanopolveri come una sorta di filtro che ripulisce l’aria (“cosa confermata anche dalla netta presa di posizione congiunta dell'Istituto Superiore della Sanità e della Società Italiana di Igiene nella CS n.26/13.08.2016 sulla base dello studio Moniter”). 

A proposito delle climatizzazioni degli edifici di Bolzano (residenziali e produttivi), Fattor ricorda come l’impatto sia "pari al 38% sulle emissioni totale secondo il catasto delle emissioni APPA”. Dopo di che il presidente di Ecocenter torna alla carica sul tema della prevista sostituzione in prospettiva di “circa 1/3 delle caldaie del capoluogo grazie al teleriscaldamento prodotto dal termovalorizzatore, abbattendo il carico inquinante della città del 10-15%". 

Sulla base delle sue argomentazione Fattor arriva dunque ad affermare come “con queste premesse ogni iniziativa volta a spegnere l'impianto risulti essere nel breve termine insensata e controproducente”. 
Il presidente di Ecocenter conclude la sua presa di posizione annunciando che a breve verranno pubblicati al proposito anche i dati emersi dall'avanzatissimo studio biennale Landmonitoring condotto dall'università di Trento, l'Istituto Mario Negri di Milano ed Ecoresearch e controllato dall'università di Genova. “Si tratta di uno studio scelto dal Comune di Bolzano - ricorda Fattor - come advisor esterno ed indipendente”. 
Per Stefano Fattor “questo ennesimo raffinatissimo monitoraggio mai adottato per nessun impianto del mondo, farà ulteriore e definitiva chiarezza sul reale ruolo del termovalorizzatore sulle emissioni nella conca”.

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Claudio Campedelli Do., 23.03.2017 - 10:50

Nulla si crea o si distrugge.
L'inceneritore non fa altro che immettere nell'atmosfera (che viene usata come discarica) e in discarica i rifiuti inceneriti con un rendimento energetico bassissimo. Non si ha nessun riutilizzo di materia.

Il dibattito molto acceso sull'impatto sulla salute dei inceneritori dimostra la criticità di questa gestione dei rifiuti. Non basta citare uno studio per affermare che la propria opinione sia l'unica e veritiera.

Per la costruzione dell'inceneritore e gli oneri finanziari i contribuenti hanno da onorare un debito di ca. 138 milioni d'euro (compresi i nuovi tubi della caldaia andati distrutti in brevissimo tempo e l'impianto di triturazione funzionale all'inceneritore).
Le gestioni economiche dell'inceneritore nel 2014 e 2015 sono in perdita e quindi a carico dei contribuenti.

Perché i contribuenti della provincia di Bolzano devono pagare per la gestione dei rifiuti provenienti dal Trentino o i rifiuti speciali delle aziende (in quanto i costi di conferimento dei rifiuti non coprono i costi di gestione dell'inceneritore)?

Quante case avremmo potuto risanare energeticamente con questi soldi?
Quanti anni di risparmio energetico garantirebbe un risanamento energetico rispetto ai costi energetici legati ad un inceneritore?
Quale sarebbe l'impatto economico (ricaduta economica sul territorio e risparmio nei costi) e ambientale (meno consumi di risorse, aumento qualità abitativa) del risanamento rispetto a continuare a riscaldare case non isolate?

Perché non si attua una gestione corretta dei rifiuti che prevede una seria riduzione, il riuso e il riciclaggio dei rifiuti?
Perché in provincia di Bolzano viene comunicato sempre e solo il tasso di differenziazione e mai il tasso di riciclo (la differenziazione dovrebbe essere solo un passaggio tecnico per la preparazione al riciclo ma non è chiaro quanto, dei rifiuti differenziati, viene avviato al riciclo e quanto all'incenerimento (incenerimento = recupero termico dei rifiuti, penultima priorità nella gestione corretta dei rifiuti)?

Do., 23.03.2017 - 10:50 Permalink
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Massimo Mollica Do., 23.03.2017 - 13:25

Invito di cuore tutti i detrattori a farsi un giro in Svizzera, nazione tanto decantata come esempio di democrazia! Gli svizzeri hanno la percentuale più alta di riciclaggio! Però sono anche quelli che producono più immondizia di tutti. Ebbene in Svizzera ci sono 30 ( T R E N T A) termo valorizzatori! In pratica sono tutti morti (secondo i detrattori) ma loro non lo sanno. Onestamente, con una realtà come la Svizzera, non so proprio come si faccia a combattere una guerra come la vostra. Perché poi l'alternativa è la terra dei fuochi! Mica il paradiso dell' Eden! E voi stessi ne fate parte, a cominciare dall'immondizia che avete prodotto acquistando lo strumento utilizzato per commentare su questo sito!

Do., 23.03.2017 - 13:25 Permalink
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Claudio Campedelli Do., 23.03.2017 - 14:45

Antwort auf von Massimo Mollica

A) la Svizzera non è tenuta al rispetto della normativa europea;
B) Io non decanto la Svizzera come esempio di democrazia, lo sta facendo lei indirettamente;
C) È vero, gli Svizzeri sono quelli che producono la più grande quantità di rifiuti. Mi pare che anche i viennesi ne producano altre tanto. Guarda caso in entrambi i casi abbiamo a che fare con un grande numero di inceneritori. Che ci sia una relazione?
D) Un inceneritore ha un impatto correlato con il luogo (situazione microclimatica) dove immette le sostanze combuste. Almeno per Vienna posso dire che non è lontanamente paragonabile alla situazione della conca di Bolzano. Ha forse notato che nei dintorni di Vienna si possono vedere molti impianti eolici?;
E) Le realtà (come quella Svizzera) devono essere lette e capite. Per favore non cadiamo nella superficialità;
F) Secondo Lei esiste solo il bianco e il nero? Tra la terra dei fuochi, espressione di criminalità organizzata e corruzione e il paradiso esiste la gestione corretta dei rifiuti. Una realtà verificabile, attuabile e auspicata dalla imminente direttiva sull'economia circolare e speriamo implementata seriamente anche nella nostra terra;
G) Non stiamo parlando di rinunciare a chissà cosa. Il mio computer (del 2009) a fine vita lo porto al riciclo (= gestione corretta dei rifiuti) e non all'inceneritore.

Do., 23.03.2017 - 14:45 Permalink
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Thomas Medone Do., 23.03.2017 - 14:48

Antwort auf von Massimo Mollica

Ma soprattutto non esiste un'alternativa!! dove mettiamo i rifiuti che non si possono riciclare?? questo chiederei ai detrattori dell'inceneritore. vogliamo gigantesche discariche?? quelle si che non inquinano e sono salutari!! pensi anche che scemi che sono gli austriaci, i tedeschi o gli svedesi che addirittura importano immondizia da altri stati (tipo dall'italia eh..!!). a bolzano c'è un impianto nuovo, moderno e ben funzionante (ora poi verrà portato a pieno regime con i rifiuti trentini) e che cosa vorrebbero fare alcuni....chiuderlo ovviamente!!!

Do., 23.03.2017 - 14:48 Permalink
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Paolo Gelmo Do., 23.03.2017 - 14:58

Proponiamo al quotidiano Alto Adige alcune campagne come quella sui Passi dolomitici..
- Chiusura del termo valorizzatore un giorno alla settimana
- Chiusura dell’autostrada a fasce orarie
- Chiusure degli impianti di riscaldamento delle abitazioni vicine alla propria

Ma la madre di tutte le campagne dovrebbe essere la seguente:
Rogo per tutti gli studi, le ricerche, le riforme aventi per oggetto .."tutto" e delega di ogni decisione alle votazioni On-Line o, in subordine, al Blog di Grillo.

Do., 23.03.2017 - 14:58 Permalink
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Astrid Caleffi Fr., 24.03.2017 - 09:39

Caro Campedelli, non ho voglia di controreplicare per l'ennesima volta ripetendo le solite cose per confutare una ad una le cose che dice (annoiando i lettori di Salto), ma due cose le puntualizzo:
1) l'impianto in sè è costato € 105 milioni, il resto sono opere accessorie (es. bonifica del sito)
2) il deficit degli anni indicati da Campedelli in realtà non esiste. È semplicemente il frutto dei ritardati versamenti dei contributi del GSE.

Stefano Fattor - Presidente eco center S.p.A.

Fr., 24.03.2017 - 09:39 Permalink
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Claudio Campedelli Fr., 24.03.2017 - 10:20

Antwort auf von Astrid Caleffi

I costi per la collettività non sono solo quelli per la costruzione dell'inceneritore ma anche quelli legati alle opere accessorie.
Nella sua puntualizzazione mancano due elementi non indifferenti: gli oneri finanziari e i costi di smantellamento di tutto l'impianto.
Per quanto riguarda i costi e gli oneri finanziari consiglio la lettura della risposta all'interrogazione in consiglio provinciale di Bolzano numero 20/ottobre/2016 del 18 ottobre 2016 dalla quale ho preso i dati riportati.
I costi di smantellamento non sono stati previsti. Vedremmo quanto costerà smantellare il vecchio inceneritore per avere un'idea dei costi che dovremmo affrontare. A proposito Ecocenter ha previsto un accantonamento per lo smantellamento?
Per quanto riguarda invece i deficit che ho indicato sono quelli presentati da Ecocenter in occasione dell'interrogazione 2415/16.
Se le risposte date dalla Provincia di Bolzano non corrispondono alla realtà non posso farci nulla.
Comunque anche ammesso che i contributi del GSE arrivino (ricordo che questi contributi -la famosa componente A3 che tutti noi paghiamo nella bolletta elettrica- sarebbero previsti per le energie rinnovabili mentre l'incenerimento dei rifiuti a Bolzano è dato essenzialmente dal potere calorifico dalla plastica che è di origine fossile) resta una notevole differenza tra gli oneri a carico dei cittadini e gli importi versati dal gestore Ecocenter alla Provincia di Bolzano da cui la mia affermazione che i cittadini finanziano attraverso la fiscalità generale la gestione dei rifiuti raggirando il principio che chi inquina paga.

Fr., 24.03.2017 - 10:20 Permalink