Politik | Il caso

Della Ratta e l’“errore” CasaPound

Il consigliere socialista posta su Facebook il simbolo di CPI completo dello slogan #Noiussoli, poi lo rimuove. “Sbaglio involontario, ma su certi temi la penso uguale”.
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Foto: Claudio Della Ratta

“Tutto uno sbaglio”, tiene a precisare il consigliere socialista Claudio Della Ratta dopo che ieri, intorno a mezzanotte, per qualche minuto la sua foto profilo su Facebook è apparsa con un banner “made in CasaPound” che riportava la scritta #Noiussoli. Un po’ troppa confusione nei ranghi, verrebbe da dire. Non da ultimo, in questo senso, l’azzardo del Pd con l’ormai celebre “card” di Matteo Renzi e il suo “aiutiamoli a casa loro” che aveva certificato, una volta di più, quella mutazione genetica già da tempo in atto nel partito, a detta di una consistente (e delusa) parte dell’elettorato di centrosinistra e non solo. “Ha trasformato il Pd in un partito di centrodestra”, aveva detto in proposito Elisa Simoni cugina di Renzi, annunciando di recente la sua uscita dal Partito democratico.

"Non ho nulla contro i consiglieri di CasaPound e se servisse appuntarsi da qualche parte il loro logo per migliorare le cose lo farei"

“Io sono un socialista - sottolinea tuttavia Della Ratta -, con il Pd abbiamo semplicemente fatto a Bolzano un accordo politico per poterci presentare insieme alle elezioni amministrative, altrimenti il PSI non avrebbe avuto chance di entrare nel parlamento cittadino. Mi trovo bene con i colleghi del Partito democratico ma è anche vero che vengo spesso ripreso dai vertici come se fossi un loro iscritto, ma non è così, io sto rispettando tutti gli accordi fatti in campagna elettorale perciò su alcuni temi specifici mi prendo la libertà di esprimermi come voglio”.

Temi come appunto la legge sullo ius soli “che - dice il consigliere socialista - con mia somma gioia è stata almeno per il momento affossata” e la gestione della crisi migratoria (che, per inciso, hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro) “governata negli ultimi due anni in modo pessimo e fatalisticamente, come se potesse risolversi da sola. Su questi argomenti ho delle posizioni molto radicali”. Radicali come quelle dei fascisti del terzo millennio, dunque? “Mi sono accorto solo in un secondo momento che il banner fosse di CasaPound perciò l’ho rimosso subito, non ho molta dimestichezza con queste cose. Mi sono infatti cominciati ad arrivare diversi messaggi di persone che mi chiedevano cosa fosse successo. Non ho nulla contro i consiglieri di CasaPound e se servisse appuntarsi da qualche parte il loro logo per migliorare le cose lo farei. Il punto è che su ius soli e migranti la penso esattamente come loro”, così Della Ratta.

 

 

Update delle 17.30: 

Una presa di posizione è giunta poco fa da parte di Alessandro Bertinazzo, segretario provinciale del PSI, il quale evidenzia che il Partito socialista è “del tutto favorevole allo Ius soli, poi ognuno può singolarmente esprimere pareri diversi, purché sia chiaro che parla a titolo personale”. E ancora: “La federazione di Bolzano, come il PSI nazionale, ritengono quella per lo Ius soli una battaglia democratica di estrema rilevanza. Poi sull'accoppiamento con CasaPound, credo che, nonostante la presa d'atto dell'errore commesso nell'utilizzo di quel marchio come sottofondo, si è sentito dall'oltretomba l'urlo di dolore del nostro compagno Pertini”.