Politik | razzismo

Linciaggio di destra a Bolzano

Il razzismo di Barbara Pegoraro (Alto Adige nel Cuore), che pubblica una foto su Facebook violando la privacy di un ragazzo solo perchè di colore.
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Foto: flickr
Domenica 30 luglio Barbara Pegoraro, consigliera della circoscrizione Centro per la lista Uniti per Bolzano ed esponente del partito di Alessandro Urzì, l'Alto Adige nel cuore, pubblica sul suo profilo Facebook una foto ritraente un ragazzo di colore in un supermercato con un carrello pieno di casse di birra.
 
 
Mi chiede dove prendono i soldi
"Un cittadino arrabbiato mi ha mandato questa foto - scrive la Pegoraro nel suo post - "Mi chiede dove prendono i soldi", dando per scontato che il ragazzo non abbia un lavoro,  e puntando il dito contro un generico "loro".
Loro chi? E soprattutto: relativo a quale "Noi"?
Abu, detto anche Jimmy, in realtà vive in Sudtirolo da 10 anni, è perfettamente integrato e lavora come addetto alle pulizie in alcuni locali del centro di Bolzano. La Pegoraro non ha avuto quindi nessuna remora a pubblicare la foto mandatale da un suo contatto, il quale, vigliaccamente, ha scattato una fotografia guidato dal pregiudizio xenofobo verso chi arriva in Italia da altri paesi. La pericolosa spirale del razzismo che si è innestata all'interno del discorso politico non trova pace neppure in un normale supermercato.
Magari non ti danno del profugo, ma dell‘imbriagone sì
La foto del ragazzo è stata prontamente rimossa quando qualcuno ha accennato all‘autrice del post che pubblicare senza permesso una foto di un cittadino privato potrebbe essere oggetto di querela, nel caso il diretto interessato lo scoprisse. "Ho commesso una leggerezza", ha scritto nei commenti. Commenti che hanno dato visibilità a una serie di affermazioni razziste e insulti di ogni genere da parte di altri utenti.
Uno degli utenti che arriva subito in difesa della consigliera è Maurizio Vezzali, ex vice Coordinatore Vicario di Forza Italia Alto Adige, membro di Alto Adige nel Cuore dal 2013, ed ex presidente del consiglio provinciale.
"Se sei bianco e biondo e vieni fotografato con un carrello pieno di birre, probabilmente su FB ci finisci lo stesso, magari non ti danno del profugo, ma dell‘imbriagone sì. Ciò che cambia è solo il titolo", scrive Vezzali.
 
In questa vicenda non solo è stata violata la privacy di un privato cittadino ma la pubblicazione della foto sul social network ha causato un linciaggio mediatico sia da parte di esponenti della politica locale appartenenti all'area della destra altoatesina, sia da parte degli utenti di Facebook, i quali, tastiera alla mano, non hanno osato avere scrupoli sulla vita privata del ragazzo.