Politik | Predatori

Attenti al lupo

In Germania si moltiplicano le segnalazioni di lupi, la cui diffusione cresce oltre le previsioni. Tutelarli o no? La questione ha già fatto cadere il governo di un Land.
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Foto: Heiko Anders

Fucilato. L'ultimo lupo ucciso in Germania veniva dalla Bassa Sassonia e, dopo 600 chilometri percorsi in poche settimane e il suo probabile avvistamento in un frutteto della Baviera, era giunto nella Foresta Nera, in Baden-Württemberg. Dove ha trovato la morte, per mano di un anonimo cecchino: „Sparare a un lupo è reato“, ha ricordato il ministro all'ambiente del Land BW Franz Untersteller (Verdi): chi uccide un lupo è sanzionato con una multa sino a 65mila euro. Si tratta del 24esimo lupo ucciso illegalmente nella Bundesrepublik dal 2000, secondo il Naturschutzbund Deutschland (NABU). Molti ricorderanno la triste fine di "Bruno", l'orso Jj1 del Trentino sconfinato in terra bavarese e abbattuto dai cacciatori - col benestare delle autorità di Monaco. L'orso mancava in Germania da ben 170 anni. Il lupo è scomparso da meno tempo: erano 150 anni che non si vedeva da quelle parti. In Baviera ha fatto capolino la prima cucciolata, e il ministro all'agricoltura Helmut Brunner (CSU) chiede già a gran voce »wolfsfreie Zonen«, "zone libere da lupi". 

Per i lupi deve accadere qualcosa di più che una semplice Willkommenskultur

Il lupo è tornato, e con lui, razzie di pecore e vitelli ammazzati, denunciano i contadini di tutto il paese. I quali chiedono a gran voce restrizioni, "un numero massimo", perché sarebbero già troppi. Ma numeri precisi non esistono: si stima possano essere 400, ma al momento il Bundesamt für Naturschutz (che a fine 2016 ha aperto un portale di monitoraggio sulla presenza del lupo in Germania) ha censito una cinquantina di branchi e 15 coppie. Ci sarebbero oltre 170 cuccioli; due sono stati trovati morti a nord di Hannover. Secondo il NABU, nel Brandeburgo vivrebbero 24 famiglie, in Sassonia 18, in Bassa Sassonia e Sassonia-Anhalt rispettivamente 11. Ma si stanno diffondendo più velocemente del previsto, e come il lupo morto nella Foresta Nera, possono compiere grandi distanze in tempi brevi - e coprire a breve tutto il territorio tedesco. I lupi si sono moltiplicati dopo la caduta del Muro, arrivando dalla Polonia dapprima nei Länder dell'est, poi a ovest. Il lupo difende il suo territorio, tra i 200 e 300 chilometri quadrati: nuovi lupi cercano nuovi territori.
 

Ucciderli o tutelarli? La domanda è d'obbligo, e divide i tedeschi. "Nei boschi si ulula di nuovo" titola un reportage della Zeit, "Sempre più lupi: spararare oppure no?" domanda la FAZ. Peter Schütte del NABU spiega a Deutsche Welle che quella per il lupo è una paura irrazionale, dovuta ai nostri antenati del Medioevo, per i quali perdere il proprio unico capo di bestiame a causa di un lupo diventava una questione di vita o di morte: "Una coesistenza oggi è possibile", ad esempio attraverso la costruzione di recinti elettrificati per gli animali d'allevamento. Ma questi lavori hanno costi notevoli. "Per i lupi deve accadere qualcosa di più che una semplice Willkommenskultur" chiarisce alla FAZ Johannes Röring della Westfälisch-Lippische Landwirtschaftsverband (WLV). I contadini chiedono un monitoraggio più attento sulla crescita dell'animale, in altre parole: più abbattimenti.

Lupi rosso-verdi

Ma intanto c'è chi, per le posizioni troppo morbide degli ambientalisti, ha scatenato una crisi di governo ed elezioni anticipate nel Land della Bassa Sassonia. Elke Twesten, dopo 20 anni da parlamentare regionale dei Verdi, è passata alla CDU nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo del Bundestag. La motivazione? "I Verdi (e gli alleati della SPD) non si sono curati delle legittime preoccupazioni dei cittadini sul tema del lupo" ha dichiarato nella conferenza stampa di addio al partito ecologista. I lupi: un pericolo per le pecore, ma anche per i Rot-Grün.
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Massimo Mollica Do., 24.08.2017 - 11:03

Poveri contadini! Che vivono col terrore del lupo! Quanto mi dispiace! Invece in città si vive da Dio! Tutti ci vogliamo bene! Tutti si rispettano! Non c'è nessuno che insulta, aggredisce o uccide qualcun altro! Viviamo con le porte aperte e camminiamo tranquilli per le strade! Nessuno poi si fa male al lavoro! E le biciclette le lasciamo aperte, soprattutto quelle che costano parecchie migliaia di euro. Qui nessuno ruba nulla e tutti si rispettano! Vivere in città è una vera pacchia! Mentre per quei poveri contadini/allevatori dev'essere un vero terrore! Quanto mi dispiace per loro....

Do., 24.08.2017 - 11:03 Permalink