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2018: Fuga da Bolzano

di Matteo Jamunno
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Foto: © Arno Dejaco

Il problema dell’epoca in cui viviamo è che si prende tutto troppo seriamente. Quelle che una volta erano battute o semplici giochi creati per divertire, oggigiorno grazie all’immensa diffusione tramite i social network tendono a diventare solidissime realtà.
Che il malcontento in regione sia sempre stato palpabile non è una novità. “L’Alto Adige non è Italia” hanno detto. Ci pensò il Partito per Tutti durante le elezioni del 2008 a trovare una soluzione: annettersi alla Svizzera. Fu solo una provocazione e i tempi erano ancora acerbi perché l’idea si diffondesse nelle menti più insoddisfatte. Il Partito per Tutti venne considerato un episodio isolato e si andò avanti con una politica abitudinaria.
Quello che nessuno si aspettava invece era l’arrivo dei “meme”. I meme sono delle battute di facile comprensione, spesso immagini, che vengono create da esseri umani per altri esseri umani e diffuse sul mezzo di internet. Una volta appreso come si può riprodurre una battuta, l’idea può essere facilmente resa propria e adattata ad una qualunque causa o per il proprio diletto.
Iniziato come un meme “Gries ist nicht Bozen” ha generato una escalation di serietà del tutto imprevedibile. Con quasi 3000 interessati su Facebook l’umorismo insito in questa pagina è andato via via scemando, trasformandosi in una proposta di legge concreta presentata in Comune. Le adesioni, la partecipazione, la presa di posizione dei partiti grazie ad una politica sempre più basata in non-luoghi come la rete e non nella realtà cittadina ha fatto si che un gioco venisse preso seriamente.
L’enorme plico che illustra come rendere indipendente un quartiere di Bolzano arriva un attimo prima delle consuete ferie di agosto e viene preso per una burla ma, quando si nota la serietà della proposta, tutto viene rimandato a settembre. Ora resta al vaglio della giunta decidere se far si che queste voci, apparentemente isolate, diventino un coro massiccio che intona la melodia del referendum.
Ma la trasformazione è già avvenuta. Avere il potere di dire la propria opinione nascosti da una presunta protezione da parte dello schermo del computer autorizza ogni persona a credere in quello che vuole, anche in un’utopia. Così la concretizzazione del progetto crea un proliferare di nuove proposte al limite dell’assurdo. Stanchi di essere assoggettati al dominio del centro storico, altri quartieri di Bolzano vogliono dire la loro. Primo tra tutti Rencio, che si autodefinisce “Mai stato realmente Bolzano, solo una sua via di fuga”. Segue Oltrisarco, con la richiesta di diventare una Repubblica Marinara. Don Bosco esige l’innalzamento di un muro a causa delle mire espansionistiche del neonato quartiere Casanova. Europa/Novacella strizzano l’occhio al Veneto. Insomma pare proprio che per i prossimi anni assisteremo ad una fuga da Bolzano. Ognuno per la sua strada. Tutto questo perché non si riesce più a capire la differenza tra realtà e scherzo.
La salvezza potrebbe arrivare da un fenomeno isolato. Stanchi delle dinamiche cittadine e dell’internet, pare che le nuove generazioni stiano progettando un nuovo modello di società. Quando vedi che gli adulti altro non fanno se non perdersi in costanti conflitti, decidi che forse, diventare quel tipo di adulto, non ti va più di tanto.
Così parte con l’intento di creare un’alternativa a questo triste futuro una chat di gruppo sul noto sistema di messaggi istantanei WhatsApp. L’ultima possibilità che viene data ad internet di rendersi utile. I due giovani creatori, entrambe residenti a Laives, spiegano che il loro non è l’ennesimo tentativo di dividere, semmai di unire chi vuole ancora credere in qualcosa.
I sognatori aumentano a vista d’occhio e le richieste di partecipazione diventano un fiume in piena.
Le regole sono semplici. Bisogna essere sotto i 30 anni, avere qualche conoscenza della flora e fauna locale, essere capaci di adattarsi a diverse condizioni atmosferiche, amare la vita all’aria aperta, la coltivazione dei campi, la lavorazione di diversi materiali, avere spirito di iniziativa e un grande istinto di comunità. Se tutti questi presupposti vengono rispettati, si viene accettati nella chat dove ulteriori informazioni verranno fornite. Si parla della creazione di una nuova Bolzano lontano da tutto, dove solo le persone interessate potranno andare a vivere. Per ovvi motivi di sicurezza non è ancora stata indicata la possibile futura location della città, alcuni parlano di un ridente bosco dalle parti di Monticolo, altri sperano in una colonizzazione invisibile di un versante soleggiato del Renon. Poco viene diffuso per proteggersi dalla politica e dal desiderio di partecipazione virale. Unica cosa sicura è che non appena la nuova città sarà fondata, grazie ad un sistema di schermi riflettenti, saranno banditi nella loro totalità sia l’internet che la telefonia mobile. “Vogliamo tornare a guardarci in faccia, parlare con la possibilità di essere interrotti o di ricevere una sberla a causa di commenti razzisti o crudeli. Vogliamo assumerci le nostre responsabilità e questo è l’unico modo possibile”.
Un’ennesima utopia? Oppure siamo davanti alla realizzazione di un futuro concreto?
Non ci resta che aspettare la decisione della giunta comunale e l’esito del referendum per l’indipendenza di Gries.

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Christoph von Ach Fr., 08.09.2017 - 18:30

Periferia? Zentrum? Ein Spannungsfeld, das in der Europaregion in historischer Hinsicht immer wieder für Konflikte gesorgt hat. Alle drei Landesteile haben sich mit diesem Spannungsfeld auseinandersetzen müssen und erstaunlicher Weise jeweils recht unterschiedliche Lösungsansätze gewählt. Dabei schielte man oft nach außen, "importierte" Lösungen, die sich nach nur wenigen Jahrzehnten als unbrauchbar erwiesen. Dabei wäre eine tragfähige Beziehung zwischen den beiden Polen schon in den jahrhundertelangen Traditionen der Siedlungsgeschichte angelegt gewesen - das was in den 1970er Jahren als "dezentrale Zentralisierung" zum Schlagwort erhoben wurde, bildete dann schließlich auch die Grundlage für ein Erfolgsmodell, das die Europaregion davor bewahrte, eine Landflucht größeren Ausmasses erleiden zu müssen. Arbeit zu den Menschen anstatt Menschen zur Arbeit zu bringen, so viele öffentliche Diesntleistungen wie möglich auch in strategisch gelegenen Orten, von denen aus auch die kleinsten Gemeinden erschlossen werden konnten. Dezentral eben. Das kann auch für die Zukunft das richtige Konzept sein. Dann braucht es auch keine Repubblica Marinara - und Gries bleibt Gries, Bozen braucht es gar nicht zu werden....

Fr., 08.09.2017 - 18:30 Permalink
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Max Benedikter Fr., 08.09.2017 - 19:14

Leggendo il testo, mi sono veramento dovuto concentrare, se nei mesi estivi avevo perso una notizia.
Ma alla fine, questa proposta di legge, questo paventato referendum seccessionista di Gries c'è stato, o no?
E' una fakenews o no?
Alla fine ho potuto derimere i mie dubbi solo chiacchierando face to face, vis à vis, con l'autore.
Forse ha proprio ragione, il vero succo della notizia nei mondo dei social ci sfugge.
Restiamo umani!

Fr., 08.09.2017 - 19:14 Permalink