Politik | Agricoltura

Glifosato, c'è chi dice no

La ministra Lorenzin conferma il "no" italiano all'erbicida. Una risoluzione a Strasburgo ne chiede il bando. Il senatore Berger (SVP): "Strano se ne parli solo ora".
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Foto: Greenpeace

Gli attivisti di Greenpeace, in azione davanti al ministero della salute a Roma, hanno ottenuto dalla ministra Beatrice Lorenzin (Alternativa Popolare) la conferma della contrarietà dell'Italia al rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato: "Non è un mistero, l'Italia vota no: è sempre stata la nostra posizione, perché questa volta dovremmo votare sì? Non dovete venire qui, andate a chiederlo all'UE, ai tedeschi, finlandesi, svedesi, spagnoli, greci, portoghesi". Soddisfazione è espressa dalla responsabile della campagna agricoltura di Greenpeace Italia Federica Ferrario: "Finalmente la posizione del governo italiano è chiara e inequivocabile".

Intanto, la Commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato (con 39 voti favorevoli, 9 contrari e 10 astenuti) una risoluzione non vincolante che chiede la graduale eliminazione del glifosato entro il 2020 - ovvero un periodo di transizione di tre anni. La risoluzione sarà votata dalla plenaria del Parlamento di Strasburgo il 24 ottobre, alla vigilia della riunione della sezione fitofarmaci del “Comitato per piante, animali, cibo e mangimi” (PAFF) della Commissione europea sul rinnovo dell’autorizzazione decennale per la commercializzazione dell'erbicida più utilizzato al mondo, sviluppato dalla Monsanto. Il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina (Partito Democratico) ha dichiarato che l'Italia voterà contro, così come l’Austria. La Francia preme per ridurre a cinque anni la durata dell’autorizzazione. La Germania sarebbe intenzionata ad astenersi.

Nonostante l'appoggio parlamentare alla maggioranza di governo, il senatore Hans Berger (Südtiroler Volkspartei) si mostra scettico: "L'Italia è sempre un paese molto tradizionale, anche sugli OGM ha assunto una posizione molto critica. Personalmente, io non sono uno scienziato, si baseranno sugli elementi a disposizione della ricerca scientifica, anche se mi sembra strano si sollevi solamente ora la questione... Se il glifosato fosse stato problematico, o persino nocivo, sarebbe venuto fuori prima. Se ci sono stati dei danni, già individuati dalla scienza, ben venga. Lo scontro sul glifosato è lo specchio di quella che è la richiesta del consumatore: pretende un prodotto d'eccellenza, ma il produttore ha dei limiti".

Il no venostano a Roma

Il deputato Florian Kronbichler (Verdi/Articolo Uno-MDP) esprime un parere di segno opposto: "Le iniziative a livello parlamentare da me intraprese insieme a colleghi del mio gruppo e del M5S hanno contribuito a sfondare su questo fronte. Lorenzin ora ha detto che l'Italia è contraria. La ministra però è inaffidabile, come d'altronde il ministro all'ambiente Galletti, mentre il no del ministro Martina è molto più importante, il suo impegno è sincero: sono in attesa di avere una data dal ministro all'agricoltura per ricevere a Roma i venostani anti-pesticidi di Malles. Ma a rappresentarci a Bruxelles sarà il ministro competente, ovvero quella alla salute. L'Italia esprimerà un voto contrario, ma non credo che si arriverà effettivamente a una votazione, non gli costerà molto rinviarla. Ma se prevalesse il no, sarebbe una decisione dalla fortissima valenza simbolica, una bella tappa".

 

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Karl Trojer Fr., 20.10.2017 - 12:15

Auf der hompage des TV-Senders ARTE kann ein Film über Le Roundup (Glyphosat - Monsanto) abgerufen werden, in dem die katastrophalen Auswirkungen dieses Herbizids dargestellt werden. Ein internationales Tribunla sammelt derzeit in den Niederlanden Gutachten und Erfahrungen von geschädigten Privatpersonen, Landwirten und Staaten wie Sri Lanka, um gegebenenfalls Klage wegen Ökozid durch Glyfosat beim Internationalen Gerichtshof in Den Haag einzureichen. Frauen, die in den ersten Wochen einer Schwangerschaft mit diesem Herbizide in Berührung kommen, sind im hohen Maße der Gefahr ausgesetzt, Kinder mit Missbildungen zu gebären; in Sri Lanka wurden alle Herbizide verboten, nachdem die Reisbauern reihenweise an Nierenleiden erkrankten, sich bei Kindern Hautätzungen ergaben und sämtliches Leben im Reisfeld-Wasser erloschen war. Dieses Gift ist auch in kleinen Dosen, also in Mengen die weit unter dem EU-zulässigen Grenzwert liegen, lebensfeindlich, wie unabhängige Wissenschaftler aus Skandinavien und England nachgeweisen haben. Es ist also dringend notwendig und sehr zu begrüßen, wenn die EU nun zumindest diesem Herbizide die weitere Zulassung verweigert !

Fr., 20.10.2017 - 12:15 Permalink