Wirtschaft | Il centro commerciale contestato

“Il progetto Benko sarebbe devastante”

Scarsa trasparenza nelle scelte, la minaccia al tessuto commerciale cittadino, un pericoloso monopolio nella gestione dell'affare. I commercianti mettono in guardia il Comune.
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Foto: Helmut Gross

“Dubbi, perplessità, preoccupazioni e rischi di ricadute negative”. I giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa congiunta delle associazioni dei commercianti nel parco della stazione, si sono trovati in mano un comunicato che fin dal titolo esprime una radicale contrarietà a come il progetto proposto dall'imprenditore austriaco Renè Benko potrebbe svilupparsi nell'area compresa tra via Alto Adige, via Garibaldi e appunto il parco. All'incontro con la stampa hanno partecipato gli stati maggiori di Unione commercio e Confesercenti, antagoniste storiche riunite dall'emergenza di allontanare il concretizzarsi di un centro commerciale in pieno centro cittadino.

“I dati ci dicono che per ogni posto di lavoro creato in un centro commerciale, se ne distruggono tre nel commercio tradizionale – sostiene il presidente di Confesercenti Federico Tibaldo –. Già il Twenty raddoppierà le sue dimensioni, la realizzazione del progetto-Benko porterebbe alla chiusura di decine di esercizi e per questo invitiamo l'amministrazione comunale a riflettere. Con la scomparsa dei negozi di vicinato aumenta inoltre l'insicurezza dei cittadini, che perdono un importante punto di riferimento sociale”. Toni ancora più duri quelli usati da Elena Bonaldi, la responsabile di For You, il centro commerciale naturale che ha visto coinvolti i negozianti del quartiere Europa-Novacella, nel tentativo di rilanciarsi in un momento di difficoltà. “Il progetto è devastante, per me non dovrebbe neanche essere concepibile – attacca –. L'attenzione degli enti pubblici va riportata sui progetti di riqualificazione dei quartieri che i centri commerciali naturali portano avanti. O preferiamo la chiusura dei negozi, ritrovandoci a vivere in quartieri dormitorio?”. Il suo collega Luciano Giovannelli, responsabile di un altro centro commerciale naturale – In Corso – pensato per ridare smalto al commercio in corso Libertà, è sulla stessa lunghezza d'onda: “'Non faremo nulla senza il vostro consenso' ha detto il sindaco Spagnolli e la cosa ci ha naturalmente fatto piacere. Ci aspettiamo che mantenga la parola”. Thomas Rizzolli, fiduciario per Bolzano dell'Unione, tocca un altro punto nevralgico di disaccordo: assegnare a un unico soggetto tutte le superfici di un complesso tanto grande, andrebbe a creare un pericoloso monopolio. “Benko ha in mano un contratto preliminare per l'acquisto dell'Hotel Alpi e quindi è di fatto l'unico che potrebbe realizzare un progetto di così ampia scala. Lo trovo scandaloso, anche perché ci sarebbero diversi bravi imprenditori locali che potrebbero impegnarsi, ma che anche se lo volessero non lo potrebbero fare”, sostiene Rizzolli.

Alle critiche seguono i suggerimenti, sintetizzati in una nota. “Nessuno può ricattare l'amministrazione e di conseguenza i cittadini – vi si legge – pretendendo anche di fissare i tempi e le modalità di eventuale approvazione della proposta”. E quindi? Maggiore coinvolgimento della cittadinanza su scelte che riguardano terreno in massima parte pubblico, trasparenza sul rapporto costi/benefici per la città, evitare lo spopolamento commerciale che questo megaprogetto causerebbe, coinvolgimento dell'imprenditoria locale, sostegno ai centri commerciali naturali.

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Günther Reifer So., 23.06.2013 - 08:38

Hatte mich schon gewundert wo die Stellungnahme der Kaufleute bleibt! So ein Projekt ist fahrlässig und einseitig - vom Stadtbild gar nicht zu reden. Wir sollten komplett anders denken um die Zone von der wir hier sprechen aufzuwerten. Dies ist nicht nur schädlich für viele, sondern auch banal und für mich nicht zeitgemäß. Danke also den Bozner Kaufleuten

So., 23.06.2013 - 08:38 Permalink