Politik | Merano

Un asse con Innsbruck

Diego Zanella sul nuovo sindaco di Innsbruck Georg Willi, l'esperienza meranese con Paul Rösch, il ruolo dei verdi sudtirolesi e le elezioni provinciali.
Zanella, Diego
Foto: Comune di Merano
Salto.bz: Assessore Zanella, come valuta la vittoria del Verde Georg Willi, eletto sindaco di Innsbruck?
 
Diego Zanella: La vedo con una certa sorpresa, guardando ai recenti dati elettorali in Austria e anche in Germania. Alludo alle difficoltà registrate dal movimento Verde. Ma vedo la vittoria di Willi anche con simpatia, soprattutto se riuscirà a fungere da baluardo contro i populismi e come freno ai successi delle destre, in Austria purtroppo ben presenti.
 
Il neo-sindaco di Innsbruck, ricordiamolo unico Verde in tutta l’Austria, sta lavorando per costruire una coalizione e formare la giunta. Lei è componente Pd della giunta meranese guidata da Paul Rösch anche lui Verde. Si sente di inviare qualche suggestione, qualche ragionamento a Georg Willi?
 
Di sicuro ha davanti un percorso che ha affrontato Rösch negli ultimi tre anni, da quando è nata la nostra giunta a Merano.
 
Un percorso con quali caratteristiche?
 
Un approccio molto leale e molto laico nei confronti dei propri colleghi di giunta. Questo va detto chiaro: il sindaco di Merano è un eccellente ricompositore di problemi e di distanze da colmare. Qui si bada ai bisogni di Merano e il sindaco è un irrinunciabile punto di sintesi
Vedo la vittoria di Willi anche con simpatia, soprattutto se riuscirà a fungere da baluardo contro i populismi e come freno ai successi delle destre, in Austria purtroppo ben presenti.
Le altre forze politiche meranesi hanno compreso questo processo?
 
Mi sembra proprio di sì. Esse hanno via via abbandonato alcune derive ideologiche e i preconcetti del passato. Per concentrarsi sul Buon Governo.
 
E i Verdi?
 
I Verdi hanno nel loro Dna una grande attenzione all’ambiente, ormai però comune a tutti i partiti democratici. Ma credo abbiano soprattutto il merito di attivare una attenzione nuova e positiva verso la gestione di una città. Da questo punto di vista, il sindaco di Merano è all’avanguardia e si sta comportando in modo esemplare.
 
Dunque i Verdi potrebbero anche essere attivatori di una nuova coscienza politica all’interno dei partiti tradizionali?
 
Sì. Ma, ripeto, dobbiamo guardare ai singoli esempi virtuosi.
 
Secondo lei i sindaci di Merano e di Innsbruck dovrebbero incontrarsi e quando?
 
Io credo dovrebbero incontrarsi subito, prima ancora che Innsbruck avrà una giunta comunale.
 
Perché?
 
Perché tanti timori, vissuti anche da Rösch quando ha dovuto comporre la giunta, potrebbero essere gli stessi di Willi in queste ore. E parlo di timori che almeno da noi a Merano si sono rivelati infondati grazie alla maturità delle forze politiche che si sono confrontate fra loro. Se i due sindaci ripercorressero insieme quanto è accaduto a Merano dalla nascita della giunta in poi, ebbene questo potrebbe tornare molto utile a Georg Willi.
 
I Verdi sudtirolesi, presenti nel consiglio provinciale, si sono congratulati con il neo-sindaco Willi aggiungendo che la sua vittoria è di buon auspicio per i risultati delle Provinciali il prossimo ottobre. Condivide?
 
Io non so se il successo di Innsbruck aumenterà le chance dei Verdi altoatesini alle prossime elezioni locali. Una cosa è certa. Questo successo e questa capacità di intercettare nel Buon Governo persone di sicura capacità amministrativa intorno a progetti seri, farà solo bene alla democrazia. E farà male ai populismi arrembanti.
L’esperienza ormai consolidata a Merano con la giunta Rösch e quella neonata di Innsbruck sta insegnando un nuovo rapporto con l’elettorato a tutti i partiti politici.
Possiamo allora ipotizzare qualche cambiamento e qualche nuovo rapporto di forza tra le forze politiche che si candideranno alle nostre Provinciali? Insomma scenari inediti?
 
Per ora è prematuro parlarne. Tutte le segreterie dei partiti stanno lavorando a nuovi percorsi politici. Risulta però evidente che le novità delle elezioni politiche nazionali italiane di marzo obbliga tutti i partiti a riflettere. Siamo stati sconfitti, tutti, da dichiarazioni molto semplici ma impraticabili, da promesse elettorali infondatissime. Tanto che le persone che hanno buone capacità amministrative non sono riuscite a parlare non dico alla pancia (idea che non mi piace) ma al cuore degli elettori. L’esperienza ormai consolidata a Merano con la giunta Rösch e quella neonata di Innsbruck sta insegnando un nuovo rapporto con l’elettorato a tutti i partiti politici.
Io provengo dal mondo dell’impresa e pensavo di poter fare tutto molto più velocemente. Invece, l’innovazione va “somministrata” a piccole dosi. Spiegarla, illustrarla bene. Io sono soddisfatto, ma certo meno burocrazia non guasterebbe…
Zanella, lei conosce bene Innsbruck, vi ha anche lavorato in passato. Secondo lei la città ha bisogno di un assessore all’Innovazione, ruolo che lei svolge a Merano?
 
Per forza. Guardi che un assessore all’Innovazione è sempre necessario. L’innovazione non è da banalizzare pensando ad esempio a cose supertecnologiche: ma l’intera amministrazione di una città può, anzi deve, essere vista in modo innovativo. Dal Sociale alla Cultura. L’innovazione è trasversale ed è la capacità di lettura dei fenomeni. Occorre vedere che cosa c’è in giro, conoscere la propria storia e la propria cultura, declinandoli poi sulla propria realtà.
 
Programma ambizioso. Di sicuro anche lei ha però incontrato difficoltà. Una sua nota autocritica?
 
Io provengo dal mondo dell’impresa e pensavo di poter fare tutto molto più velocemente. Invece, l’innovazione va “somministrata” a piccole dosi. Spiegarla, illustrarla bene. Io sono soddisfatto, ma certo meno burocrazia non guasterebbe…”.
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Robert Tam... Mi., 09.05.2018 - 15:04

Zanella dice "Ma vedo la vittoria di Willi anche con simpatia, soprattutto se riuscirà a fungere da baluardo contro i populismi e come freno ai successi delle destre, in Austria purtroppo ben presenti."

Qui Zanella dimentica che Willi é stato eletto anche come baluardo contro i populismi di sinistra e quindi anche come freno contro gli eccessi della sinistra radicale sbraitante. Dai, magari Rösch riesce ancora ad imparare qualcosina da Willi. Speriamo. Io sono un eterno ottimista.

Mi., 09.05.2018 - 15:04 Permalink