Politik | Elezioni provinciali

“Mi ritiro, ho perso l’entusiasmo”

Cornelia Brugger rinuncia alla sua corsa elettorale con i Verdi. C’entrano i social e la sinistra trascurata. Ma anche una certa carenza di coraggio degli ambientalisti.
Brugger, Cornelia
Foto: Privat

salto.bz: Brugger, perché ha voluto ritirare la sua candidatura con i Verdi alle prossime elezioni provinciali? 

Cornelia Brugger: La decisione, che è stata molto ponderata, è dovuta a motivi personali e poi al fatto che non c’è stato, a mio parere, sufficiente impegno nel cercare di costruire insieme una strada comune fra soggetti ambientalisti e sociali, abbiamo abbandonato troppo presto l’idea di una lista unitaria di Liberi e Uguali. Non c’è stato insomma un dialogo concreto con la sinistra, e questo lo reputo molto grave. Se non siamo riusciti in questo intento sono anche disposta a prendermi parte della colpa. Ma che senso ha rubarsi i voti l’un l’altro invece di presentarci con un’unica lista? La partita peraltro è difficile, specie dopo l’esito delle politiche, e la barra continua a spostarsi a destra in Alto Adige come in tutta Italia. 

Come spiega questa “riluttanza” a unire le forze?

Forse un po’ di “snobismo” da parte dei Verdi. Con cui tuttavia, tengo a precisare, ho lavorato benissimo in questi mesi e sicuramente avranno il mio voto alle provinciali. 

Dica la verità, nessun attrito?

Nessuno. Ma, vede, sono io che ci metto la faccia in questa competizione elettorale e in tutta franchezza non me la sento più. Ho perso l’entusiasmo che mi motivava. 

 

Sono io che ci metto la faccia in questa competizione elettorale e in tutta franchezza non me la sento più.

 

E in quanto alle ragioni personali?

Avverto una forte insicurezza che deriva dalla piega che sta prendendo questo Paese, mi riferisco in particolare alle reazioni inconsulte, al linguaggio di bassa lega e all'insulto facile che prendono sempre più piede nello sfogatoio-social. Io personalmente ho subito attacchi quando ho espresso una determinata opinione su Facebook. Intendo dire: so che non potrei fare campagna elettorale come vorrei, e avendo già fatto quella delle politiche parlo con cognizione di causa. Il problema sono forse io che sono troppo sensibile? Può darsi. Ma alcune cose non sono più tollerabili, penso ad esempio a questo dover sempre considerare il migrante come il nemico comune da combattere, e come colpa di tutte le nostre miserie.
Noto questa propensione generale a non voler approfondire tante problematiche della nostra terra, dalla questione degli stipendi bassi a quella degli affitti troppo alti o del costo della vita anch'esso troppo alto. Non mi piace il concetto per cui la Provincia intervenga con sostegni economici del caso, quella diventa elemosina, io dico piuttosto creiamo condizioni migliori per tutti gli altoatesini. 

 

Dico solo che i Verdi avrebbero dovuto avere più coraggio nel credere nelle persone “nuove” che hanno aderito al loro progetto politico. 

 

Lei faceva parte della testa di lista, in quarta posizione, ritiene di essere stata successivamente messa un po’ da parte dai Verdi? Che in fondo si sia voluto puntare su altri candidati? Penso a Staffler, per esempio.

Ribadisco che quello che più è mancato è stato questo connubio con le forze della sinistra su cui c’era condivisione di molti temi. Detto questo ricordo animate discussioni ai tempi dell'assemblea provinciale di giugno sull’ordine di lista dei candidati. Io non sono mai stata una militante Verde, Staffler non è un politico noto a differenza di me, per cui, ecco, io dico solo che i Verdi avrebbero dovuto avere più coraggio nel credere nelle persone “nuove” che hanno aderito al loro progetto politico. 

C’è forse qualche problema nella costituzione della lista dei candidati? I Verdi sono stati praticamente i primi a presentare la futura squadra (lista che comunque sarà ratificata a settembre) e ora sono fra gli ultimi a “consegnare”.

No, semplicemente c’erano ancora dei posti liberi e ci si è presi più tempo per fare le dovute valutazioni sulle candidature.

 

Se fossi Köllensperger farei una gran fatica a dormire la notte. Le aspettative che si sono create intorno alla sua persona sono fin troppo alte.

 

Domanda da un milione di dollari: se Köllensperger dovesse chiederle di candidarsi con la sua lista prenderebbe in considerazione questa possibilità?

Lo escludo categoricamente. Non è nel mio stile, perché o ci credo in un progetto oppure non mi imbarco. A dirla tutta se fossi Köllensperger farei una gran fatica a dormire la notte. Le aspettative che si sono create intorno alla sua persona sono fin troppo alte.

Cosa c’è nel futuro politico di Cornelia Brugger a questo punto? Un altro “round” in consiglio comunale a Brunico?

A Brunico sicuramente non mi ricandiderò anche perché non ci vivo più e dunque non mi sembrerebbe giusto presentarmi. Credo che la politica si possa fare anche in maniera indiretta. Io sono un’insegnante di scuola materna e nel mondo scolastico c’è tanta politica, come in quello sindacalista di cui ancora faccio parte. Per il resto dovrò fare una profonda riflessione, avendo deciso di chiudere la partita delle provinciali ho anche messo in conto che questo potesse voler significare la fine della mia carriera politica, ma del resto non potevo non essere sincera con me stessa.

 
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rotaderga Di., 07.08.2018 - 07:13

Es gibt Momente im Leben da wacht man eines Morgens auf mit der Erkenntnis auf, sich selbst total überschätzt zu haben. Ab und zu braucht jeder Mensch diese Momente der Selbstreinigung .

Di., 07.08.2018 - 07:13 Permalink
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luigi spagnolli Di., 07.08.2018 - 13:12

Cornelia Brugger è una persona positiva che crede con passione nell'impegno civico a favore della popolazione, in ogni ambito della vita. È il suo modo di essere, lo è sempre stato. Il fatto che dica "so che non potrei fare campagna elettorale come vorrei", a causa del "linguaggio di bassa lega" e dell'"insulto facile che prende sempre più piede nello sfogatoio-social" è un grido di dolore di una persona seria in un sistema, quello della comunicazione, in costante decadimento. Purtroppo però i media, che nel sistema avrebbero il ruolo di contrapporre argomenti e riflessioni serie al becerume dei social, che invece copiano ed esaltano per amor di scoop, archivieranno la sua rinuncia come un fatto personale e basta: un personaggio pubblico in meno, a cui ne subentreranno altri. Invece il malessere che Cornelia denuncia, che è lo stesso di molte persone serie che avrebbero i numeri per candidarsi e per fare bene, da eletti, l'interesse pubblico, ma si guardano bene dal farlo, meriterebbe un approfondimento diverso. Ma ormai, nel tempo in cui si spacciano per alta democrazia 89 mail che determinano la lista dei candidati di un partito che vorrebbe governare in Provincia come già fa nel Paese, a che pro approfondire? Il tempo preelettorale è succoso per i media in quanto altoparlanti di urla contrapposte, e per i cittadini lettori e spettatori rassegnati a tutto, un periodo come un altro. Onore a Cornelia che crede e sa che "la politica si può fare anche in maniera indiretta", e che quindi continuerà a darsi da fare per la nostra comunità. In altri ruoli meno evidenti, non remunerati ma non meno importanti e motivanti. Un grazie a Salto.bz per aver reso pubblico il suo pensiero. E auguri a tutti noi.

Di., 07.08.2018 - 13:12 Permalink
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Robert Tam... Di., 07.08.2018 - 13:58

Antwort auf von luigi spagnolli

Cornelia Brugger é sicuramente una bravissima persona, ma nel contesto politico non si poteva considerare una "persona seria". Troppo confusa e poco informata da essere presa sul serio. Meglio per lei e per la politica sudtirolese se lascia.

Di., 07.08.2018 - 13:58 Permalink
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Martin B. Mi., 08.08.2018 - 22:46

Antwort auf von Robert Tam...

So weit es aus den Medienmeldungen interpretierbar ist, war die politische Aktivität der letzten Jahre von Unsicherheit und Heimatlosigkeit geprägt, diese scheinbar aktuelle Stellungnahme hat also ev. einen längeren Hintergrund. Und weiters kann 1.) ohne Elefantenhaut heute kein Politiker (jedweder Coleur) der asozialen Medienlandschaft standhalten und 2.) ist bei Idealisten die stark notwendige Motivation nicht dauerhaft innerhalb einer strukturierten Partei aufrechtzuerhalten.

Mi., 08.08.2018 - 22:46 Permalink
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Robert Tam... Fr., 10.08.2018 - 14:31

Antwort auf von Martin B.

Cornelia Brugger alle provinciali (ottobre 2013) viene proposta come "candidata tedesca del PD" e non viene votata.
A dicembre 2013 Brugger dice che i verdi sono "tedeschi o al massimo interetnici", motivo per cui - secondo lei - a rappresentare gli italiani in giunta provinciale non poteva essere Dello Sbarba (verde italiano), ma per forza uno del PD - partito italiano.
In estate 2018 Cornelia Brugger si candida per.... i verdi! Poi molla tutto e si arrende. Insomma, idee piuttosto confuse per qualcuno che vuol fare politica.

Il titolo dell'articolo dovrebbe essere: "Mi ritiro, ho perso."

Fr., 10.08.2018 - 14:31 Permalink
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Francesco Palermo Mi., 08.08.2018 - 09:35

Stavo per commentare quando è apparso il commento di Gigi Spagnolli, che come al solito va al punto. Mi limito a sottoscrivere le sue parole, come peraltro mi capita quasi sempre. Se non ci rendiamo conto che questi sono temi davvero politici è poi inutile protestare genericamente contro la qualità del personale politico. Una frase come "so che non potrei fare campagna elettorale come vorrei" spiega la politica (e la società) meglio di molti trattati

Mi., 08.08.2018 - 09:35 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 08.08.2018 - 10:21

Io la signora Cornelia l'ho votata alle ultime provinciali nelle liste del PD e mi ha fatto male quando se n'è andata.
Indubbiamente viviamo in un periodo dove lo slogan e chi grida più forte la fa da padrone.
Però mi sia permesso muovere una critica anche ai partiti cosiddetti "tradizionali". Se fuori si urla e si sbraita dentro però non è che ci sia molto confronto. Non ci sono dibattiti, non ci sono incontri democratici. Non ci si conta sulle idee ma solo sulle facce. Basti veder in questi giorni che si parla solo di persone e di nomi. Idee zero! Tutti adesso aprleranno di sanità solo eprché è uscito un sondaggio dove dice che agli altoatesini interessa quello. E allora giù profuzioni di slogan! (che schifo!)
Alla signora Cornelia contesto il fatto di non aver combattutto all'interno del partito per aver portato più democrazia, più dibattito, più confronto. Aveva dei voti alle spalle e in nome di quelli doveva combattere.

Mi., 08.08.2018 - 10:21 Permalink